Ottimizzato anche per iPad
L'evoluzione descritta nel box alla fine del capitolo 2, relativa al percorso che lo Statuto Comunitario ha seguito dal 2009 al 2010 nelle procedure attuative e nel percorso di progressiva implementazione condiviso fra istituzioni, soggetti promotori - SEV e Vivi le Valli - e soggetti privati, ha evidenziato l'importanza di individuare e condividere un sistema di indicatori di riferimento per il benchmark, in prima istanza con le altre province alpine italiane e in prospettiva anche con altre aree alpine europee. Lo strumento del benchmark diventa infatti essenziale per poter sviluppare relazioni con realtà simili in altri contesti - a livello nazionale ed internazionale - per acquisire best practices e spunti di riflessione per lo sviluppo strategico di lungo periodo. Inoltre, si potrebbe profilare la possibilità di dare vita a progettualità comuni per la soluzione di problematiche condivise attraverso la messa in pratica della cultura del "fare rete" sempre più essenziale in un quadro di open innovation.
Nota metodologica
Nello Statuto Comunitario per la Valtellina si afferma che l'analisi degli indicatori è svolta rispetto ad indicatori di comparazione (benchmark). L'indicatore per la provincia di Sondrio viene confrontato con lo stesso indicatore per le province alpine ritenute di riferimento e per la regione Lombardia. La scelta della composizione dell'indicatore di comparazione in termini di province/regione è tuttavia diversa a seconda dell'indicatore in base a criteri di ragionevolezza del confronto (ad esempio, sul turismo e sugli aspetti ambientali si ritiene rilevante il confronto con le sole province alpine e non con la Lombardia).
Ogni anno viene calcolata la distanza di Sondrio dall'indicatore di comparazione per valutare come tale distanza è cambiata. Se inizialmente (cioè l'anno prima) Sondrio è sopra l'indicatore di comparazione, il cambiamento è positivo se si allontana ulteriormente; se inizialmente (l'anno prima) Sondrio è sotto l'indicatore di comparazione, il cambiamento è positivo se si avvicina all'indicatore di comparazione.
Il cambiamento è negativo nei casi simmetricamente opposti.
In tal modo, ogni anno si dispone di 4 informazioni:
a) il livello assoluto dell'indicatore in quell'anno;
b) il suo posizionamento rispetto all'indicatore di comparazione in quell'anno;
c) il cambiamento del livello assoluto dell'indicatore rispetto all'anno precedente;
d) il cambiamento rispetto all'indicatore di comparazione
(avvicinamento o allontanamento) avvenuto nell'anno.
Il dato dell'indicatore di comparazione, per evitare che quando comprende la Lombardia ne sia dominato, è calcolato come media semplice di:
a) Lombardia;
b) media delle province indicate ponderata su popolazione delle province stesse.
Lo strumento del benchmark intende così offrire una dimensione aggiuntiva per sviluppare il patrimonio informativo necessario a sviluppare azioni di politica economica e di sviluppo territoriale.
Come indicato dallo Statuto, "la scelta degli indicatori per l'attività di benchmark si è posta l'obiettivo di rispondere alle esigenze evidenziate nello Statuto stesso, e specificatamente:
a) corrispondenza rispetto agli intenti dello Statuto;
b) essenzialità e rappresentatività specifica rispetto al tema e rispetto all'area di riferimento;
c) massima copertura con il minimo numero possibile di indicatori;
d) disponibilità di dati.
Sono state identificate 6 aree di 'verifica' dello Statuto: Società, Istituzioni, Economia, Infrastrutture, Ambiente e Territorio, Identità.
Società: i temi/indicatori considerati, piuttosto che descrivere lo stato della società, cercano di cogliere la disponibilità di reti di protezione e supporto, anche da parte di organizzazioni di società civile, nelle fasi critiche delle vita individuale e sociale (infanzia, anziani, posto di lavoro), includendo inoltre la condizione universitaria come indicatore di dinamismo delle capacità individuali e sociali. Corrispondenza: Articoli 6 e 8 dello Statuto.
Istituzioni: i temi/indicatori cercano di cogliere lo stato, e possibilmente l'efficienza erogativa, dei servizi offerti dalle istituzioni pubbliche ai cittadini e alle imprese. Comprendono inoltre la sicurezza personale, ritenuta parte dei servizi pubblici stessi. Corrispondenza: Articolo 6 dello Statuto.
Economia: i temi/indicatori mirano ad un'immagine sintetica di vari caratteri dell'economia locale. Oltre a quelli usuali di performance del sistema (prodotto e occupazione), vengono considerati l'imprenditorialità e innovatività e due settori di importanza critica come il turismo e il credito. Corrispondenza: Articolo 7 dello Statuto.
Infrastrutture: i temi/indicatori cercano di caratterizzare più gli aspetti di intensità nell'uso delle infrastrutture piuttosto che la loro dotazione, che cambia solo gradualmente. I settori considerati sono quelli della mobilità fisica, delle forniture energetiche, delle tecnologie info-telematiche. Corrispondenza: Articolo 10 dello Statuto.
Ambiente e territorio: i temi/indicatori cercano di caratterizzare, da un lato, la dinamica di uso del territorio e il mutamento dei fattori di rischio, e, dall'altro, la qualità ambientale (aria, acqua, gestione di rifiuti). Corrispondenza: Articolo 9 dello Statuto.
