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Relazione sull'andamento economico della provincia di Sondrio - 2012

CAPITOLO 14

Commercio con l'estero e rapporti internazionali

14

La situazione

 

Il capitolo 2 ha permesso di offrire un quadro di contesto in cui poter meglio inserire la situazione relativa alla provincia di Sondrio. Già in quel quadro è stato possibile accennare al ruolo particolarmente importante giocato dal commercio internazionale per contribuire alla crescita del PIL.

 

A livello internazionale i dati rilevati dagli osservatori hanno evidenziato un certo ristagnare dei flussi commerciali nella seconda parte del 2012, causato da un calo della domanda in Europa. Soltanto i Paesi emergenti hanno mantenuto e rafforzato l’attività economica nella parte finale dell’anno: la Banca d’Italia evidenzia che in Cina l’attività economica ha registrato una leggera accelerazione nella parte finale dell’anno. La ripresa è continuata anche in Brasile, come risultato anche delle politiche espansive che erano state implementate ad inizi 2012; In India invece si è registrato uno stabilizzarsi dei valori (su livelli più deboli di quelli registrati in passato). Nell’ultimo trimestre del 2012 il commercio mondiale ha segnato un recupero grazie all’espansione dei flussi fra i Paesi emergenti dell’Asia, che ha più che compensato la flessione degli scambi nelle economie avanzate. Il commercio internazionale sembra essersi ulteriormente rafforzato nei primi mesi del 2013.

 

Nei Paesi Euro, e in Italia in particolare, la domanda estera ha rappresentato un contributo positivo alla crescita del PIL, grazie all’aumento delle esportazioni e alla caduta delle importazioni, quest’ultima dovuta alla contrazione delle attività causata dalla difficile congiuntura. Infatti, nell’ultimo periodo dell’anno si è registrata una ripresa delle vendite verso l’UE in particolare Francia e Regno Unito e a livello complessivo nell’ultimo trimestre del 2012 il commercio mondiale ha segnato un recupero grazie all’espansione dei flussi fra i Paesi emergenti dell’Asia, espansione che ha controbilanciato il rallentamento degli scambi nei Paesi avanzati. Le prime stime disponibili relative al 20131 affermano che la dinamica del commercio internazionale ha continuato a rafforzarsi, anche se gli stessi di fatto evidenziano che a marzo 2013 anche l’export extra-UE ha segnato un netto rallentamento. Si tratta di una situazione delicatissima in quanto si concretizza proprio nel momento di maggior debolezza della domanda europea. Il bilancio globale dell’export italiano a febbraio, è negativo, a causa del dato europeo, che segna -6,6% con un risicato guadagno su base mensile di 2,1%. Considerando i dati sui BRIC nelle variazioni tendenziali relative a marzo, si rileva un netto rallentamento per tutti i Paesi tranne che per la Russia e con una contrazione particolarmente forte per l’India, dove anche la questione Marò potrebbe avere avuto un ruolo nel non aiutare le vendite di prodotti italiani. A livello complessivo italiano, se si leggono i dati di consuntivo sul primo trimestre 2013 si osserva una crescita del 5% che in ogni caso è già la metà rispetto a quanto registrato nel 2012. Rallentano le importazioni (-15%) e questo algebricamente porta a un incremento del saldo commerciale, risultato positivo in termini macroeconomici ma negativo in termini reali dato il calo della domanda interna che porta a una minor richiesta di materie prime e prodotti intermedi e meno lavoro per le imprese2.

 

Dai dati Istat-Coeweb e dai dati resi disponibili da Sintesi 2000 si può osservare che complessivamente il commercio internazionale relativo all’Italia ha registrato riduzioni nelle importazioni e aumenti nelle esportazioni rispetto al 2011. In modo specifico si osserva infatti che le importazioni sono diminuite del 5,6% rispetto al 2011 mentre le esportazioni sono aumentate del 3,7%. Il grafico in figura 14.1 evidenzia l’andamento di importazioni ed esportazioni italiane.

 

Figura 14.1 - Esportazioni ed importazioni italiane da e verso il mondo in miliardi di Euro correnti. Fonte: Istat Coeweb3 - Sintesi 2000

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Se invece si considera la performance di importazioni ed esportazioni solo verso l’Unione Europea si osserva che entrambe hanno segnato delle riduzioni rispetto al 2011: le importazioni si sono ridotte del 7,1%, le esportazioni dello 0,7%. La figura 14.2 permette di osservare i flussi di entrambe le variabili dal 2004 in avanti con il crollo del commercio estero nel 2009, una certa ripresa fino al 2011 e poi il calo, più netto per l’import che per l’export.

Figura 14.2 - Esportazioni ed importazioni italiane da e verso l’UE 27 in miliardi di Euro correnti. Fonte: Istat Coeweb - Sintesi 2000

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La figura 14.3 permette invece di apprezzare l’andamento di importazioni ed esportazioni verso i Paesi extra UE: le curve mettono in luce la crescita continua dell’export dal 2009; nel 2012 le esportazioni verso i Paesi fuori dall’Unione Europea sono aumentate dell’8,4%; le importazioni invece hanno registrato, nell’ultimo anno, un rallentamento dell’1%.

Figura 14.3 - Esportazioni ed importazioni italiane da e verso i Paesi extra UE in miliardi di Euro correnti. Fonte: Istat Coeweb - Sintesi 2000

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Per dare continuità all’analisi avviata negli anni scorsi, e di interesse in un contesto internazionale dove un certo ruolo di traino è comunque svolto dai Paesi emergenti, è opportuno considerare gli scambi commerciali con aree emergenti come la Cina. La figura 14.4 presenta l’andamento dei flussi commerciali da e verso la Cina: nel confronto con il 2011 si evidenzia un netto rallentamento delle importazioni (-16%), e un calo anche dei flussi di esportazioni verso la Cina, nell’ordine quest’ultimo del 10% circa. In valore le importazioni restano comunque sempre decisamente superiori: 24,69 miliardi di Euro contro 9 miliardi di Euro di esportazioni.

Figura 14.4 - Esportazioni ed importazioni italiane da e verso la Cina in miliardi di Euro correnti. Fonte: Istat Coeweb - Sintesi 2000

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Il commercio estero in Lombardia

 

Passando dal livello nazionale a quello regionale, per la Lombardia si può osservare che anche nel 2012 il saldo della bilancia commerciale, dato dalla differenza fra esportazioni e importazioni, è ancora negativo, e in aumento del 4,2% rispetto al 2011. Tale saldo nel 2011 era pari a -18.260.696,187 Euro mentre nel 2012 è -19.030.373,575.

Le esportazioni lombarde hanno registrato ancora un aumento, pari al 3,7% in più rispetto al 2011, continuando così un trend di crescita che continua negli ultimi anni. Complessivamente il valore delle esportazioni è di poco superiore a 108 miliardi di Euro (108.080.498,431 in migliaia di Euro).

Se ci si focalizza sulle aree di destinazione principali per l’export lombardo emerge quanto segue:

- l’Europa è ancora la principale area di destinazione, anche se la quota è in leggero calo rispetto al 2011 (quando era il 69,4%) ed è, nel 2012, il 67,6% del totale;

- l’Asia è al secondo posto con una quota che passa dal 15,4% del totale esportato nel 2011 al 15,8% nel 2012;

- l’America rafforza la propria posizione come destinazione per le merci lombarde passando dal 9,5% al 10,6%;

- l’Africa aumenta leggermente la sua quota come area di destinazione, passando dal 4,2% al 4,4%;

- l’Oceania incrementa leggermente la propria quota di export lombardo, passando dall’1,34% all’1,47% del totale;

- i Paesi Europei (UE 27) rappresentano circa il 53% dell’export totale lombardo (quota che si rivela in leggero calo rispetto all’anno precedente quando era il 55,6% del totale export lombardo).

 

Scorporando il dato lombardo fra le esportazioni dei vari territori provinciali, si può osservare che globalmente quasi tutti i territori registrano aumenti rispetto al 2011, tranne Brescia e Lecco. A Brescia (provincia che aveva registrato un forte incremento di export nel 2011, +59%) la contrazione delle esportazioni è dell’1,4% a Lecco dello 0,6%. Le province che aumentano invece l’export in modo significativo sono Lodi - con un aumento del 10,9% rispetto al 2011 quando già c’era stato un incremento del +59% rispetto al 2010 - e Pavia, con un incremento del 10,2%, rispetto all’export dell’anno precedente. Subito dopo dal punto di vista dell’incremento percentuale si colloca Sondrio, che registra un +7% del flusso di esportazioni, simile a Monza che è al +6,9%.

