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Relazione sull'andamento economico della provincia di Sondrio - 2010

CAPITOLO 1

La provincia di Sondrio in sintesi

statuto

La provincia di Sondrio
quadro riassuntivo

La provincia di Sondrio è l'unica provincia lombarda interamente montana. E' composta infatti da un territorio prevalentemente montuoso solcato per lo più da valli longitudinali; le principali sono la Valtellina e la Valchiavenna. E' una provincia molto estesa (3212 km quadrati) che a nord e a ovest confina con la Svizzera, a ovest con la provincia di Como e la provincia di Lecco, a sud con la provincia di Bergamo e a est con la provincia di Brescia e con il Trentino-Alto Adige. Ha una popolazione di 183.179 abitanti, di cui circa il 4% stranieri. Il capoluogo di provincia è Sondrio mentre gli altri capoluoghi di mandamento sono Tirano, Morbegno, Chiavenna e Bormio con residenti (per CM) rispettivamente di 57.683 per l'area di Sondrio, 46.795 per quella di Morbegno, 29.228 per Tirano, 24.645 per l'area dell'Alta Valtellina e 24.828 per il mandamento di Chiavenna. I dieci comuni più popolati sono - nell'ordine - Sondrio, Morbegno, Tirano, Chiavenna, Livigno, Cosio Valtellino, Teglio, Grosio, Talamona e Sondalo.

Figura 1.1 - La provincia di Sondrio e le altre province alpine - localizzazione

cartina italia.eps

Considerando le attività economiche, l'economia della provincia di Sondrio è piuttosto diversificata con, a fine 2010, quasi 15.400 imprese attive di cui più della metà (il 52%) operanti nel settore del commercio e terziario dove un ruolo importante rivestono gli alberghi e ristoranti (10% del totale). Anche le attività agricole arrivano quasi al 20% del totale, mentre le costruzioni sono al 18%. Il settore industriale manifatturiero rappresenta invece circa il 10% del totale delle attività economiche.

La componente artigiana rappresenta esattamente un terzo del totale delle imprese attive, con una preminenza nel settore delle costruzioni (il 45% del totale delle imprese artigiane). La figura 1.2 illustra la localizzazione delle imprese per mandamento e la loro ripartizione percentuale.

I settori per cui la provincia di Sondrio è conosciuta anche al di fuori della provincia stessa sono:

  • il distretto creditizio, con le due banche popolari cooperative
  • il distretto agroalimentare che, con la recente costituzione ufficiale del Distretto riconosciuto dalla Regione Lombardia, acquisisce status di territorio di eccellenza per il settore agroalimentare grazie a una straordinaria concentrazione di prodotti di qualità, a marchio e non, che nessun'altra provincia in Lombardia può vantare
  • il distretto turistico, con un comprensorio che raccoglie oltre 2 milioni di arrivi all'anno
  • il distretto energetico, con una produzione di energia da fonti rinnovabili (idroelettrico) pari a circa il 12% del totale nazionale.

Nel 2008 il valore aggiunto è stato di 4991,7 milioni di Euro ripartiti fra servizi (64,6%), industria in senso stretto (25,5%), costruzioni (8,4%) e agricoltura (1,5%).

Il PIL procapite a Sondrio era 30.507 Euro nel 2009 e la provincia si posizionava al dodicesimo posto a livello nazionale. Nel 2010 il PIL procapite è 31.349 Euro. Secondo l'indagine annuale del Sole 24 Ore relativa alla qualità della vita e resa disponibile a dicembre 2010, la provincia di Sondrio ha mantenuto il terzo posto come nell'indagine 2009.

Accanto ai dati riassuntivi della provincia di Sondrio vengono presentati ora alcuni dati di sintesi per le province alpine con cui la performance di Sondrio viene confrontata su tematiche specifiche presentate nei vari capitoli della Relazione.

 

Provincia di Aosta

La Valle d'Aosta è una regione a statuto speciale dell'Italia nord-occidentale con capoluogo Aosta. Confina a nord con la Svizzera, a ovest con la Francia, a sud e ad est col Piemonte. è provincia alpina e anche regione, la più piccola d'Italia con 3.263 km quadrati di superficie e anche quella meno popolata con 127.836 abitanti.

Nel 2010 il PIL procapite è pari a 33.874 Euro (terzo posto a livello nazionale). Il totale delle imprese attive a fine 2010 è pari a 12.416, con una prevalenza di attività economiche legate alle costruzioni, al commercio e ad alberghi e ristoranti. L'artigianato rappresenta circa il 34% del totale delle imprese attive. L'economia della Valle d'Aosta si basa soprattutto su tre attività principali: l'agricoltura (in particolare pere, segale, uva e patate), l'allevamento (in particolare di bovini) e il turismo.