Identità: l'indicatore di ricomposizione dei precedenti dovrebbe cercare di caratterizzare la consapevolezza che identità e apertura debbono essere coniugate nella prospettiva dello sviluppo sostenibile. Corrispondenza: Articolo 5 dello Statuto".
Sulla base degli indicatori preliminari proposti nello Statuto stesso, si è realizzato un primo ampliamento nel ventaglio di parametri da monitorare per avere un sistema completo, che permetta - a regime, dopo una progressiva e graduale implementazione - un più articolato confronto anche con le altre realtà. Accanto al monitoraggio realizzato attraverso gli indicatori è previsto anche di procedere nell'intervista a testimoni privilegiati con questionari specifici e alla realizzazione di workshop tematici specifici per ciascuna area, così da combinare informazioni di carattere qualitativo e quantitativo.
Nell'ambito dell'attività di monitoraggio si intende procedere a sviluppare e consolidare rapporti di collaborazione con strutture e istituzioni appartenenti ad altre province, con cui identificare problematiche simili e valutando la possibilità di realizzare progetti congiunti. In questo senso si legano iniziative già in corso, ad esempio, la costituzione della "Federazione delle province alpine", costituita da Belluno, Verbano - Cusio - Ossola e Sondrio a fine 2010 con l'intenzione di perseguire obiettivi comuni portando istanze tipicamente montane sui tavoli del Governo nazionale, come quelle che riguardano ad esempio la scuola, la viabilità, i trasporti, i rifiuti.
Monitorare il progresso per crescere è la filosofia che sta dietro lo Statuto come strumento concreto di crescita della Comunità dalla cui applicazione potranno seguire nel tempo orientamenti e regole più precise, ivi incluso il monitoraggio di progetti nati dall'applicazione concreta dello Statuto stesso. Perché il monitoraggio possa essere efficace è evidente la necessità di inserire un rapporto sintetico di benchmark che integri la relazione sull'andamento economico con l'aggiunta dell'andamento degli indicatori nel benchmark, le valutazioni emerse dalle interviste e dai workshop tematici (che saranno inserite a partire dalla prossima edizione) e le proposte di indirizzo.
E' su questa linea di indirizzo e con questi obiettivi che sono stati inseriti elementi di confronto alla fine di ogni capitolo e che si offre ora un quadro di benchmark proprio per agevolare la comparazione degli indicatori riguardo all'evoluzione della performance di Sondrio nel tempo.
Il benchmark realizzato per la presente edizione della Relazione sull'andamento economico comprende indicatori nelle seguenti aree:
- Società
- Istituzioni
- Economia
- Infrastrutture
- Ambiente e territorio[1]
Si tratta di dati raccolti da fonti diverse[2] per la maggior parte di dati relativi al 2009 in quanto ultimi dati pubblici disponibili al momento dell'elaborazione della presente relazione. Come indicato nello Statuto Comunitario, l'indicatore di comparazione è generalmente calcolato come media semplice di 1) dato lombardo, 2) media ponderata dei dati relativi alle altre province alpine.
Il dato lombardo non viene considerato nel calcolo dell'indicatore di comparazione per quelle aree dove si ritiene privo di significato (es. turismo, ambiente, criminalità) e quando presenta un dato che comprime troppo quelli delle province alpine rendendone più difficile il confronto (es. nel caso dell'innovazione[3]).
Si prevede che con la messa a regime del sistema di monitoraggio i dati disponibili per il confronto si allineino a quelli utilizzati per la Relazione sull'andamento economico. E' evidente anche come la fattibilità di fornire dati completi ed aggiornati si leghi strettamente all'azione di sviluppo di una rete solida di relazioni e consolidamento di network con le altre province alpine e realtà oggetto di confronto.
Riassumendo, gli obiettivi principali del progetto di monitoraggio sono tre:
1. la creazione e la fornitura di una banca dati socio-economica che consenta la comparabilità dei dati;
2. una migliore conoscenza reciproca per facilitare la collaborazione in temi di interesse a livello nazionale e transnazionale;
3. la redazione di un breve Report di Benchmarking, che analizzi la struttura e le caratteristiche socio-economiche comparandole con aree territoriali di confronto monitorandole nel tempo per verificarne l'evoluzione nel quadro dello spirito e della lettera dello Statuto Comunitario.
Benchmarking della performance di Sondrio
Come evidenziato sopra, alcuni elementi di confronto sono già stati forniti alla fine di ciascun capitolo. La presente analisi si propone come obiettivo quella di riprendere elementi strutturali dell'economia valtellinese, che emergono anche dalla messa a sistema con i dati relativi alle altre province alpine. L'obiettivo di quest'anno è la fotografia per poi fare i confronti di come il dato migliora o peggiora dall'anno prossimo in avanti.
Società
La provincia di Sondrio ha una popolazione di circa 183 mila abitanti, un dato comparabile con quello delle province di Belluno e Verbania mentre è decisamente più popolata della provincia di Aosta che conta circa 128 mila abitanti. Significativamente più popolate sono le province di Bolzano e Trento con rispettivamente 503 mila e 529 mila abitanti.
In rapporto con il territorio, questo dato si traduce con Trento che fa registrare la densità demografica maggiore (84,6 abitanti/kmq) davanti alla provincia di Verbano-Cusio-Ossola (72,3 abitanti/kmq). Entrambe fanno registrare valori superiori all'indicatore di comparazione (70,36 abitanti/kmq). In questo ambito, la provincia di Sondrio è fra le meno densamente popolate (56,9 abitanti/kmq) assieme alla provincia di Aosta che con 39,2 abitanti per kmq è la meno densamente popolata di tutte le province in esame.