 

La provincia di Sondrio si colloca così in posizione intermedia e al di sopra della media lombarda del 3,7%. Da un punto di vista complessivo, l’export di Sondrio rimane sempre all’ultimo posto, fanalino di coda, rispetto alle altre province lombarde. Pur se incrementato, il totale dell’export è ben al di sotto del valore di export della provincia che si colloca subito dopo, Lodi, con un importo che è quasi quattro volte quello di Sondrio.

Figura 14.5 - Confronto 2011-2012 delle esportazioni dalla Lombardia (dati in milioni di Euro per provincia di riferimento). Fonte: elaborazioni CCIAA di Sondrio su dati Istat Coeweb - Sintesi 2000

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Figura 14.6 – Variazione % delle esportazioni nelle province lombarde rispetto al 2011. Fonte: elaborazione CCIAA di Sondrio su dati Istat Coeweb - Sintesi 2000

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Altro elemento dell’analisi è quello relativo alla tipologia di merci esportate: le figure 14.7 e 14.8 permettono di individuare sia le merci esportate per tipologia sia le prime dieci merci esportate per importo. Non si registrano importanti variazioni su queste quote rispetto all’anno precedente: quasi il 40% dei prodotti esportati è afferente al settore del metalmeccanico; segue il tessile, con una quota del 10% legata al settore moda quale icona del made in Italy; di pari quota sul totale delle esportazioni si collocano prodotti chimici e sostanze chimiche.

Figura 14.7 - Merci esportate per tipologia (%), Lombardia 2012. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istat Coeweb - Sintesi 2000

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Le importazioni verso la Lombardia

 

Simmetricamente a quanto appena condotto per le esportazioni, per le importazioni lombarde si può osservare che esse nel 2012 sono state pari a quasi 115 miliardi di Euro (114.873.713,116 in migliaia di Euro), con una riduzione complessiva dell’8% del valore rispetto a quello relativo al 2011. A fronte quindi di un aumento dell’export medio lombardo del 3,7% le importazioni si contraggono in modo significativo. Sondrio si colloca sempre all’ultimo posto per quota di importazioni sul totale regionale.

 

Se si considerano i dati per provincia, si osserva che in tutti i territori si ha una contrazione delle importazioni che va da una riduzione del 3,4% a Pavia a una riduzione del 38,6% a Lecco. Ricordiamo comunque che quest’ultima provincia aveva registrato negli ultimi due anni gli incrementi più significativi delle importazioni: l’import era aumentato del 51,8% nel 2010 e del 64% nel 2011.

 

La provincia di Sondrio registra un calo delle importazioni del 16%, il calo percentualmente più marcato dopo quello registrato da Lecco, e ben più alto del dato medio regionale, come evidenziato nella figura 14.10.

Figura 14.9 - Confronto 2011-2012 delle importazioni in Lombardia (dati in milioni di Euro per provincia di riferimento). Fonte: elaborazioni CCIAA di Sondrio su dati Istat Coeweb - Sintesi 2000

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Figura 14.10 – Variazione % delle importazioni nelle province lombarde rispetto al 2011. Fonte: elaborazioni CCIAA di Sondrio su dati Istat Coeweb - Sintesi 2000

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Se si entra invece nel dettaglio delle principali merci importate in Lombardia, si osserva che (figure 14.11 - 14.12) non vi sono notevoli variazioni rispetto al 2011. Si può osservare comunque che le sostanze e i prodotti chimici superano in quota i computer e apparecchi elettronici che erano al primo posto nel 2011. Aumenta la quota relativa a prodotti farmaceutici chimico medicinali che passano dal 7,6% del 2011 all’8,4% del 2012. Si registra una certa contrazione per i mezzi di trasporto, che passano dal 7,2% al 5,7%.

Figura 14.11 - Merci importate per tipologia, Lombardia 2012. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istat Coeweb - Sintesi 2000

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Le prime dieci merci importate per valore fanno circa il 45% del totale delle importazioni lombarde, come evidenziato nella figura 14.12.

 

Come atteso non ci sono variazioni rispetto alla considerevole dipendenza dall’estero della Lombardia per tutto ciò che concerne chimica e farmaceutica (rispettivamente per quasi 11 e per quasi 8 miliardi di Euro, in valori sostanzialmente stabili rispetto al 2011) e anche per il petrolio greggio, che è importato anche nel 2012 per un valore superiore ai 6 miliardi di Euro.

 

 

 

 

Lombardia: import ed export da e verso i Paesi BRIC

 

Già lo scorso anno avevamo pensato di proporre un approfondimento delle relazioni commerciali con alcuni Paesi, i cosiddetti BRIC - Brasile, Russia, India e Cina - che negli ultimi anni hanno acquisito particolare importanza nel quadro internazionale. E’ ritenuto di interesse continuare su questa linea specie nella considerazione di un anno difficile quale è stato il 2012, dove il contributo positivo al PIL è venuto sostanzialmente dagli scambi con l’estero specie rispetto alle economie emergenti, per quanto anch’esse abbiano registrato dei rallentamenti nei loro elevati tassi di crescita, come emerso negli ultimi periodi. Complessivamente, tali flussi, che comunque sul totale lombardo rappresentano una quota ancora limitata (che era nel 2011 circa il 12,3% delle importazioni e l’8,14% delle esportazioni totali verso e dalla Lombardia), si sono ridotti nel 2012: le importazioni da quei Paesi si sono ridotte del 7,5% (ma meno rispetto alla media lombarda), mentre le esportazioni, che complessivamente dalla Lombardia sono aumentate, verso i BRIC si sono ridotte leggermente, dello 0,5%.

 

La figura 14.13 mostra i valori relativi alle importazioni in Lombardia dai Paesi BRIC e evidenzia segni negativi per tutti i Paesi tranne per la Russia, per cui si registra un aumento del flusso di importazioni pari a +24% rispetto al 2011. Il grafico relativo in figura 14.13 evidenzia il flusso delle importazioni dai Paesi BRIC negli ultimi 5 anni, evidenziando il rallentamento nell’import registrato da Brasile, India e soprattutto, in valore, anche se minore in quota percentuale, dalla Cina. Le importazioni dalla Cina rappresentano infatti sempre flussi di merce per un controvalore pari a quasi dieci miliardi di Euro. Le importazioni dalla Russia nel 2012 superano i 3 miliardi di Euro; dall’India arriva un flusso di merci intorno al miliardo e duecento milioni, dal Brasile inferiore ai 500 milioni di Euro.

Figura 14.13 – Flussi di importazioni dai Paesi BRIC, Lombardia 2012 (valore in Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istat Coeweb - Sintesi 2000

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Considerando le principali merci importate in Lombardia dalla Russia, si può rilevare che registra un forte incremento (+38%) la quota di importazioni relativa a “Estrazioni di minerali da cave e miniere” che già avevamo rilevato essere afferente per la gran parte a petrolio greggio o gas naturali.

 

Se si osserva il flusso dalla Cina, si conferma invece la netta preminenza di prodotti delle attività manifatturiere, che per la maggior parte sono prodotti elettronici, computer o unità ottiche (circa il 30% del totale manifatturiero); anche dall’India i flussi di merci afferiscono soprattutto a prodotti del manifatturiero (96%) con una preminenza del tessile e abbigliamento; dal Brasile si confermano soprattutto prodotti in metallo.

 

 

 

Figura 14.14 – Flussi di esportazioni verso i Paesi BRIC, Lombardia 2012 (valore in Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istat Coeweb - Sintesi 2000

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Anche rispetto alle esportazioni il partner di maggior rilievo è la Cina, destinataria di un flusso di merci che in controvalore nel 2012 equivalevano a poco meno di 3 miliardi di Euro, con un calo del 6% rispetto al 2011.

 

Sul fronte dell’export poco sotto alla Cina si colloca la Russia, destinazione per circa 2,8 miliardi di Euro di prodotti alla Lombardia. Brasile e India rappresentano invece destinazione per merci il cui valore corrispondente è di circa 1,5 miliardi di Euro e 1,2 miliardi di Euro rispettivamente.