 

Provincia di Belluno

La provincia di Belluno occupa il 20% della regione Veneto (3678Km quadrati) e ha circa 214.000 abitanti, di cui il 5,4% stranieri. è la provincia delle Dolomiti per eccellenza, comprendendo la maggior parte dei gruppi dolomitici e confina a nord con l'Austria, a est con il Friuli-Venezia Giulia, a sud con la provincia di Treviso e con la provincia di Vicenza, a ovest con il Trentino-Alto Adige. Il Pil procapite era 27.785 Euro nel 2009 ed è 29.453 Euro nel 2010.

Il totale delle attività economiche a Belluno è di circa 15.000 imprese attive a fine 2010.

Anche a Belluno la componente artigiana è molto importante, rappresentando il 36% del totale delle imprese attive.

I settori più "forti" dell'economia bellunese sono:

- il distretto dell'occhialeria, uno dei più importanti del Nord-est

- i settori della refrigerazione industriale e dei sanitari

- il turismo: la provincia può vantare alcune delle stazioni turistiche montane più note a livello nazionale.

Nell'indagine del Sole 24 Ore 2010 Belluno, che era al secondo posto nel 2009, è scesa al decimo posto.

 

Provincia di Bolzano

La provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige, provincia italiana interamente montuosa, ha più di 500 mila abitanti, di cui il 12% stranieri e - con quasi 7.400 km quadrati - è la provincia più estesa d'Italia. Confina a nord e a est con l'Austria, a ovest con la Svizzera, a sud-est con il Veneto, a sud con la provincia autonoma di Trento e a sud-ovest con la Lombardia.

L'economia della provincia di Bolzano è fortemente diversificata con una preminenza del settore agroalimentare - in particolare la frutticoltura con il 2% della produzione mondiale - accompagnata dal manifatturiero (autotrasporti, funivie, alimentari) e da una forte attenzione a - e produzione di - energia da fonti rinnovabili. Particolarmente sviluppato il turismo. In provincia di Bolzano vi sono oltre 53.000 imprese attive, di cui quasi 1/3 nel settore agricolo, quasi 7.000 fra alberghi e ristoranti, oltre 6.000 nelle costruzioni, oltre 4.000 nel manifatturiero e il resto in commercio e servizi. Le imprese artigiane sono circa una ogni quattro. Nell'indagine del Sole 24 Ore Bolzano si colloca al primo posto. Inoltre a Bolzano si è registrato il reddito pro-capite fra i più alti d'Italia nel 2009, pari a 34.122 Euro, secondo solo a Milano. Nel 2010 il PIL pro-capite è 35.250, ancora secondo solo MIlano.

 

Provincia di Trento

La provincia autonoma di Trento corrisponde alla regione storico-geografica del Trentino.

Confina a Nord con la provincia autonoma di Bolzano, a est e a sud con il Veneto, a Ovest con la Lombardia. Il territorio della provincia, che si estende per 6207 km quadrati, è quasi del tutto montuoso e conta una popolazione poco sotto i 525.000 abitanti, di cui circa l'8% stranieri. Le imprese attive a Trento, in prevalenza piccole imprese, sono 48.255; di queste il 28% è costituito da imprese artigiane. I settori principali sono l'agroalimentare (soprattutto mele e piccoli frutti), storicamente l'allevamento e l'industria, che impiega il 33% degli occupati. Nell'industria prevalgono i settori tessile, edilizio, della meccanica, del legno e della carta, mentre la lavorazione del porfido rappresenta un ambito industriale specifico della realtà locale. Il turismo è una delle attività economiche più importanti con rinomate località. Il Pil pro-capite nel 2009 è stato di 30.288 Euro e nel 2010 è 31.305 Euro. Nell'indagine del Sole 24 Ore Trento si colloca subito dopo Bolzano e insieme le due province del Trentino Alto Adige tengono il vertice della classifica sulla qualità della vita.

 

Provincia del Verbano-Cusio-Ossola

La provincia del Verbano-Cusio-Ossola è una provincia del Piemonte di circa 163.000 abitanti, creata nel 1992 con capoluogo Verbania. Situata nel nord della regione, confina a nord, a ovest e ad est con la Svizzera, a est con la Lombardia, a sud con il Piemonte. Il territorio della provincia è quasi esclusivamente collinare e montuoso e si estende per 2.255 kmq. La provincia a fine 2010 conta 12.635 imprese attive, di cui il 25% operanti nel commercio, il 20% nelle costruzioni, il 12% nell'industria manifatturiera e l'11% nelle attività di alberghi e ristorazione. Le imprese artigiane sono il 39% del totale.