Inoltre, Sondrio fa registrare un tasso di nati vivi ogni 1000 abitanti (8,57) che è al di sotto del valore medio (9,74) delle altre province alpine oggetto del benchmark. Infatti, questa classifica è guidata da Bolzano (10,39 nati vivi per 1000 abitanti), seguita da Aosta (10,23) e Trento (10,21). Chiude la classifica la provincia di Verbano-Cusio-Ossola che con 8,03 nati vivi ogni mille abitanti ha un dato inferiore anche a Belluno (8,1).
Al di là di questi dati specificamente descrittivi, nello spirito di attuazione dello Statuto, possiamo fornire dati di confronto relativi a momenti specifici nella vita di una persona, infanzia, scuola, anziani, all'interno dell'area tematica Società[4].
Considerando i dati relativi alla disponibilità di posti in asilo, la situazione mostra Sondrio in posizione bassa della classifica e sopra soltanto a Belluno. Si tratta quindi di un dato migliorabile con riferimento ad un servizio importante alla famiglia e strettamente correlato anche al tasso di occupazione femminile[5].
Figura 15.1 - Disponibilità asili comunali in % su utenza. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Cittadinanza attiva - Osservatorio prezzi e tariffe - Sole 24 Ore
Se ci spostiamo poi ad osservare elementi relativi alla scuola - nella consapevolezza che il capitale umano è elemento primario per lo sviluppo socio economico di un territorio e che l'educazione è data da un mix di istruzione e di trasmissione di valori che fanno da base per l'identitià - possiamo osservare che a Sondrio la media di alunni per classe è in linea con quella delle altre province alpine ed al di sotto di quella lombarda, a dimostrazione di un rapporto studenti/insegnanti indicativo di un adeguato servizio presente sul territorio.
Nel quadro dello sviluppo del capitale umano un dato importante da considerare anche se non recentissimo è quello relativo all'abbandono scolastico, che, nelle scuole secondarie di II grado, ci offre la seguente fotografia.
Figura 15.2 - Abbandono scolastico scuole secondarie di II grado - a.s.2006/2007. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Ministero dell'Istruzione - Sole 24 Ore.
Per tutte le province oggetto dell'analisi la rispettiva quota di abbandono scolastico è inferiore rispetto al dato nazionale (1,6%). Tuttavia, si registrano delle differenze molto marcate fra le province leader (Trento, Bolzano e Belluno) con valori ampiamente inferiori all'indicatore di comparazione (1,04%) e le altre province. Lo stesso risultato della Lombardia è nel suo complesso migliore rispetto a quello di Sondrio che è dal canto suo identico a quello di Verbano-Cusio-Ossola ed Aosta.
Il dato relativo alla frequenza universitaria, nel quadro dello Statuto Comunitario è importante invece per offrire uno spaccato del dinamismo delle capacità individuali e sociali.
A questo proposito possiamo osservare che il dato dei residenti in provincia di Sondrio ed iscritti in Università è pari a 30,69 ragazzi su 100 residenti dai 19 ai 24 anni. Nello specifico, 27,03 giovani sono iscirtti ad Università ubicate in regione Lombardia, gli altri 3,66 in atenei fuori regione.
Se vogliamo fare un confronto con le altre realtà alpine, possiamo osservare che il dato medio di residenti iscritti nella regione della provincia alpina è molto più basso che per Sondrio (17,54%) mentre più alto è il dato medio ponderato di iscritti fuori regione (pari a 16,55%). Complessivamente, comunque, la quota di iscritti all'Università per Sondrio è di poco inferiore all'indicatore di comparazione che è pari a circa il 34% degli abitanti di età compresa fra i 19 e i 24 anni.
Considerando poi la quota dei laureati sulla popolazione (calcolata come numero di laureati per ogni 1000 giovani nella fascia di età fra 25 e 30 anni), possiamo osservare che Sondrio compare nella seconda metà della classifica facendo registrare un valore (56,16) appena al di sotto dell'indicatore di comparazione (56,2). Ai vertici della classifica si pone Trento che con 73,99 laureati ogni 1000 giovani, distacca rispettivamente Aosta (65,71) e Belluno (64,82). Per valutare la performance di Sondrio in questo ambito occorre ricordare come non vi siano Università nella provincia e che gli atenei preferiti dai giovani di Sondrio sono, di solito, a Milano e a Pavia.
Figura 15.3 - Laureati 2009 ogni 1000 giovani 25-30 anni. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati MIUR - Sole 24 Ore.
Possiamo poi considerare la quota della popolazione con titolo di studio universitario, secondo cui possiamo rilevare che il livello intermedio è tutto sommato buono, anche senza una tradizione universitaria in loco. La quota di laureati a Sondrio è più alta che altrove, come mostra la figura seguente.
Figura 15.4 - Quota popolazione con titolo di studio universitario e superiore (sulla popolazione over 15 anni). Fonte: elaborazione CCIAA di Sondrio su dati MIUR - Istituto Tagliacarne
Un aspetto sempre più importante da considerare nello spirito dello Statuto Comunitario, nell'attenzione alla Comunità Valtellinese e nella necessaria presa d'atto di un progressivo invecchiamento della popolazione ad ogni livello è legato all'assistenza domiciliare e alla quota degli anziani sul resto della popolazione[6]. A questo riguardo possiamo osservare che la provincia con meno anziani è Bolzano, dove ci sono 27,2 anziani per ogni persona "attiva"- cioè in rapporto alla popolazione nella fascia di età 15-64 anni. La provincia con la popolazione più anziana è Verbania con un valore di 36,3. Sondrio si colloca in posizione intermedia con un dato di 30,4[7].