 

Rispetto al 2011, le esportazioni verso Russia e Brasile sono aumentate, del 5,7% i flussi verso la Russia e dell’1,9% i flussi verso il Brasile. Oltre alla Cina, anche la destinazione India segna un rallentamento nel flusso di export (-3,3% rispetto al 2011).

 

Se si considerano le merci più esportate verso i BRIC, si può rilevare che, per tutti i Paesi, considerando le divisioni e quindi le classificazioni ATECO a due lettere, si conferma la preminenza di “Macchinari e apparecchi”: sono il 42% circa per la Cina e anche per l’India, il 40% delle merci esportate in Brasile e il 30% di quelle dirette in Russia. Rispetto al 2011 si riduce la quota relativa di Cina e Russia (erano rispettivamente 50,7% e 32,9% dell’export totale lombardo verso quei Paesi) mentre aumenta la quota verso India e Brasile (erano rispettivamente 39,3% e 37,5%).

 

 

La situazione in provincia di Sondrio

 

Il quadro lombardo delineato sopra ha permesso di evidenziare la posizione della provincia di Sondrio rispetto agli altri territori per export e import. Riguardo all’export, la provincia di Sondrio ha realizzato esportazioni per circa 580 milioni di Euro, in aumento del 7% rispetto al 2011, quando le esportazioni erano state di 542 milioni di Euro circa. Soffermandoci sulle importazioni, il totale di Sondrio è di circa 390 milioni di Euro, in calo del 16% rispetto al 2011, quando il totale dell’import era stato di 464 milioni di Euro. Il saldo della bilancia commerciale della provincia di Sondrio per il 2012 è molto superiore a quello registrato nel 2011: è pari a quasi 190 milioni di Euro; aumenta per l’aumentare delle esportazioni e il contrarsi delle importazioni. Data la difficile congiuntura, la domanda esterna permette ancora al sistema locale di rafforzarsi tramite l’export, mentre la riduzione dei volumi importati si può spiegare con una certa riduzione generalizzata di attività legata alla contrazione della domanda interna. Sondrio è sempre fanalino di coda e la provincia meno internazionalizzata della Lombardia. Abbiamo già osservato quanto si discosti per l’export da Lodi, seconda provincia meno internazionalizzata ma con un export di quasi quattro volte quello valtellinese, e da Lecco per l’import, con importazioni che in valore sono circa il 20% di quelle del lecchese.

L’incremento delle esportazioni registrato negli ultimi due anni, del 7,9% nel 2011 e del 7% nel 2012 ha evidenziato la possibilità di registrare progressivi incrementi, da rafforzare, tanto più che nel quadro internazionale il commercio internazionale ha rappresentato per molto tempo l’unico ambito dove il contributo al PIL è positivo. Agire in rete, aprirsi e rafforzare la presenza sui mercati esteri è importante per tutte le imprese, specie per le imprese giovani e per quelle nuove, che dovrebbero sempre essere sia per modelli di business sia per attività e collaborazioni, “global from day one”. Come dimostrano i primi dati provvisori relativi al 2013, però, la presenza sui mercati internazionali da sola non basta, anche per la frenata nei mercati extra UE; pertanto è ancora più importante affrontare le sfide del mercato globale con l’innovazione, la capacità di anticipare i tempi, le richieste del mercato, il manifestarsi di nuove esigenze, agendo in rete e presentandosi rafforzati sui mercati internazionali.

 

 

Le esportazioni dalla provincia di Sondrio

 

I principali partner commerciali della provincia di Sondrio vedono sempre in primo piano l’Europa, che ha rappresentato la destinazione per l’80% delle merci esportate dalla provincia di Sondrio. Tale quota registra ancora un certo calo rispetto al 2011 (quando era l’82% del totale). L’America si trova in seconda posizione, superando la quota asiatica, grazie ad un incremento delle esportazioni verso l’America che nel 2012 è stata del 17%, per un valore complessivo pari a quasi 45 milioni di Euro (è il 7,7% del totale esportato). Subito dopo si trovano i Paesi Asiatici, destinazione del 7,6% dell’export valtellinese per un controvalore di poco superiore ai 44 milioni di Euro. Il 4% delle merci esportate è destinato all’Africa – quota che aumenta del 50% rispetto al 2011, per un valore che passa da 16 a 24 milioni di Euro – e lo 0,4% all’Oceania, con un dato comunque in aumento, anche se equivalente a meno di 2 milioni di Euro.

Come atteso non ci sono variazioni rispetto alla considerevole dipendenza dall’estero della Lombardia per tutto ciò che concerne chimica e farmaceutica (rispettivamente per quasi 11 e per quasi 8 miliardi di Euro, in valori sostanzialmente stabili rispetto al 2011) e anche per il petrolio greggio, che è importato anche nel 2012 per un valore superiore ai 6 miliardi di Euro.

 

 

 

 

Lombardia: import ed export da e verso i Paesi BRIC

 

Già lo scorso anno avevamo pensato di proporre un approfondimento delle relazioni commerciali con alcuni Paesi, i cosiddetti BRIC - Brasile, Russia, India e Cina - che negli ultimi anni hanno acquisito particolare importanza nel quadro internazionale. E’ ritenuto di interesse continuare su questa linea specie nella considerazione di un anno difficile quale è stato il 2012, dove il contributo positivo al PIL è venuto sostanzialmente dagli scambi con l’estero specie rispetto alle economie emergenti, per quanto anch’esse abbiano registrato dei rallentamenti nei loro elevati tassi di crescita, come emerso negli ultimi periodi. Complessivamente, tali flussi, che comunque sul totale lombardo rappresentano una quota ancora limitata (che era nel 2011 circa il 12,3% delle importazioni e l’8,14% delle esportazioni totali verso e dalla Lombardia), si sono ridotti nel 2012: le importazioni da quei Paesi si sono ridotte del 7,5% (ma meno rispetto alla media lombarda), mentre le esportazioni, che complessivamente dalla Lombardia sono aumentate, verso i BRIC si sono ridotte leggermente, dello 0,5%.

 

La figura 14.13 mostra i valori relativi alle importazioni in Lombardia dai Paesi BRIC e evidenzia segni negativi per tutti i Paesi tranne per la Russia, per cui si registra un aumento del flusso di importazioni pari a +24% rispetto al 2011. Il grafico relativo in figura 14.13 evidenzia il flusso delle importazioni dai Paesi BRIC negli ultimi 5 anni, evidenziando il rallentamento nell’import registrato da Brasile, India e soprattutto, in valore, anche se minore in quota percentuale, dalla Cina. Le importazioni dalla Cina rappresentano infatti sempre flussi di merce per un controvalore pari a quasi dieci miliardi di Euro. Le importazioni dalla Russia nel 2012 superano i 3 miliardi di Euro; dall’India arriva un flusso di merci intorno al miliardo e duecento milioni, dal Brasile inferiore ai 500 milioni di Euro.

Figura 14.13 – Flussi di importazioni dai Paesi BRIC, Lombardia 2012 (valore in Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istat Coeweb - Sintesi 2000

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Considerando le principali merci importate in Lombardia dalla Russia, si può rilevare che registra un forte incremento (+38%) la quota di importazioni relativa a “Estrazioni di minerali da cave e miniere” che già avevamo rilevato essere afferente per la gran parte a petrolio greggio o gas naturali.

 

Se si osserva il flusso dalla Cina, si conferma invece la netta preminenza di prodotti delle attività manifatturiere, che per la maggior parte sono prodotti elettronici, computer o unità ottiche (circa il 30% del totale manifatturiero); anche dall’India i flussi di merci afferiscono soprattutto a prodotti del manifatturiero (96%) con una preminenza del tessile e abbigliamento; dal Brasile si confermano soprattutto prodotti in metallo.

 

 

 

Figura 14.14 – Flussi di esportazioni verso i Paesi BRIC, Lombardia 2012 (valore in Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istat Coeweb - Sintesi 2000

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Anche rispetto alle esportazioni il partner di maggior rilievo è la Cina, destinataria di un flusso di merci che in controvalore nel 2012 equivalevano a poco meno di 3 miliardi di Euro, con un calo del 6% rispetto al 2011.

 

Sul fronte dell’export poco sotto alla Cina si colloca la Russia, destinazione per circa 2,8 miliardi di Euro di prodotti alla Lombardia. Brasile e India rappresentano invece destinazione per merci il cui valore corrispondente è di circa 1,5 miliardi di Euro e 1,2 miliardi di Euro rispettivamente.