Si colloca al ventitreesimo posto nella graduatoria del Sole 24 Ore; ha registrato invece il primo posto nell'analisi specifica sulla tutela dell'ambiente. Il PIL pro-capite era 23.174 Euro nel 2009 ed è 23.046 Euro nel 2010.

 

L'avvento del federalismo fiscale.
Una breve osservazione

Ricordiamo che l'autonomia conferita dallo Statuto Speciale ha ripercussioni rilevanti sulla gestione dell'economia locale e delle finanze, che sono controllate a livello regionale, con una partecipazione molto limitata da parte del governo centrale italiano. Tuttavia la legge delega 42 del 5 maggio 2009 sul federalismo fiscale ha avviato il cammino per dare attuazione all'art.119 della Costituzione che sancisce l'autonomia finanziaria di entrata e di spesa per i Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni. L'attuazione dell'art.119 intende completare il processo di revisione costituzionale contenuto nella legge costituzionale n.3 del 18 ottobre 2001 (riforma del Titolo V della Costituzione) che ha dato un nuovo assetto al sistema delle autonomie territoriali, collocando gli enti territoriali al fianco dello Stato come elementi costitutivi della Repubblica come recita l'art. 114 della Costituzione ("Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Stato hanno pari dignità, pur nella diversità delle rispettive competenze")[1]. In questo senso si procede verso il superamento del criterio della spesa storica sostituito da quello di spesa con i costi e fabbisogni standard e con l'omogeneizzazione contabile degli enti, aspetti ritenuti cruciali per la riforma. Nell'ambito di una vera attuazione della riforma, si attende anche una riforma del Titolo V sulle materie concorrenti Stato - Regione. Posto che rimane da valutare la portata di tale riforma, essa costituisce un elemento importante anche nell'ottica del confronto delle performance di diversi sistemi territoriali.

 

Oltre il PIL

Fino a periodi molto recenti l'indicatore più universalmente utilizzato per misurare l'attività macroeconomica e fare confronti è stato il PIL, che è ancora oggi parametro importante, anche se si è fatta strada l'idea che non possa essere strumento poliedrico ed esaustivo, come sottolineato anche in una recente Comunicazione della Commissione Europea[2].

E' noto come già Robert Kennedy in un famoso discorso pronunciato nel 1968 presso l'università del Kansas evidenziasse - tra l'altro - l'inadeguatezza del PIL come indicatore del benessere delle nazioni economicamente sviluppate. Emblematica la frase "il Pil misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta"[3].

La necessità di migliorare dati e indicatori che completino il PIL gode di sempre maggior credito, tanto da trovarsi al centro di numerose iniziative internazionali che rispecchiano, fra l'altro, rinnovate priorità politiche e societarie.

In questo senso si muove il BIL, indicatore di benessere interno lordo, che ha l'obiettivo di dare un'indicazione più corrispondente alla realtà di benessere e di soddisfazione ed è la risultanza di otto indicatori che prendono in esame ambiti della vita quotidiana dei singoli e delle comunità andando al di là del dato strettamente economico. Vengono considerate le condizioni di vita materiali, di salute, di istruzione - misurate attraverso gli iscritti all'università -, di attività personali, di partecipazione alla vita politica - considerando l'affluenza alle urne in occasione delle scorse europee -, di rapporti sociali, di insicurezza economica e fisica fino all'ambiente. Nella graduatoria del 2009 la provincia di Sondrio si collocava al sedicesimo posto, Belluno al quindicesimo, Aosta al ventiseiesimo, Trento al trentottesimo, Bolzano all'ottantesimo, Verbano-Cusio-Ossola al settantaduesimo.

Il sistema di monitoraggio previsto dallo Statuto Comunitario per la Valtellina prevede indicatori su diversi temi e in questo modo intende proprio promuovere e monitorare il progresso verso uno sviluppo economico sostenibile articolato su fronti diversi, dall'economia, alla società, a ambiente e territorio, alle istituzioni e all'identità. In un percorso dove i principi sanciti dallo Statuto, segnatamente della partecipazione e rappresentanza delle componenti della Comunità in base alla sussidiarietà, possano trovare concreta applicazione.

Figura 1.2 - Localizzazione delle imprese per mandamento; ripartizione percentuale delle imprese per ciascuna CM. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Movimprese

valtellina.ai

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NOTE

  • [1] Per maggiori informazioni cfr. anche www.governo.it

    [2] Da COM 2009/433 - Misurare il progresso in un mondo in cambiamento

    [3] Dal discorso di Robert Kennedy - 18 marzo 1968