Il monitoraggio nel tempo di questo dato ci permetterà di seguire l'evoluzione della società sia dal lato della popolazione attiva sia dal lato degli anziani con tutte le specificità che ne derivano. In particolare, è interessante osservare la disponibilità sul territorio delle reti di protezione e di supporto - quali le organizzazioni di volontariato - che sono collegate anche ad attività sanitarie e di assistenza sociale di cui gli anziani hanno bisogno.
In questa ottica, secondo l'indagine svolta dal Sole 24 Ore osserviamo come Sondrio si collochi in posizione intermedia, ben al di sotto dell'indicatore di comparazione che è di fatto determinato dal dato di Bolzano che domina la classifica con un valore che è circa il triplo rispetto a quello dell'indicatore di riferimento. Il dato totale di tutte le organizzazioni e associazioni registrate a Sondrio - oltre quelle iscritte al registro regionale - è invece di 279.
Figura 15.5 - Numero di organizzazioni di volontariato ogni 100.000 abitanti. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Ministero dell'Interno - Sole 24 Ore.
Osservando la disponibilità di protezione ed assistenza sul lavoro un altro indicatore utile è dato dagli infortuni sul lavoro che descrivono la sicurezza in quell'ambito. Sondrio si posiziona ai primi posti della classifica, subito dopo Verbania ed Aosta, mentre il numero maggiore di infortuni sul lavoro si registra a Bolzano. I dati delle varie province sono indicati in valore assoluto, mentre l'indicatore di comparazione è ponderato per le varie popolazioni. Osserviamo come il valore di Sondrio sia decisamente positivo ed abbondantemente al di sotto della media ponderata delle altre province.
Figura 15.6 - Infortuni sul lavoro - 2008. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati INAIL
Istituzioni
Come accennato sopra, nell'area istituzioni[8] l'obiettivo è quello di fotografarne lo stato e possibilmente l'efficienza nell'erogare servizi ad imprese e cittadini così da monitorarne l'evoluzione nel tempo.
Considerando i servizi ai cittadini misurati con riferimento alla sanità, possiamo osservare che a Sondrio la percentuale dei residenti che si sposta fuori dalla provincia per le cure (la cosiddetta "emigrazione ospedaliera") è molto limitata. Questo dato è indice di una buona qualità dei servizi sanitari locali che non rendono necessario il trasferimento verso altre strutture localizzate fuori provincia per ottenere cure di qualità.
Figura 15.7 - Servizi sanitari (emigrazione ospedaliera, in %) - dato 2008. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Ministero Salute e ISTAT - Sole 24 Ore
Rispetto all'ordine pubblico, poi, Sondrio si posiziona ai vertici (secondo posto a livello nazionale): considerando infatti il tasso di criminalità[9] nei diversi territori possiamo osservare che Sondrio è posizionata molto al di sopra dell'indicatore di comparazione e in posizione migliore rispetto a tutte le altre province alpine. E' pertanto possibile affermare come la qualità della sicurezza personale in provincia di Sondrio risulti eccellente.
Figura 15.8 - Criminalità (n� reati per 100.000 abitanti) - dato 1 semestre 2009. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Ministero dell'Interno - Sole 24 Ore
Qualità insieme ad efficienza vuole dire anche offrire servizi che funzionino a imprese e cittadini, come pure una velocità della giustizia adeguata alle esigenze. Sotto questo profilo il dato di Sondrio è in posizione intermedia, migliore di quello di Belluno e Verbania, ma comunque con possibili margini di miglioramento rispetto a Bolzano e Trento, che guidano la classifica.
Figura 15.9 - Giustizia (cause evase / cause nuove + pendenti) - dato 1� semestre 2009. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Ministero Giustizia - Sole 24 Ore
Economia
Spostandoci verso l'area più prettamente economica[10], in prima battuta, anche dalla considerazione di molti degli elementi comunque evidenziati sopra, uno degli aspetti principali che emerge dall'analisi è che in provincia di Sondrio la qualità della vita è elevata. Infatti, se consideriamo il reddito procapite possiamo osservare che il dato relativo al 2009 collocava Sondrio in posizione intermedia rispetto alle altre province alpine, con un valore di poco inferiore a quello dell'indicatore di comparazione medio, ma ben più alto di quello medio per il Nord Est e Nord Ovest.
In particolare, però, più interessante in questo contesto risulta essere quello del BIL, Benessere Interno Lordo, dove il dato rilevato per Sondrio relativo al 2009[11] è di 130,4 (subito dopo Belluno che registra un dato di 133,9), mentre l'indicatore di comparazione registra un valore di 104,88. A questo proposito possiamo osservare come la graduatoria data dal PIL pro capite venga molto modificata se sono considerati gli altri aspetti conteggiati nel BIL. L'esempio più emblematico in questo senso è dato da Bolzano che nella graduatoria sul PIL procapite si colloca al secondo posto a livello nazionale, mentre per il BIL scende all'ottantesimo.