 

Rispetto al 2011, le esportazioni verso Russia e Brasile sono aumentate, del 5,7% i flussi verso la Russia e dell’1,9% i flussi verso il Brasile. Oltre alla Cina, anche la destinazione India segna un rallentamento nel flusso di export (-3,3% rispetto al 2011).

 

Se si considerano le merci più esportate verso i BRIC, si può rilevare che, per tutti i Paesi, considerando le divisioni e quindi le classificazioni ATECO a due lettere, si conferma la preminenza di “Macchinari e apparecchi”: sono il 42% circa per la Cina e anche per l’India, il 40% delle merci esportate in Brasile e il 30% di quelle dirette in Russia. Rispetto al 2011 si riduce la quota relativa di Cina e Russia (erano rispettivamente 50,7% e 32,9% dell’export totale lombardo verso quei Paesi) mentre aumenta la quota verso India e Brasile (erano rispettivamente 39,3% e 37,5%).

 

 

La situazione in provincia di Sondrio

 

Il quadro lombardo delineato sopra ha permesso di evidenziare la posizione della provincia di Sondrio rispetto agli altri territori per export e import. Riguardo all’export, la provincia di Sondrio ha realizzato esportazioni per circa 580 milioni di Euro, in aumento del 7% rispetto al 2011, quando le esportazioni erano state di 542 milioni di Euro circa. Soffermandoci sulle importazioni, il totale di Sondrio è di circa 390 milioni di Euro, in calo del 16% rispetto al 2011, quando il totale dell’import era stato di 464 milioni di Euro. Il saldo della bilancia commerciale della provincia di Sondrio per il 2012 è molto superiore a quello registrato nel 2011: è pari a quasi 190 milioni di Euro; aumenta per l’aumentare delle esportazioni e il contrarsi delle importazioni. Data la difficile congiuntura, la domanda esterna permette ancora al sistema locale di rafforzarsi tramite l’export, mentre la riduzione dei volumi importati si può spiegare con una certa riduzione generalizzata di attività legata alla contrazione della domanda interna. Sondrio è sempre fanalino di coda e la provincia meno internazionalizzata della Lombardia. Abbiamo già osservato quanto si discosti per l’export da Lodi, seconda provincia meno internazionalizzata ma con un export di quasi quattro volte quello valtellinese, e da Lecco per l’import, con importazioni che in valore sono circa il 20% di quelle del lecchese.

L’incremento delle esportazioni registrato negli ultimi due anni, del 7,9% nel 2011 e del 7% nel 2012 ha evidenziato la possibilità di registrare progressivi incrementi, da rafforzare, tanto più che nel quadro internazionale il commercio internazionale ha rappresentato per molto tempo l’unico ambito dove il contributo al PIL è positivo. Agire in rete, aprirsi e rafforzare la presenza sui mercati esteri è importante per tutte le imprese, specie per le imprese giovani e per quelle nuove, che dovrebbero sempre essere sia per modelli di business sia per attività e collaborazioni, “global from day one”. Come dimostrano i primi dati provvisori relativi al 2013, però, la presenza sui mercati internazionali da sola non basta, anche per la frenata nei mercati extra UE; pertanto è ancora più importante affrontare le sfide del mercato globale con l’innovazione, la capacità di anticipare i tempi, le richieste del mercato, il manifestarsi di nuove esigenze, agendo in rete e presentandosi rafforzati sui mercati internazionali.

 

 

Le esportazioni dalla provincia di Sondrio

 

I principali partner commerciali della provincia di Sondrio vedono sempre in primo piano l’Europa, che ha rappresentato la destinazione per l’80% delle merci esportate dalla provincia di Sondrio. Tale quota registra ancora un certo calo rispetto al 2011 (quando era l’82% del totale). L’America si trova in seconda posizione, superando la quota asiatica, grazie ad un incremento delle esportazioni verso l’America che nel 2012 è stata del 17%, per un valore complessivo pari a quasi 45 milioni di Euro (è il 7,7% del totale esportato). Subito dopo si trovano i Paesi Asiatici, destinazione del 7,6% dell’export valtellinese per un controvalore di poco superiore ai 44 milioni di Euro. Il 4% delle merci esportate è destinato all’Africa – quota che aumenta del 50% rispetto al 2011, per un valore che passa da 16 a 24 milioni di Euro – e lo 0,4% all’Oceania, con un dato comunque in aumento, anche se equivalente a meno di 2 milioni di Euro.

 

L’Europa continentale rappresenta ancora l’80% della destinazione delle merci; l’Eurozona è il principale partner commerciale della nostra provincia. Volendo entrare nel dettaglio rispetto ai principali Paesi in questo ambito con cui il territorio locale intrattiene degli scambi il quadro è offerto dalla figura 14.16, che permette di apprezzare anche le variazioni sopravvenute nel 2012.

 

La figura 14.16 consente il confronto fra 2011 e 2012: Francia e Germania sono sempre i principali partner commerciali e, anzi, mentre nel 2011 insieme rappresentavano il 46% del totale dell’export, nel 2012, rappresentano quasi il 50% del totale e delle merci esportate dalla provincia di Sondrio, con aumenti registrati soprattutto nell’export verso la Germania, individuata anche come destinazione “d’elezione” per molte imprese locali, e scelta come oggetto di iniziative mirate di internazionalizzazione nel quadro del progetto del Club degli Esportatori4 proprio per lo sviluppo delle relazioni commerciali in Germania - Baden Wuttemberg. Aumenta anche la quota delle esportazioni locali verso il Regno Unito che nel 2012 è destinazione del 9% del totale esportato dal territorio. Si registrano invece riduzioni nell’export verso molti Paesi europei, in particolare Spagna, Polonia, Belgio, Paesi Bassi, Grecia, come evidenziato nella figura 14.16.

 

Rispetto ai rapporti commerciali con la Svizzera, la quota di merce esportata aumenta, passando dal 12,7 al 13,3%, per un controvalore pari a 77 milioni di Euro, dai 69 milioni di Euro del 2011 e dai 65 milioni del 2010.

 

La figura 14.17, simmetricamente a quanto fatto per la Lombardia, permette di prendere in considerazione le principali merci esportate. Le prime categorie di merci esportate non presentano modifiche significative rispetto al 2011: metalli, macchinari, articoli in gomma plastica e prodotti alimentari e farmaceutici sono i principali: si registrano aumenti per i metalli (+8% in valore) per gli articoli in gomma (+15%) e per gli alimentari (+14%) mentre si registra un calo per i macchinari (-7%). In controvalore le prime cinque categorie individuate rappresentano oltre 406 milioni di Euro di export (in aumento rispetto ai circa 390 milioni che le stesse categorie rappresentavano nel 2011).

Figura 14.17 - Classifica delle tipologie aggregate di merci esportate (dati in migliaia di Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istat Coeweb - Sintesi 2000

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Se si scende ad un ulteriore livello di dettaglio, è possibile considerare le specificità delle prime categorie individuate, “metalli di base”, “macchinari” e “articoli in gomma e plastica”, come evidenziato nelle tre figure, 14.18, 14.19 e 14.20. Per la categoria metalli di base e prodotti in metallo prevalgono altri prodotti in metallo e altri metalli di base preziosi e non.

Figura 14.18 - Analisi dettagliata delle esportazioni di “Metalli di base, prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti” (dati in migliaia di Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istat Coeweb - Sintesi 2000

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All’interno della categoria macchinari ed apparecchi rientrano soprattutto varie macchine di impiego generale e a seguire macchinari per impieghi speciali.

Figura 14.19 - Analisi dettagliata delle esportazioni di “Macchinari ed apparecchi n.c.a” (dati in migliaia di Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istat Coeweb - Sintesi 2000

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Nella categoria articoli in gomma e materie plastiche, vi sono soprattutto articoli in materie plastiche e pietre tagliate e modellate, vetro, prodotti in vetro, gomma e a seguire calcestruzzo (quest’ultima sub categoria registra una contrazione da 744 a 711.000 Euro circa).

