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Relazione sull'andamento economico della provincia di Sondrio - 2012

CAPITOLO 4

Energia e materie prime

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Il contesto

 

Con l’avvento della rivoluzione industriale, la componente energetica ha giocato un ruolo sempre maggiore nelle economie specie quelle in fase di espansione. Infatti, un’economia in crescita vede un incremento della sua produzione e quindi vede anche crescere il suo fabbisogno di energia. Pertanto, gli analisti tendono a correlare l’andamento degli indici industriali (come il classico Dow Jones Industry Average che misura la performance dell’economia USA) con quello delle fonti energetiche (tipicamente il prezzo del petrolio rilevato dal NYMEX) per meglio capire le dinamiche economiche.

In tal senso, nel corso degli ultimi mesi, la situazione è quella raffigurata nella figura 4.1 qui di seguito dove si osserva come per tutto il 2012 le due curve abbiano avuto un comportamento abbastanza simile.

Figura 4.1 - Confronto andamento del DJIA e NYMEX periodo 2010-2012. Fonte: FT.com

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In particolare, l’indice industriale ha avuto una progressione più moderata rispetto a quello del petrolio nella prima parte del 2012 attraversando una fase di relativa turbolenza nel corso dell’estate, per poi avere una crescita decisa dall’autunno fino ad anche i primi mesi del 2013. In quest’ultima fase, l’indice che misura il prezzo del petrolio sembra invece soggetto ad una maggiore volatilità, forse anche dovuta alla relativa debolezza delle economie europee che hanno sicuramente avuto un impatto sulla domanda complessiva di petrolio sui mercati internazionali frenandone la crescita. Inoltre, in questo frangente non ci sono più stati episodi politici (crisi in Medio Oriente o in Nord Africa) che determinassero crisi tali da influenzare il corso del greggio.

 

Un altro indice strettamente correlato alla performance economica è quello che misura l’andamento del prezzo delle materie prime (il Dow Jones-UBS Commodities Index) il cui andamento è riportato nella figura 4.2a.

Figura 4.2a - Andamento del DJ-UBS Commodities Index 2011-2012. Fonte: Wall Street Journal

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Il grafico mostra chiaramente un calo regolare dell’indice che, a parte un momento di breve ripresa nel corso dell’estate 2012, è rimasto un trend continuo e che sembra anzi subire un’accelerazione nei primi mesi del 2013. Ciò è probabilmente dovuto allo stesso fenomeno che sta indebolendo la corsa del prezzo del petrolio: la debolezza delle economie europee e, in cascata, il progressivo rallentamento dell’economia della Cina che ha fatto calare gli ordinativi di materie prime sui mercati internazionali determinandone un calo generalizzato delle quotazioni.

 

In questo contesto, dal punto di vista valutario l’Euro si è progressivamente indebolito nei confronti del Dollaro dal 2011 in avanti per le tensioni sul debito sovrano di alcuni Paesi della zona Euro. Il cambio Euro vs Dollaro è infatti sceso da un livello pari a 1,45 raggiunto a giugno 2011 a poco più di 1,20 nel corso dell’estate 2012 per poi progressivamente apprezzarsi nuovamente nel corso dell’inverno e dei primi mesi del 2013.

Figura 4.2b - Andamento del cambio Euro vs Dollaro sui mercati internazionali. Fonte: Wall Street Journal

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Se da un lato un Euro debole è una buona notizia sul fronte delle esportazioni dei Paesi della zona Euro che vedono così un’opportunità per riguadagnare dei punti sotto il profilo della competitività internazionale, dall’altro ciò costituisce un rischio di inflazione perché nel caso il cambio dovesse indebolirsi in modo più che proporzionale alla discesa delle quotazioni dei prodotti energetici (che sono, lo ricordiamo, espresse in Dollari), per i Paesi della zona Euro ciò significherebbe un aggravio dei costi energetici in termini reali. Tuttavia, viste le dinamiche dei prezzi del petrolio e del cambio valutario, questo rischio sembra per adesso essere scongiurato.

 

La situazione in provincia di Sondrio

 

Dopo aver analizzato la situazione a livello internazionale, ci spostiamo ad osservare la provincia di Sondrio sotto questo profilo energetico.

Dal punto di vista dei consumi di energia elettrica, i dati più recenti forniti da Terna spa sono riferiti al 2011 e fotografano la situazione di Sondrio mettendola in relazione con quella della Lombardia come rappresentato nella figura 4.3.