Figura 15.10 - Il Benessere Interno Lordo - dato 2009. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Sole 24 Ore
Dal punto di vista più strettamente imprenditoriale possiamo osservare due aspetti, legati da un lato alla creazione d'impresa e dall'altro alla chiusura delle imprese.
Per quanto riguarda il primo aspetto, il rapporto iscrizioni/cancellazioni[12] ci permette di osservare che Sondrio si colloca all'ultimo posto della nostra graduatoria, a indicazione di una vitalità limitata del sistema imprenditoriale e, soprattutto, di un numero di imprese cancellate superiore a quelle iscritte. L'indicatore di comparazione è maggiore di 1 e questo è indicazione del fatto che nella maggior parte delle aree con cui si effettua il confronto, in quel periodo sono nate più imprese di quante ne siano cancellate, per quanto per molte aree territoriali il dato sia di misura, poco al di sopra dell'unità e/o poco al di sotto dell'unità, come evidenziato nella figura seguente.
Figura 15.11 - Iscrizioni / Cancellazioni - ottobre 2009 - settembre 2010. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Movimprese Infocamere - Sole 24 Ore
Se osserviamo i fallimenti netti risulta che Sondrio, con il minor numero di imprese chiuse ogni 1000 imprese, si trova al primo posto a livello nazionale, per un dato calcolato su un periodo caratterizzato da una difficile congiuntura economica, quale ottobre 2009 - settembre 2010.
Pertanto possiamo affermare che in questo periodo sono state chiuse pochissime imprese, ma bisogna ricordare che proporzionalmente ne sono nate anche meno che altrove.
Figura 15.12 - Fallimenti/1000 imprese - ott 2009 - sett 2010. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Movimprese Infocamere - Sole 24 Ore
Nel quadro della performance economica aspetti sempre più imprescindibili nel mondo globalizzato di oggi sono quelli legati da un lato all'innovazione, dall'altro alla presenza sui mercati esteri, cui si accompagna di riflesso il tema dell'attrattività del territorio.
Il tema dell'innovazione è fondamentale, da interpretarsi in un'ottica di innovazione multidimensionale e non esclusivamente tecnologica ed è sicuramente una delle chiavi per l'individuazione di nuove opportunità di rilancio oltre la crisi nonostante l'ancora incerta congiuntura. A Sondrio il ruolo del Polo dell'Innovazione si colloca in questo contesto e si pone l'obiettivo di stimolare processi innovativi nelle imprese e il consolidamento di reti e network votati all'innovazione.
Se andiamo però a osservare i dati disponibili sul fronte dell'innovazione, questi possono essere misurati sulla base di domande di marchi, modelli di utilità, disegni e brevetti. Si tratta di indicatori che certamente forniscono una visione importante ma non completa del panorama di attività legate all'innovazione ed è per questo motivo che è allo studio un ampliamento degli indicatori in modo da integrare questi dati con informazioni qualitative raccolte dalle imprese in merito ad ulteriori aspetti, quali la spesa per R&S, le collaborazioni Università - impresa, i progetti di innovazione ai diversi livelli territoriali, anche internazionali[13].
Considerando un primo indicatore "complessivo", composto dall'aggregazione di domande di invenzioni, disegni, modelli di utilità e marchi nel 2010 - pur ricordando che si può trattare di un dato parziale perché non considera le registrazioni che vengono effettuate al di fuori della provincia di residenza - possiamo osservare come Sondrio si collochi in penultima posizione subito prima di Aosta per il dato in valore assoluto, a fronte di un indicatore di comparazione medio che è quasi di 5 volte maggiore rispetto al dato registrato per Sondrio. Con riferimento in modo specifico ai brevetti europei EPO il dato del 2009 per Sondrio è di 8 a fronte di un indicatore di comparazione sulle altre province alpine pari a 25.
Figura 15.13 - Domande di invenzioni, disegni, modelli di utilità marchi - 2010. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istituto Tagliacarne
Innovazione ed internazionalizzazione nel mercato globale di oggi sono sempre più interconnessi.
Dal punto di vista della presenza sui mercati esteri, se andiamo ad osservare la propensione all'esportazione nelle varie province alpine possiamo osservare che quella più export-oriented è la provincia di Belluno, con un dato pari al 42,3% per un importo che nel 2010 è stato di circa 2,5 miliardi di Euro.
Possiamo osservare che nel 2009 per effetto della crisi il dato si è contratto per tutte le province. La contrazione dell'export nel 2009 è stata più severa ad Aosta che a Trento, che dal 2008 al 2009 guadagna una posizione rispetto alla propensione all'export. Andando verso le ultime posizioni troviamo Verbania ed ultima in classifica la provincia di Sondrio, con una propensione all'export pari alla metà dell'indicatore di comparazione - che intende fornire una sintesi dei dati delle altre province alpine. Infatti, come già evidenziato, se confrontiamo le esportazioni per abitante delle province di Belluno e di Sondrio, rileviamo che a Belluno ogni abitante esporta un valore pari a 4 volte l'importo esportato per abitante in provincia di Sondrio.