Figura 14.20 - Analisi dettagliata delle esportazioni di “Articoli in gomma e materie plastiche” (dati in migliaia di Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istat Coeweb - Sintesi 2000

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Se ci si muove poi ad osservare le merci più esportate dalla provincia di Sondrio, si rileva che rispetto al 2011, cresce l’importo relativo ad altri prodotti in metallo (da 81 milioni a 97 milioni di Euro); a seguire si trovano metalli di base (con un incremento dai 37 milioni del 2011 ai 42 del 2012); seguono medicinali e prodotti farmaceutici, che incrementano il valore esportato dai 32 milioni del 2011 ai 37 milioni del 2012. Per le macchine di impiego generale invece si registra una leggera contrazione: dai 33 milioni del 2011 ai circa 32 del 2012. Da registrare notevolissimi incrementi per navi e imbarcazioni: da 7 a 23 milioni di Euro e carne lavorata: da circa 3,5 milioni di Euro a 17 milioni di Euro (qui rientra in particolar modo l’export della bresaola).

 

 

Le importazioni in provincia di Sondrio

 

Come accennato sopra, nel 2012 in provincia di Sondrio le importazioni si sono ridotte del 16%, da 464 milioni di Euro (464.001.146) nel 2011 a quasi 390 milioni di Euro (389.914.650) nel 2012. Dal punto di vista dei Paesi di provenienza delle merci verso la provincia di Sondrio, si registrano contrazioni da tutti i continenti, più marcate in percentuale per l’Africa e l’America (-18% per entrambe), leggermente meno per l’Europa (-16%); tale valore determina in ogni caso la media complessiva della riduzione delle importazioni, essendo anche l’area da cui proviene la maggior parte delle importazioni in Valtellina e Valchiavenna, passando da quasi 400 milioni di Euro (399.562.222) a 334 milioni di Euro (334.608.335) nel 2012. Più contenuta è la contrazione delle importazioni dall’Asia (-7%). Le importazioni dall’Oceania sono le più basse in valore, equivalgono allo 0,1% del totale importato e rispetto al 2011 segnano una contrazione del 35%, passando da oltre 600.000 Euro del 2011 a 388.105 Euro del 2012.

 

 

Considerato il peso dell’Europa, che rappresenta l’origine per l‘85,8% dei prodotti importati in provincia anche nel 2012, risulta di interesse scendere in maggiori dettagli per osservare quali siano le aree europee da cui principalmente la provincia di Sondrio importa.

Ai primi posti si mantengono sempre Germania e Paesi Bassi, che insieme sono origine per il 42% dei prodotti importati dall’Unione Europea. La Germania si mantiene ancora in testa nonostante una significativa contrazione delle importazioni pari a quasi il 20%. Più marcata la contrazione delle importazioni in provincia dalla Francia, che incide al punto di permetter un superamento da parte della Polonia, che nel 2012 rappresenta il terzo Paese europeo per origine di prodotti con destinazione Valtellina e Valchiavenna. Si tratta principalmente di prodotti afferenti alle categorie merceologiche “legno e prodotti di legno, carta e stampa”, di “prodotti alimentari” e di “metalli di base”. E’ sempre opportuno ricordare che dai Paesi Bassi avviene il transito delle carni che arrivano dal Sud America e che vengono impiegate nell’industria della bresaola valtellinese. Se ci si confronta con il 2011, le contrazioni più forti sono da Francia, Regno Unito, Slovacchia e Danimarca. Aumentano invece le importazioni dal Belgio, dalla Svezia e dalla Romania, queste ultime quasi raddoppiate.

 

 

Se si considerano le principali categorie di merci che arrivano in provincia di Sondrio dall’estero, si confermano al primo posto i prodotti alimentari per un controvalore di 110 milioni di Euro (erano 134 milioni di Euro nel 2011, per una contrazione del 17,7%) e quelli del metalmeccanico.

Figura 14.24 - Classifica delle tipologie aggregate di merci importate (dati in migliaia di Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istat Coeweb - Sintesi 2000

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Questi ultimi in valore erano stati pari a quasi 160 milioni di Euro nel 2011 e sono 115 milioni di Euro nel 2012, con una contrazione, per i metalli di base e prodotti in metallo del 34% sull’anno precedente. Anche il legname e i prodotti in legno sono fra le merci più importate in provincia di Sondrio; anch’essi registrano una contrazione di circa il 10% rispetto al 2011.

Per entrare nel dettaglio delle prime tre categorie, è possibile osservare le figure 14.25, 14.26, 14.27. Relativamente alla prima, per i prodotti alimentari si conferma la predominanza delle carni lavorate e conservate e prodotti a base di carne, che fanno l’83% di questa attività economica. Per le carni si registra una contrazione del 20% di importazioni rispetto al 2011; leggera contrazione anche per la frutta e invece aumento, del 18% nell’importazione di granaglie, amidi e prodotti amidacei e del 13% di oli e grassi vegetali e animali.

Figura 14.25 - Analisi dettagliata delle importazioni di “Prodotti alimentari, bevande e tabacco” (dati in migliaia di Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istat Coeweb - Sintesi 2000

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L’export della carne lavorata è passato dai circa 13,5 milioni di Euro del 2011 a 17,6 milioni di Euro nel 2012 registrando ancora un aumento rispetto al 2011. Considerando l’aumento sul fronte dell’export ma la netta riduzione dell’import ne risulta probabilmente in una minore disponibilità sul mercato nazionale nel 2012.

Figura 14.26 - Analisi dettagliata delle importazioni di “Metalli di base e prodotti in metallo” (dati in migliaia di Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istat Coeweb - Sintesi 2000

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Nel metalmeccanico i principali prodotti importati sono metalli di base preziosi e altri materiali non ferrosi; nella categoria relativa ai macchinari soprattutto macchine di impiego generale e poi altre macchine di impiego generale e successivamente per impieghi speciali.

Figura 14.27 - Analisi dettagliata delle importazioni di “Macchinari ed altri apparecchi n.c.a” (dati in migliaia di Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istat Coeweb - Sintesi 2000

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Se si considerano poi le merci più importate in dettaglio, la figura 14.28 riepiloga quanto osservato per le categorie principali: si evidenzia che le categorie principali non modificano posizione rispetto al 2011. Tutte però registrano contrazioni rispetto all’anno precedente, per il persistere della difficile congiuntura: -20% per le carni lavorate, come già rilevato, -38% per i metalli di base, -8% per pasta carta e cartone, -16% per le macchine di impiego generale. Nelle prime categorie soltanto le altre macchine per impieghi speciali registrano un incremento. Anche il valore relativo al legno grezzo importato si riduce del 10% circa, per un controvalore poco superiore a 11 milioni di Euro. Così come registrato a livello nazionale, infatti, anche nella provincia di Sondrio la crisi ha ridotto in particolar modo gli acquisti dall’estero.

 

 

I risultati registrati dalla provincia di Sondrio nel 2012 confermano, comunque, un forte interesse ad essere presenti sui mercati esteri, con un rafforzamento delle esportazioni cui si contrappone la riduzione delle importazioni legata alla crisi. Simmetricamente a quanto fatto per le considerazioni a livello nazionale, è opportuno osservare che, quindi, il saldo della bilancia dei pagamenti raddoppia e questo dal punto di vista macroeconomico è una buona cosa perché significa che si esporta più di quanto si importi; ma se si guarda all’economia reale le importazioni si riducono perché la domanda interna si contrae. Ecco quindi che è necessario a tutti i livelli ricorrere a strategie di lungo periodo per riavviare l’economia e favorire lo sviluppo del sistema locale. Rafforzare e consolidare i collegamenti, insieme all’innovazione, multidimensionale e di sistema, rimane strategia chiave in un’ottica di ripresa che gli osservatori preannunciano da fine 2013. In quest’ottica chiave sarà anche la vetrina internazionale rappresentata da Expo, in un percorso di conoscenza e avvicinamento, puntando su e rafforzando i propri punti di forza.

La provincia di Sondrio e i rapporti commerciali con i Paesi BRIC: import ed export

 

Come già proposto lo scorso anno, e proprio in considerazione della difficile congiuntura e del traino comunque rappresentato dal commercio internazionale, consideriamo anche per la provincia di Sondrio i rapporti commerciali con i Paesi BRIC, per analizzarne l’andamento.