Figura 4.3 - Consumi elettrici in provincia di Sondrio e in Lombardia. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Terna Spa

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Rispetto all’anno precedente, per entrambe le serie in analisi la situazione è invariata sia nella classifica dei consumi che nelle percentuali. Si rileva quindi che il peso dei consumi industriali in provincia di Sondrio è inferiore a quello della Lombardia (44% contro 52%) mentre quelli dei servizi e domestici sono più elevati (rispettivamente 34% e 21% a Sondrio contro 29% e 18% in Lombardia). Identico - e residuale - il consumo elettrico per attività agricole.

 

Mettendo questi dati in prospettiva con quelli degli anni precedenti, si ottiene la serie storica rappresentata nella figura 4.4.

Figura 4.4 - Il fabbisogno di energia elettrica per settore di attività in provincia di Sondrio - anni 2002-2011. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Terna Spa

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Alla luce del quadro di incertezza che aveva caratterizzato il 2011, possiamo vedere come i dati di consumo abbiano tradotto l’incertezza in un sostanziale “status quo” rispetto al 2010 per la componente di consumo industriale che è in linea con i dati di consumo del 2004. Di converso, vi è un calo dei consumi domestici e una leggera crescita dei consumi del terziario. Il riepilogo in termini relativi è illustrato nella figura 4.5.

Figura 4.5 - Il fabbisogno di energia elettrica per settore di attività in provincia di Sondrio - anni 2002-2011 in termini relativi. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Terna Spa

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In questo caso si può rilevare che per tutte le componenti la situazione è ormai stabilizzata dal 2009 con l’industria che non è più in declino relativo e la crescita dei consumi del terziario si è arrestata.

 

Dal punto di vista dei consumi di metano che sono però fortemente condizionati dalle condizioni meteo incontrate durante l’inverno, la figura 4.6 ci mostra come per il 2011 la provincia di Sondrio ha fatto registrare dei consumi in calo in modo analogo a quello di gran parte delle altre province della Lombardia. Fa eccezione in questo quadro la provincia di Lodi che ha visto crescere i consumi di metano nel 2011.

Figura 4.6 - Consumi di metano ad uso domestico e per riscaldamento per i comuni capoluogo di provincia (metri cubi per abitante). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT, Osservatorio ambientale delle città

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La figura 4.7 ci mostra invece le principali componenti industriali dei consumi di energia elettrica in provincia di Sondrio che coprono circa il 75% del totale dei consumi industriali di energia elettrica e ci permettono di osservare alcune dinamiche di interesse.

 

In particolare, si rilevano alcuni cali molto marcati nei consumi di alcuni comparti come l’alimentare (-37%), il legno e mobilio (-28%), il tessile con l’abbigliamento e le calzature (-26%), le lavorazioni di plastica e di gomma (-19%). Di converso, sono in leggera crescita i consumi dei materiali da costruzione (+4%), la siderurgia (+17%) e le altre manifatture che sebbene crescano del 71% hanno un peso sul totale pari al 1,1%.

Figura 4.7 - Le principali componenti industriali dei consumi di energia elettrica in provincia di Sondrio.Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Terna Spa

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Uno sguardo diverso su tematiche simili è offerto dai dati del Consorzio Valtel. Fondato nel 2000 con l’obbiettivo di aggregare soggetti industriali interessati a spuntare sul mercato condizioni di forniture energetica a prezzi più favorevoli grazie ad un maggiore potere contrattuale, il Consorzio conta oggi 53 soci, per complessivi 225 milioni kwh/anno di consumi.

La negoziazione centralizzata delle condizioni di fornitura e l’aggregazione degli utenti porta i seguenti vantaggi: maggiore forza contrattuale, messa in competizione dei vari traders per l’aggiudicazione della fornitura, ottenendo prezzi più competitivi,definizione di strutture tariffarie che meglio si attagliano alle esigenze produttive ed alla struttura/distribuzione dei consumi dell’utenza, differenziando se necessario la tariffa tra imprese che lavorano su turni e quelle che lavorano a giornata, assistenza alle imprese nell’espletamento delle procedure amministrative connesse alle forniture energetiche.

Rispetto all’anno scorso (dove però i soci erano 54), i consumi sono calati di circa 30 milioni di kwh/anno e il trend complessivo è riassunto nella figura 4.8.

 

Figura 4.8 - Consumi industriali in provincia di Sondrio – totali (dati mensili 2009 - 2012). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Consorzio Valtel

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Si osserva che la linea di trend (tratteggiata) che evidenzia la tendenza di fondo del comparto al netto delle variazioni stagionali è in calo continuo a partire dall’autunno 2011 e che solo negli ultimi mesi del 2012 sembra annunciare una lieve inversione di tendenza. Occorrerà verificare se questa sarà confermata dai dati del 2013.