Figura 15.14 - Propensione all'export nelle province alpine (export/valore aggiunto) - 2009. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istituto Tagliacarne
Un altro aspetto dell'internazionalizzazione è legato alla capacità di attrarre investimenti dall'estero e persone. Il turismo, inoltre, costituisce una forma tipica di marketing territoriale per le province alpine dove la vocazione turistica è evidente. Riguardo al primo - capacità di attrazione di investimenti diretti esteri - possiamo osservare che, mentre ogni abitante nella provincia di Bolzano è in grado di attrarre 344 Euro dall'estero, a Sondrio per ogni abitante gli investimenti diretti dall'estero corrispondono a 5 Euro, valore che sale a 22,18 Euro ad Aosta, 32,87 Euro a Trento, 51 Euro a Verbania e 60,9 Euro a Belluno.
Relativamente al secondo aspetto, con riferimento al turismo, che rappresenta uno dei settori trainanti per ciascuna delle realtà alpine esaminate, possiamo osservare che Bolzano guida la classifica delle province alpine con una capacità di attrazione di gran lunga superiore alle altre province alpine.
Infatti, se osserviamo il numero di turisti per mille abitanti[14] - senza considerare la superficie territoriale delle varie province - possiamo rilevare che nell'arco del 2009 per 1000 abitanti di Bolzano ci sono stati 9.162 arrivi di turisti. Segue Aosta, con un dato corrispondente di 5.044, seguito a poca distanza da Trento con 4.731 arrivi. Ad una certa distanza troviamo poi Sondrio, con 2.922 turisti per abitante, Verbania con 2.451 e Belluno con 2.285.
Bolzano prevale sulle altre province anche se osserviamo la permanenza media dei turisti nelle strutture ricettive del territorio, con 4,88 giorni, come evidenziato nella figura seguente.
Figura 15.15 - Permanenza media - 2009. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istituto Tagliacarne
Un altro aspetto che si può ricondurre all'attrattività del territorio è legata alla quota della popolazione immigrata sul totale della popolazione.
In tal senso, possiamo osservare che a Sondrio gli immigrati regolari - provenienti da qualunque area - rappresentano il 4,28% della popolazione a fronte di un dato lombardo del 9,9% e di un dato medio ponderato sulle province alpine pari al 7,55% per un indicatore di comparazione complessivo pari a 8,77%, quasi pari al doppio della quota di Sondrio.
Figura 15.16 - Immigrati regolari sul totale della popolazione. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT - Sole 24 Ore
Questo dato si lega a tematiche più ampie collegate, come evidenziato più sopra, all'attrattività del territorio, intesa come un mix di competenze radicate e consolidate, azione degli attori nel facilitare insediamento e sviluppo di nuove attività così come all'accoglienza da parte della comunità locale e alla disponibilità di strutture ed infrastrutture anche di carattere ricreativo e per il tempo libero.
Se si va ad osservare quest'ultimo aspetto, in modo specifico rispetto alle infrastrutture culturali e ricreative, si può rilevare come il dato di Sondrio sia 40,9 a fronte di un indicatore di comparazione calcolato sulle altre province alpine pari a 60,6[15]. Ci sono quindi margini di miglioramento che se raggiunti potrebbero contribuire a rendere più attrattivo il territorio locale anche in ottica di capitale umano qualificato valtellinese e non solo, proveniente dall'Italia e dall'estero che potrebbe decidere di stabilirsi con la propria famiglia sul territorio locale. In questo ambito si colloca ad esempio l'iniziativa dei Distretti culturali promossa da Fondazione Cariplo, prevedendo percorsi per la valorizzazione del paesaggio, promozione dei prodotti della filiera agro-alimentare e programmi di educazione e formazione per lo sviluppo socio economico e culturale del territorio.
Dal punto di vista dell'occupazione, possiamo rilevare che Sondrio nel 2009 registra un tasso di disoccupazione pari al 4,4% a fronte di un indicatore di comparazione pari al 4,5%. Sondrio si colloca al di sotto di diverse province alpine, con Bolzano che guidava la graduatoria con un tasso di disoccupazione del 2,5%.
Più nel dettaglio, possiamo osservare che a Sondrio dal 2008 al 2009 la disoccupazione è aumentata dello 0,1% mentre gli aumenti maggiori si sono registrati a Belluno dove il tasso di disoccupazione è passato da 2,4% al 4,4% a seguito anche di un'"importazione" più immediata della crisi. Se passiamo però al 2010, possiamo osservare che a Sondrio la disoccupazione è salita al 6,5% - con un indicatore di comparazione pari a 4,8% - quale effetto della crisi registrato con un certo ritardo.
Nell'ambito dell'area dedicata all'economia una collocazione importante trova il credito che costituisce uno dei pilastri imprescindibili di ogni sistema economico territoriale.
A questo riguardo un indicatore che ci permette di confrontare in modo sintetico l'andamento del sistema creditizio è data dal rapporto fra sofferenze ed impieghi[16], che possiamo osservare con riferimento al 2009 e al 2010 per valutarne anche una certa evoluzione in un periodo ancora difficile.
Possiamo osservare che Sondrio sia nel 2009 sia nel 2010 presenta il dato più basso di tutte le aree territoriali oggetto del confronto e ben al di sotto dell'indicatore di comparazione che nel 2009 segnava 3,24 e che per il 2010 è rimasto quasi stabile per un valore pari a 3,31. Questo rapporto ci permette di rilevare la qualità eccellente del credito nel sistema valtellinese da un lato e di osservare quindi l'attenzione al sistema delle famiglie consumatrici e delle imprese osservato.