 

Partendo dalla Cina, il flusso di merci in entrambi i sensi si contrae rispetto al 2011: le importazioni si riducono dell’1% mentre le esportazioni segnano una contrazione del 34% (da 9 a 6 milioni di Euro circa). Segnano una contrazione anche i flussi commerciali da e verso il Brasile (-14% le importazioni, -4% le esportazioni), mentre aumentano le importazioni dalla Russia del 75% anche se si riducono le esportazioni verso quel Paese del 41%. Quanto all’India, contrazioni sono registrate sia rispetto all’import sia rispetto all’export, rispettivamente del 14% e del 77%. Va rilevato, poi, che il peso dei BRIC negli scambi commerciali della provincia di Sondrio è ancora limitato: Brasile, Russia, India e Cina sono origine per circa 31 milioni di Euro di merci in valore e destinazione per un flusso di merci il cui controvalore è pari a poco meno di 14 milioni di Euro.

 

Se si considerano i flussi di import dai vari Paesi BRIC si osserva che fra questi il Paese principe per le importazioni è il Brasile con quasi 20 milioni di Euro di prodotti alimentari importati, totalmente ascrivibili alla carne lavorata necessaria per la produzione della bresaola.

Figura 14.29 - Flussi di importazione dai Paesi BRIC in provincia di Sondrio - 2011/2012 e variazione. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istat Coeweb - Sintesi 2000

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Come si può osservare dalla figura 14.29, negli ultimi due anni c’è stata una netta contrazione delle importazioni dal Brasile (equivalente alla contrazione di import di carne lavorata già rilevata sopra). I principali prodotti importati sono, come nel 2011, prodotti delle attività manifatturiere e in primis carne lavorata, a seguire delle attività metalmeccaniche (35% circa), per la maggior parte, e successivamente prodotti di agricoltura e silvicoltura e poi di abbigliamento.

 

Se si considerano i flussi di esportazione verso i BRIC si può osservare che negli ultimi due anni c’è stato un netto calo di flusso di merci verso quei Paesi, per una contrazione complessiva del 34% circa e punte di -77% verso l’India e -78% verso la Russia. Si riduce anche il quantitativo di merce con destinazione Cina (-34%) e Brasile (-4%).

Figura 14.30 - Esportazioni della provincia di Sondrio dai Paesi BRIC. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istat Coeweb - Sintesi 2000

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Per questi Paesi, le principali merci esportate dalla provincia di Sondrio sono prodotti della metallurgia e macchinari e altre apparecchiature, di fatto prodotti del metalmeccanico che rappresentano come noto la gran parte dell’export valtellinese. Più in dettaglio, considerando la destinazione Cina, si rileva che l’83% dei prodotti che vi vengono esportati da Valtellina e Valchiavenna riguardano merci delle due categorie indicate. Sono principalmente articoli in gomma e materie plastiche (circa il 30% del totale) le merci esportate dalla provincia verso l’India. Verso il Brasile, oltre a esportazione di macchinari per circa il 30% del totale esportato da Sondrio in quel Paese, degno di nota è anche il quantitativo relativo a mezzi di trasporto per un controvalore pari a oltre 1 milione di Euro e equivalente al 17% del totale ivi esportato.

E’ stato già evidenziato che in un quadro congiunturale difficile, a livello generale, il traino è stato per quanto possibile rappresentato dagli scambi commerciali internazionali, specie con i Paesi emergenti, anche se già nel 2012 e poi per gli inizi 2013 ha segnato un rallentamento.

Per la provincia di Sondrio, Cina, India, Brasile e Russia rappresentano partners interessanti non solo per l’importazione ma soprattutto come destinazione per i prodotti made in Valtellina. Si tratta di Paesi in crescita (sia pur con tassi di crescita che hanno negli ultimi tempi registrato dei rallentamenti) che puntano sempre di più su innovazione e qualità e politica industriale solida. Agire in rete, adottando anche modelli di cosiddetta innovazione “frugale” come già fatto in India e in Cina, potrebbe essere uno dei modi per “aggredire” insieme mercati in espansione con importanti opportunità per le imprese del territorio, attraverso metodologie di condivisione e di open innovation con percorsi di evoluzione specifici. In modo più specifico è infine opportuno considerare le linee di tendenza, al netto delle componenti stagionali nei flussi commerciali della provincia di Sondrio da e verso ciascuno dei Paesi BRIC.

Figura 14.31 - Importazioni ed esportazioni della provincia di Sondrio da e verso la Cina in Euro correnti. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istat Coeweb - Sintesi 2000

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Considerando la Cina si può aggiungere che sia import sia export segnano andamenti e tendenze in netto calo, con il trend delle esportazioni che dal calo registrato sembra accennare nell’ultimo periodo ad un rallentamento, mentre quello delle importazioni presenta invece un calo più dolce.

Figura 14.32 - Importazioni ed esportazioni della provincia di Sondrio da e verso l’India in Euro correnti. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istat Coeweb - Sintesi 2000

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Spostandosi all’India, le linee di trend evidenziano cali significativi nell’export ma anche nell’import. Come già rilevato si tratta in particolare di prodotti delle attività manifatturiere per l’export e prodotti di agricoltura e silvicoltura per l’import per un’area che copre ancora poco delle relazioni commerciali valtellinesi e che nel 2012 ha registrato netti cali rispetto al 2011 sul fronte dell’export, in tutti i periodi, meno invece sul fronte delle importazioni, che tranne nel primo e ultimo trimestre, hanno invece registrato un aumento. A livello italiano, molte sono le collaborazioni avviate con l’India e anche per gli operatori locali, agendo per step successivi, potrebbe essere importante considerare modalità di azione congiunta e partnership anche di ricerca con aziende e istituti che vi operano.

 

Figura 14.33 - Importazioni ed esportazioni della provincia di Sondrio da e verso la Russia in Euro correnti. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istat Coeweb - Sintesi 2000

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Osservando più in dettaglio le relazioni commerciali con la Russia, si conferma che dalla Russia vengono importati in modo specifico prodotti chimici (oltre 1/3 del totale), articoli in gomma e legno. La Russia, come già indicato sopra, è invece destinataria di macchinari e prodotti alimentari. Osservando le linee di trend si nota che nel 2012 sia export sia import hanno segnato forti rallentamenti, entrambi però si sono stabilizzati negli ultimi periodi e il trend dell’import ha anche accennato ad una ripresa.

Da ricordare anche che in un certo modo sul fronte dell’export andrebbe considerato anche il turismo, nel senso che anche la capacità di attrarre turisti russi sul territorio locale è una forma di export che è andata consolidandosi negli ultimi anni, avendo una quota di turisti russi che è ormai stabile (6%).

 

Figura 14.34 - Importazioni ed esportazioni della provincia di Sondrio da e verso il Brasile in Euro correnti. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Istat Coeweb - Sintesi 2000

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Infine, considerando il trend delle relazioni commerciali con il Brasile, si osserva che quello relativo alle importazioni si mantiene sostanzialmente stabile dopo un calo registrato nella prima parte dell’anno - e di fatto determinato dal netto calo delle importazioni dal Brasile registrato nel primo trimestre 2012 (da quasi 8 milioni di Euro nell’ultimo trimestre 2011 a quasi 2 milioni di Euro nel primo 2012), consistente in prodotti alimentari. Il trend delle esportazioni verso il Brasile infine, di fatto, si mantiene costante senza significative variazioni nell’arco dell’anno.

 

Essere presenti sui mercati esteri è importante: le iniziative di internazionalizzazione

 

La presenza sui mercati esteri rappresenta una chiave importante per rafforzare la propria competitività, individuare possibili partners, rafforzare e diversificare il portafoglio dei propri prodotti, agendo su dimensioni più globali, anche secondo logiche di aggregazione. A questo proposito è opportuno ricordare l’iniziativa Ergon, a sostegno delle imprese che desiderano mettersi in rete, che in provincia di Sondrio ha registrato un impegno da parte camerale di 100.000 Euro nell’ambito del bando stesso, cofinanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Lombardia e sistema camerale, attivato nel corso del 2011 e aperto fino al 2013. In provincia di Sondrio 13 imprese hanno preso parte a 6 reti (nella misura dedicata alle aggregazioni di imprese5) per un totale complessivo di investimenti di oltre 1,3 milioni di Euro.

 

Rispetto alle opportunità rappresentate dai contratti di rete, è utile poi segnalare che, attraverso una specifica analisi territoriale, sono state rilevate le reti collaborative informali esistenti sul territorio. Si è proceduto poi a muoversi secondo attività di sensibilizzazione per favorire una creazione di aggregazioni più stabili e tale azione ha portato alla creazione di 2 reti (formalizzate con contratto di rete).