 

Fonti rinnovabili

 

Il tema dell’utilizzo delle fonti rinnovabili e della necessità di ridurre la dipendenza da combustibili fossili è un tema presente sulle agende di tutti i governi e territori, in linea con le direttive a livello internazionale ed europeo. Da rilevare è che Sondrio è la seconda provincia in Italia per la produzione di energia da fonti rinnovabili con una quota pari al 7,1%, seconda solo alla provincia di Bolzano che ha invece il 7,5% del totale.

 

Il settore idroelettrico

 

In particolare, la Valtellina spicca per la produzione di energia idroelettrica, che in termini di potenza installata la colloca al primo posto a livello nazionale con il 12,4% del totale (in MW). In termini invece di produzione, la provincia di Sondrio è al secondo posto con il 12,7% del totale dietro alla provincia di Bolzano (12,9%) ma davanti a Trento (8,4%).

 

Figura 4.9 - Produzione di energia da fonte idroelettrica – dati per provincia. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati GSE

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Le biomasse

 

A livello complessivo, ricordiamo che la quantità di energia prodotta, pari a 5,77 Mtep nel 2009, era il 28% della produzione totale di energia da fonti rinnovabili nell’anno, ma è importante notare che tale quantità è di circa un quarto rispetto alle potenzialità stimate.

Un fenomeno da rilevare, a livello nazionale, è quello di numerosi “no” alle rinnovabili che colpiscono infatti in maniera trasversale centrali di grandi dimensioni e piccoli impianti, di potenza inferiore a 1 MW: questi ultimi si sono, infatti, moltiplicati. Secondo referenti dell’Italian Biomass Association si tratta di una manifestazione del fenomeno NIMBY (not in my backyard) legata ad una ancora non sufficiente consapevolezza di come questi impianti, se fatti seguendo i necessari criteri di sostenibilità, possano dare un fondamentale contributo sia rispetto agli obiettivi europei di Europa 2020, sia per il territorio ed il suo tessuto socioeconomico.

E’ noto che le biomasse rappresentino energie rinnovabili importanti e di interesse per il nostro territorio. La presenza di impianti di teleriscaldamento a biomassa permette una maggiore indipendenza dal petrolio e una riduzione delle emissioni in atmosfera in linea anche con le richieste europee. In provincia di Sondrio funzionano i centri di teleriscaldamento alimentati a biomassa di Tirano, Sondalo e Santa Caterina, grazie alle quali Tirano rientra ancora, anche nel 2012, fra i Comuni 100% rinnovabili.

 

Il biogas

 

Ricordiamo l’impianto a biogas di Villa di Tirano, che funziona attraverso la digestione anaerobica a caldo delle deiezioni animali, totalmente conferite dalle aziende zootecniche della zona, insieme ad altri prodotti dell’attività agricola quali l’insilato di mais e le mele di scarto della lavorazione. Il biogas è utilizzato da un motore a combustione interna della potenza nominale di 625 kW e per la produzione di energia elettrica “pulita”. Nel 2012 si sono prodotti 4 milioni di kW utilizzando più di 30.000 quintali di trinciato di mais conferito dai soci, i liquami delle aziende in cooperativa e, in parte, farine di cereali. A livello lombardo va rilevato che vi sono circa un terzo degli impianti di biogas realizzati in Italia; in particolare questo si lega soprattutto all’area di Cremona che, coi propri numerosi allevamenti, da sola produce quasi il 10% dell’energia da biogas italiana.

 

 

Il solare fotovoltaico

 

Se consideriamo la produzione di energia elettrica tramite impianti solari fotovoltaici, si può osservare che a livello italiano al primo posto si trova la Puglia; come numero di impianti, invece, si ha al primo posto la Lombardia con il 15% del totale degli impianti. A livello italiano, a maggio 2013, gli impianti installati sono oltre 520.000. Come rileva lo stesso GSE - Atlasole, al maggio 2013, in Lombardia vi sono 73.534 impianti per una potenza installata di 1.873.736 kW. In provincia di Sondrio vi sono 3.121 impianti, (erano 2.157 nel marzo 2012) per una potenza installata di 46.441,43 kW. La potenza installata a Sondrio è pari al 2,4% del totale regionale e allo 0,2% del totale nazionale installato.

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NOTE

  • Nessuna