Figura 15.17 - Sofferenze/impieghi sul totale della popolazione. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istituto Tagliacarne - Banca d'Italia
Sempre nell'ambito del credito, possiamo registrare che il rapporto fra impieghi e depositi a Sondrio è pari a 1,31, a fronte di un indicatore di comparazione di 1,92 se consideriamo anche il dato lombardo. Con un valore di 1,03 Aosta è la provincia che ha la quota di deposito maggiore in rapporto agli impieghi, subito seguita da Sondrio, a indicazione di una attenta gestione del credito. Bolzano è invece la provincia dove gli impieghi sono più alti in rapporto ai depositi (2,12).
Infrastrutture
Abbiamo già avuto modo di sottolineare nel capitolo dedicato ad infrastrutture ed ambiente quanto queste siano fondamentali per le imprese e per i cittadini, quale imprescindibile presupposto perché l'economia possa funzionare bene e perché ci si possa spostare, garantendo un'adeguata mobilità, che dovrebbe svilupparsi secondo una linea sempre più sostenibile, nello spirito dello sviluppo di qualità prefigurato dallo Statuto Comunitario.
Gli indicatori individuati nello Statuto intendono considerare non solo la dotazione, che si modifica gradualmente, ma anche la mobilità fisica e l'utilizzo delle infrastrutture stesse.
Tuttavia, con questo obiettivo e nella volontà di mettere a punto delle metodologie per la rilevazione di specifici indicatori di utilizzo, si ritiene opportuno offrire una fotografia che confronti la dotazione infrastrutturale nei diversi territori, riguardo alle infrastrutture ferroviarie, stradali e di telefonia.
Figura 15.18 - Indice Dotazione Infrastrutturale - stradale (2009). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istituto Tagliacarne
Per quanto riguarda le infrastrutture stradali possiamo osservare che la provincia con la migliore dotazione infrastrutturale stradale è Aosta e che Sondrio si colloca all'ultimo posto con un valore indice che è circa il 35% di quello di Aosta. Se ci confrontiamo con l'indicatore medio di comparazione, possiamo osservare che il valore registrato per Sondrio è meno della metà. Questo dato si ricollega all'aspetto di marginalità del territorio della provincia di Sondrio, in via di modifica anche grazie alle attività in corso legate alla realizzazione della nuova SS38.
In particolare, poi, nell'ottica dell'attuazione dello Statuto Comunitario che auspica una mobilità sostenibile che eviti marginalità e congestione, è importante offrire un quadro della dotazione ferroviaria, secondo cui la provincia di Sondrio risulta in linea perfetta con l'indicatore medio di comparazione con le altre realtà teritoriali di confronto, anche se come evidenziato nel capitolo specifico ci sono necessità di miglioramento del materiale rotabile ed esigenze di potenziamento del trasporto ferroviario per merci e persone e dell'integrazione ferro-gomma. A questo, nel quadro dello Statuto Comunitario - ricordiamo - fa riferimento la proposta 3V. Migliori infrastrutture e migliori collegamenti, orientati alla sostenibilità, possono permettere di migliorare anche i dati di monitoraggio - nel tempo - relativi a internazionalizzazione e attrazione di investimenti e anche incidere positivamente sul turismo.
Figura 15.19 - Indice Dotazione Infrastrutturale - ferroviaria (2009). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istituto Tagliacarne
Considerando infine gli aspetti legati alla dotazione infrastrutturale per la telefonia e la telematica - che tuttavia non considera ancora gli aspetti legati ad esempio allo sviluppo degli ultimi anni del WIMAX grazie all'operato del Polo dell'Innovazione provinciale - registriamo una situazione secondo cui il dato di Sondrio è di 43,4 a fronte di un dato medio delle altre province alpine di 49,3 e di un indicatore di comparazione che - se viene considerata la Lombardia - è di 90,3[17].
Nell'ambito delle infrastrutture rientra anche il tema dell'energia che ci permette di fare qualche considerazione relativamente agli aspetti di produzione e di consumo dell'energia prodotta. Se confrontiamo la produzione di energia idroelettrica nei diversi territori possiamo osservare che Sondrio ha la più alta produzione di energia idroelettrica pari a 30,7 GW ogni 1000 abitanti. Questa elevata capacità produttiva in termini energetici rappresenta un importante fiore all'occhiello per la provincia di Sondrio e colloca la provincia stessa all'interno di un quadro importante legato alla produzione di energia rinnovabile.
Figura 15.20 - Produzione di energia idroelettrica per 1000 abitanti. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati GSE 2009
Con riferimento al consumo dell'energia prodotta, possiamo poi considerare il consumo di energia elettrica totale che a Sondrio nel 2009 è stato di 960,3 milioni di kWh, a fronte di un indicatore di comparazione medio per le altre province alpine pari a 2338 milioni di kWh.
Ambiente
Come noto, il capitale naturale ha sempre - ed in particolare per le province alpine vista la vocazione turistica - un valore che deve essere mantenuto al di sopra del valore critico, quello che mette a rischio la continuità dello sviluppo. Pertanto ai capitali umano e sociale cui ci si riferisce nello "Statuto Comunitario" viene aggiunto quello naturale che deve essere sempre più valorizzato e tutelato per non interrompere irreparabilmente lo sviluppo. E' in questo senso che si colloca un monitoraggio della tutela dell'ambiente, che consideri le foreste, gli ecosistemi, l'uso del suolo e il rischio ambientale, oltre alla qualità dell'aria.