Nell’ambito della presenza sui mercati esteri, ricordiamo in particolare il progetto “Club degli Esportatori”, voluto dalla Camera di Commercio di Sondrio e cofinanziato dalla Regione Lombardia, Direzione Generale Industria, già avviato a fine 2010 e che aveva concluso la prima fase all’inizio del 2012. Nel 2012 è stata portata avanti la seconda edizione dell’iniziativa nata con l’obiettivo di rafforzare cultura e formazione sui temi dell’internazionalizzazione e promuovere un accompagnamento specifico delle imprese sui mercati internazionali, condividendo esperienze, rafforzando il know how e aumentando le relazioni e il network. Le 48 imprese aderenti sono state ripartite in due gruppi: quello “Basic” (18 imprese) destinato alle aziende che non hanno esperienze internazionali e interessate in particolar modo al mercato svizzero, e imprese Senior (n 30) per aziende che hanno un fatturato estero maggiore del 10% e focalizzate invece su iniziative di penetrazione del mercato tedesco, che - ricordiamo - da sola fa il 14% dell’export totale della provincia di Sondrio - e particolarmente del Baden Wurttemberg.

Un’altra iniziativa volta sempre a rafforzare la limitata propensione all’export è stata il progetto Lombardy Export Trade per la costituzione di un network di sostegno e supporto alla creazione di processi eccellenti per l’internazionalizzazione di imprese che muovono i primi passi sul mercato. Finanziato sul Fondo Perequativo tramite l’Unione Regionale e con un incremento di fondi da parte della CCIAA di Sondrio per permettere a più aziende di usufruire dei servizi offerti, prevede check-up on line per il posizionamento dell’azienda rispetto ai temi dell’export, analisi delle potenzialità e del possibile posizionamento sui mercati internazionali, definizione del programma di internazionalizzazione, ripartito fra interventi commerciali e di marketing per l’estero costruiti in modo mirato e a elevato valore aggiunto per ogni impresa.

Importante ricordare poi la missione economica realizzata sul mercato del nord Europa ad Amsterdam, in giugno. Si è trattato della prima missione per il settore turistico organizzata in collaborazione e con il cofinanziamento di Valtellina Turismo, con la partecipazione di 14 operatori che hanno incontrato i buyer di Olanda e Germania.

Altro progetto che è continuato nel 2012 è il “Progetto Legno Svizzera” volto a rafforzare e consolidare la presenza delle imprese artigiane del settore legno (produzione mobili e serramenti, lavori di falegnameria) in Svizzera, favorendo così la crescita di competenze specifiche e la realizzazione di circuiti di cooperazione fra le imprese coinvolte. Altre iniziative sul fronte del supporto all’internazionalizzazione sono state ad esempio quelle relative al sostegno per la partecipazione a fiere internazionali in Italia (37 aziende finanziate su 14 fiere) e all’aggiornamento di strumenti di comunicazione basic per l’estero, per 23 domande accolte. Nel 2012, complessivamente, le risorse investite da parte camerale per la promozione sull’internazionalizzazione sono stati 341.771 Euro.

 

Le iniziative sul tema internazionalizzazione all’interno del progetto Alps Benchmarking

 

Fra gli obiettivi del progetto di collaborazione fra territori alpini, Alps Benckmarking, rientra quello strategico di mettere in luce i punti di forza ed individuare le relative aree di miglioramento, per lavorarci insieme: per questo il gruppo di lavoro ha raccolto, analizzato e condiviso anche dati qualitativi. Uno dei punti qualificanti è stato il confronto fra le esperienze più significative, individuandone condizioni di contesto, riproducibilità e criticità. Ci si è voluti concentrare sul tema dell’internazionalizzazione6, particolarmente pregnante per lo sviluppo del sistema delle imprese e del sistema economico locale nell’attuale contesto di debolezza di molti mercati “domestici”, anche perché i territori coinvolti hanno una propensione all’export inferiore a quella media nazionale (con la sola eccezione di Belluno, ben al di sopra dei valori medi) ed anche il grado di apertura al commercio estero vede risultati in molti casi lontani dalla media. Nell’ambito dell’attività di collaborazione fra i tecnici responsabili dello studio e dell’analisi dei sistemi locali sono così state raccolte 17 iniziative esemplari concluse di recente o in corso di realizzazione, rispetto alle quali sono emersi quattro spunti di riflessione, condivisi e presentati anche nel “Primo rapporto di benchmarking” realizzato congiuntamente fra tutti i territori alpini.

 

Un terzo delle best practices è qualificabile come “progetto complesso” (per caratteristiche e numerosità di azioni, partner coinvolti...): accanto quindi a tutta una serie di iniziative di impatto ma che richiedono un medio sforzo organizzativo, le Camere sono spesso impegnate in progetti che richiedono un impegno molto elevato anche in termini di progettazione e coordinamento.

 

Tutte le Camere operano in forte collegamento con il sistema regionale (Regione, Unioncamere, Centro Estero) e a volte, nazionale (ICE), elemento che garantisce maggiore efficienza ed efficacia alle azioni. Le Camere guidano oltre la metà delle iniziative, ma anche in questo almeno uno degli interlocutori regionali è quasi sempre coinvolto. Inoltre almeno 1/3 dei progetti vede esplicitamente coinvolti altri partner (associazioni di categoria, consorzi...): anche questo un segnale della capacità di dialogare con il territorio e coordinare al meglio i vari interventi.

 

L’area-target omogenea prevalente è europea o limitrofa (Svizzera) ma poco meno dei due terzi delle iniziative guarda a BRIC, area asiatica e paesi arabi, USA, altri mercati - aree ad alto potenziale - alle quali le imprese di minori dimensioni hanno più difficoltà d’accesso.

Per quanto riguarda le tipologie di azioni, il concreto supporto all’esplorazione dei mercati esteri e alla ricerca di opportunità di business (organizzazione di missioni incoming e outgoing, b2b e workshop, fiere internazionali) prevale decisamente sulle altre che spesso sono di complemento a questa tipologia (in particolare formazione/aggiornamento).

 

Le iniziative che coniugano esplicitamente innovazione ed internazionalizzazione - un binomio di per sé indissolubile - sono rare: le singole Camere realizzano specifici progetti sul tema di ricerca ed innovazione, ma non collegandole direttamente alla presenza sui mercati internazionali.

Può inoltre stupire, considerate dimensioni e caratteristiche delle imprese, che non siano molte le azioni esplicitamente dirette alla creazione/sviluppo di reti, un elemento che potrebbe supportare i processi di internazionalizzazione delle PMI locali.

Questo dato va comunque letto in relazione ai settori coinvolti: quasi 2/3 delle azioni sono di supporto a singoli settori e spesso si rivolgono a filiere (bioedilizia, sistema casa - ad esempio).

I singoli settori risultano espressione delle diverse peculiarità locali, sia a livello di eccellenze produttive che di “maturità” nelle esperienze di collaborazione Camera-imprese.

 

Tornando alle iniziative, le missioni commerciali (incoming e outgoing), i workshop ed i b2b sono importanti per favorire la reciproca conoscenza fra gli operatori italiani e stranieri (di solito buyer o comunque soggetti decisivi per entrare in un nuovo mercato/sviluppare la propria presenza). Ad esempio “Buy Made in Veneto”, realizzata dal sistema camerale veneto, ha visto l’organizzazione di visite di importatori, grossisti, rappresentanti di catene commerciali etc. che hanno incontrato i potenziali fornitori di Belluno e veneti nell’arco di due giornate. Anche la missione di operatori francesi del settore lapideo ad Aosta, ha previsto visite alle aziende locali e successivamente incontri bilaterali. Il “Roadshow delle Camere di commercio in Asia” organizzato a Trento ha il suo punto di forza in un incontro di formazione sui mercati emergenti e successivi incontri individuali con le aziende. Analoghe considerazioni si applicano per il “Progetto Legno Svizzera” di Sondrio, con missioni incoming ed outgoing, Explore di Belluno con i b2b per la filiera della bioedilizia. Queste iniziative spesso hanno previsto momenti di formazione ed aggiornamento alle imprese e, nei progetti più complessi, costituiscono uno degli step per accompagnare le imprese sui mercati esteri.