In questo senso, per offrire uno spaccato della qualità nella tutela dell'ambiente possiamo considerare il dato relativo all'indice di Legambiente, secondo cui la provincia che si guadagna il primo posto nella tutela dell'ambiente è Belluno, subito seguita da Verbano-Cusio-Ossola. Sondrio si colloca all'ultimo posto e ben al di sotto dell'indicatore di comparazione.
Figura 15.21 - Indice Ecosistema di Legambiente sui capoluoghi di provincia (in %). Fonte: Legambiente e Sole 24 Ore
L'analisi evidenzia quindi che la provincia di Sondrio ha dei ritardi da recuperare nei confronti delle altre province oggetto dell'analisi.
Ad esempio, entrando nel dettaglio di un indicatore specifico relativo alla gestione dei rifiuti con la raccolta differenziata sul totale dei rifiuti, possiamo osservare che la quota di raccolta differenziata pro capite, calcolata come percentuale sul totale dei rifiuti pro capite era pari al 43,36% a Sondrio nel 2007 a fronte di un dato medio per le altre province alpine pari al 53,4%.
Inoltre, osservando l'indicatore relativo alla qualità dell'aria, possiamo rilevare che in merito al superamento del limite PM 10 per la protezione della salute umana prevista, il capoluogo Sondrio è quello fra i vari capoluoghi alpini che negli anni ha registrato il maggior numero di superamenti, con dati che nell'ultimo anno si sono tuttavia significativamente contratti, ma ancora con significative possibilità di miglioramento nella tutela dell'ambiente e nella qualità dell'aria.
Figura 15.22 - Giorni di superamento della soglia di legge per il PM10. Serie storica 2003 - 2009. Fonte: ISTAT
Un altro aspetto legato alla gestione e alla tutela dell'ambiente è quello relativo ai permessi di costruire sul territorio che si lega anche alla sostenibilità ambientale e territoriale e alla necessità di promuovere strategie di sviluppo legate all'edilizia sostenibile anche in considerazione della caratterizzazione esteticamente negativa del paesaggio a causa degli agglomerati del fondovalle valtellinese[18]. Se osserviamo il dato di Sondrio rispetto all'indicatore di comparazione relativo al 2008, possiamo notare che Sondrio se ne colloca decisamente al di sotto.
In conclusione di questa prima analisi di benchmark, proponiamo la seguente tabella di riepilogo con alcuni commenti che permettono di sottolineare in sintesi luci ed ombre relative al quadro valtellinese risultate nel confronto.
*Gli indicatori di comparazione evidenziati in grigio sono quelli calcolati tenendo conto anche del dato medio lombardo,
mentre gli altri sono calcolati esclusivamente come media ponderata sulla popolazione del dato delle province alpine (AO, BZ, BL, TN, VB).
*
[1] Per quanto riguarda l'area dell'Identità - fondamentale nel contesto dell'attuazione dello Statuto - indicatori specifici sono allo studio e verranno inseriti nella prossima edizione del benchmark perché composti da informazioni di carattere quantitativo e qualitativo derivanti anche dalle interviste ed indagini sul campo ai testimoni privilegiati
[2] Si tratta di dati resi disponibili da Istituto Tagliacarne, ISTAT, GSE, indagini Sole 24 Ore, Ministero Interno, ISTAT Coeweb, MIUR, Demos-Istat, Cittadinanza attiva, Osservatorio prezzi e tariffe, Isfol-Mips, INAIL, Caritas-Migrantes, Ministero della Salute, Ministero della Giustizia, Movimprese-Infocamere, Stockview-Infocamere, Banca dati Excelsior, Banca d'Italia, Legambiente
[3] Nel dato medio lombardo viene sempre ricompreso anche il dato di Sondrio; quando non già disponibile, il dato medio lombardo viene calcolato come valore medio delle province ponderate per la loro popolazione
[4] Riferimenti agli Articoli 6 e 8 dello Statuto Comunitario
[5] Rispetto a questo dato possiamo osservare che a Sondrio sono occupate il 43% delle donne, in linea con il dato di comparazione calcolato su Lombardia ed altre province alpine e pari a 43,08%
[6] Over 65 ogni 15-64 anni - 2009; da elaborazioni Sole 24 Ore su dati ISTAT
[7] Dati indagine Qualità della vita Sole 24 Ore - su dati ISTAT
[8] Riferimento all'Articolo 6 dello Statuto Comunitario
[9] Indicatore che compone il dato relativo a furti in appartamento, furti d'auto, borseggi e rapine, estorsioni e truffe informatiche sempre calcolati su 100.000 abitanti - Dati Ministero dell'Interno - Sole 24 Ore
[10] Riferimento all'Art.7 dello Statuto
[11] Calcolato sulla base di una combinazione di indicatori che tenessero conto del reddito ma anche di altri aspetti quali le condizioni di vita materiali, la salute, l'istruzione, la partecipazione alla vita politica, i rapporti sociali, l'ambiente e l'insicurezza economica e fisica
[12] Il rapporto fra iscrizioni e cancellazioni permette di dare un'idea della dinamicità del sistema imprenditoriale
[13] Cfr. Innovare con le imprese; pag 178; si tratta di indicatori per cui si sta verificando la modalità di reperimento dei dati corrispondenti e relativa disponibilità
[14] Arrivi turisti 2009
[15] Dato Istituto Tagliacarne anno 2009
[16] Dato Banca d'Italia al settembre 2010
[17] Dati Istituto Tagliacarne 2009
[18] Cfr. Articolo 9 dello Statuto Comunitario