Ad esempio la “promozione del comparto agroalimentare lombardo in Nord America-Canada” alla quale ha partecipato Sondrio prevede formazione, missione e partecipazione a fiere in USA. Anche Lago Maggiore Casalinghi” realizzato a Verbania affianca ad altre azioni l’organizzazione della missione collettiva nella fiera internazionale più importante per il settore, in Germania. La partecipazione alle fiere internazionali è da sempre una delle leve usate dalle imprese che, se di piccole dimensioni, possono faticare a sostenere i costi sia per così dire vivi ma anche quelli organizzativi di partecipazione. Sono quindi numerose le azioni segnalate: a quelle già citate si affianca la partecipazione all’evento top del settore ortofrutticolo nazionale “Fruit Logistica” organizzata da Trento.

 

All’organizzazione della partecipazione si affianca anche l’erogazione di contributi, come ad esempio il bando provinciale fiere internazionali di Sondrio cui si affiancano i voucher per l’internazionalizzazione delle micro, piccole e medie imprese lombarde ed il bando di aggiornamento strumenti di comunicazione estera, ancora di Sondrio, di contribuzione alla realizzazione degli strumenti come cataloghi, brochure, siti web.

 

Si è già sottolineata l’importanza della formazione ed aggiornamento per supportare le imprese nei processi di internazionalizzazione: proprio per questo alle iniziative già citate - in cui la formazione è propedeutica alla partecipazione a missioni, b2b, fiere etc - si aggiungono alcuni progetti come i “seminari di formazione sull’internazionalizzazione”, articolati in 5 momenti formativi che attraverso Unioncamere Lombardia hanno coinvolto Sondrio così come il “Club degli Esportatori”. Il progetto “Explorer” di Belluno ha visto realizzare un seminario sull’architettura sostenibile ed un convegno sul risparmio energetico: in questo come in molti altri progetti il momento formativo, sempre gradito dalle imprese, è anche occasione per sviluppare ulteriori azioni – in questo caso facilitare la cooperazione delle imprese dell’area transfrontaliera italo-austriaca.

 

 

 

All’attività di formazione si affianca quella di consulenza, perlopiù gratuita: un servizio presente in buona parte delle Camere di commercio italiane – a testimoniarne necessità ed efficacia. Nell’arco alpino si segnalano come esempi lo “sportello per l’internazionalizzazione Lombardia Point” -presente a Sondrio tramite il sistema camerale lombardo e che offre consulenza gratuita on line, oltre le attività formative già citate - e lo “sportello internazionalizzazione” di Belluno, con il coordinamento di Unioncamere Veneto e Centro Estero Veneto; lo stesso modello si articola a Verbania tramite Unioncamere Piemonte e Centro Estero per l’internazionalizzazione del Piemonte.

 

Le reti di impresa sono spesso considerate “la risposta più efficace alle necessità di competitività e di innovazione” delle PMI: consentono di raggiungere economie di scala e di conoscenza, ridurre costi e rischi dei processi di internazionalizzazione ed innovazione e, vantaggio importante per imprese “tascabili”, di fare massa critica sui mercati. Le reti competitive possono essere reti di difesa – ad esempio per ridurre i costi ed ampliare il portafoglio clienti, o “reti di attacco”, per sviluppare nuovi prodotti e servizi, entrare in nuovi mercati etc. Possiamo ricordare che nell’ambito del lavoro di collaborazione avviato, sono state raccolte 5 buone pratiche che hanno come obiettivo esplicito lo sviluppo di reti di collaborazione e reti d’impresa.

 

L’Aperitivo dell’imprenditore coinvolge a Trento 60 professionisti con quattro appuntamenti l’anno ed ha come obiettivo “creare occasioni di confronto e di scambio informale tra i professionisti che si occupano di commercio con l’estero all’interno delle aziende trentine, riunendoli a discutere su temi specifici identificati da loro stessi di volta in volta in un contesto informale”. Lago Maggiore Casalinghi è un’Associazione Temporanea di Scopo che ha come capofila la Camera di Commercio di Verbania tramite la sua azienda speciale Fedora e come partecipanti 14 imprese e 3 associazioni di categoria. L’ATS ha concluso nel settembre 2011 un primo progetto del valore complessivo di 1.000.000 di Euro il 50% finanziato sul POR regionale, e sta realizzando un altro progetto di pari valore, sempre cofinanziato al 50%. All’esplorazione di nuovi mercati (Russia, EU) ed azioni promozionali si affianca la certificazione territoriale etico-ambientale (marchio Lago Maggiore Casalinghi) ed azioni dirette a sostenere l’innovazione. Explore viene realizzato a Belluno su coordinamento di Unioncamere del Veneto ed Eurosportello ed ha un’ampia partecipazione di partner locali. L’iniziativa promuove la cooperazione fra imprese italiane ed austriache della filiera della bioedilizia, con numerosi eventi di approfondimento e scambio, b2b, piattaforme di comunicazione. Lapidei del Lago Maggiore e dell’Ossola è un’Associazione Temporanea di Scopo che ha come capofila la Camera di Commercio di Verbania e come partecipanti 6 imprese e 3 associazioni di categoria. L’ATS sta realizzando un progetto del valore di 1.000.000 euro – il 50% finanziato dal Por Regionale – che prevede missioni incoming e partecipazione a fiere internazionali, la certificazione di filiera territoriale ed etico-ambientale, azioni per l’innovazione. Fra gli esempi raccolti nell’ambito delle attività di Alps Benchmarking, rientra anche il caso di Sondrio del Club degli Esportatori, come importante iniziativa già descritta, avviata nel 2010 e andata rafforzandosi e articolandosi su molteplici tematiche di formazione, presenza all’estero, aggregazione e missioni all’estero. Fra gli importanti risultati raggiunti condivisi con le altre Camere è stato evidenziato che l’intero gruppo di imprese del settore agroalimentare è stato qualificato Best Improved, costituendo una rete d’impresa che ha visto la sua formalizzazione nei primi mesi del 2012. Il binomio internazionalizzazione-innovazione è previsto da alcuni dei progetti appena citati: Explore ad esempio contempla la realizzazione di un modello di piattaforna virtuale di comunicazione fra le imprese transfrontaliere per lo scambio di conoscenze e lo sviluppo della gestione dei contatti d’affari on line. Lago Maggiore Casalinghi ha realizzato una ricerca relativa alle nanotecnologie applicate ai materiali, che ha affrontato alcuni temi individuati insieme alle imprese, giungendo alla realizzazione di alcuni prototipi. Alcune aziende hanno poi aderito alla proposta di collaborare con un studio di giovani ma affermati designer: in occasione dell’edizione 2012 del Salone del Mobile è stata presentata la prima collezione “Lago Maggiore Casalinghi” con prodotti ad alto impatto e legati da un tema (il paesaggio domestico), buon riscontro sui media e da parte dei buyer. I lapidei del Lago Maggiore e dell’Ossola stanno realizzando insieme al locale centro di ricerca “Centro Servizi Lapideo” ricerche applicate per incrementare la competitività delle imprese locali (studio sulle possibilità di impiego degli scarti di lavorazione del settore lapideo per recuperi e ripristini ambientali, opere d’ingegneria civile etc.; analisi compatibilità ambientale dei residui di lavorazione lapidei; analisi tecnica ed economica sull’impiego dei fanghi lapidei come filler per bitume etc).

 

 

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NOTE

  • 1 Cfr. anche "Si ferma anche l'export extra UE" - Sole 24 Ore Luca Orlando - 24 aprile 2013

    2 Ibidem

    3 Per l'elaborazione dei dati sono stati utilizzati il database Coeweb di Istat e i dati resi disponibili da Sintesi 2000 per la Banca Popolare di Sondrio. Pur essendo disponibili al 31 dicembre 2012, ricordiamo che sono sempre dati ancora provvisori e soggetti a rettifiche successive

    4 Vedi paragrafo sulle iniziative camerali sul tema nella parte finale del presente capitolo

    5 Accanto a tale misura, principalmente orientata all'export, ricordiamo anche quella dedicata alle aggregazioni nel commercio turismo e servizi che ha interessato 8 imprese che hanno realizzato 3 reti

    6 Estratto da "Report di benchmarking condiviso: Alps Benchmarking insieme per crescere" - progetto realizzato dalle CCIAA Alpine - 2012