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Relazione sull'andamento economico della provincia di Sondrio - 2012

CAPITOLO 5

Ambiente e infrastrutture

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La mobilità è presupposto essenziale per il funzionamento dell’economia di un territorio, per la sua competitività e per il suo operare nella quotidianità. Cittadini, turisti e imprese hanno bisogno di infrastrutture che funzionano; per operare in ottica globale è importante essere nodo di una rete e poter essere collegata, anche dal punto di vista delle infrastrutture, all’interno di quella rete.

Nella realtà globalizzata di oggi, nelle aree più competitive sono importanti tanto le infrastrutture fisiche, quanto quelle virtuali, per le connessioni di natura tecnologica. Sul piano delle infrastrutture fisiche, l’accessibilità rappresenta un importante fattore di competitività per tutti i territori ed è chiave per le imprese per i cittadini e per i turisti. Buoni collegamenti servono per muoversi sui mercati consolidati e per potersi affacciare su nuovi mercati. Servono ai cittadini per potersi spostare nei luoghi di lavoro e per le destinazioni del tempo libero. Servono poi ai turisti per poter selezionare determinate località come destinazione della propria vacanza. Qualità, efficienza e buon funzionamento dei trasporti sono temi chiave, strettamente collegati, poi, alla tutela dell’ambiente e del territorio e impattano fortemente su uno sviluppo in senso sostenibile.

Anche nel 2012 si registrano criticità sul fronte infrastrutturale: la provincia di Sondrio è ancora alle ultime posizioni per l’indice di dotazione infrastrutturale. Il valore indice associato alla provincia di Sondrio per il 2012, con riferimento specifico alla rete stradale, è 29,9, da 33 dell’anno precedente. La criticità della dotazione infrastrutturale è quindi ben evidente e ben nota tanto che, negli anni, istituzioni, operatori, imprese del territorio hanno sostenuto e portato avanti molteplici iniziative sul fronte dei collegamenti allo scopo di ridurre questo gap critico per lo sviluppo locale. Tuttavia, i risultati di queste attività non sono ancora registrati negli indicatori dato che si tratta di iniziative in corso e la situazione nell’ultimo anno è anche peggiorata.

Il dato di Sondrio è il più basso a livello lombardo insieme a quello della vicina Lecco: province adiacenti accomunate dalla criticità dei collegamenti con le Regioni limitrofe e con la vicina Svizzera. A fronte di un valore medio lombardo che è 81,5 e di dati regionali che presentano punte di 112,5 per Pavia e Brescia, le aree di Sondrio e Lecco sono fanalino di coda. Anche confrontando il dato di Sondrio con quello dei territori alpini simili1, si osserva che il nostro territorio è ultimo, con un valore molto lontano rispetto a quello della provincia che segue, Verbania, che registra 55,92 (un dato quasi doppio di quello di Sondrio). Al primo posto si colloca Aosta con un risultato che è quasi quattro volte quello di Sondrio (Aosta 121,90).

Se consideriamo poi gli indicatori relativi alle infrastrutture ferroviarie osserviamo che Sondrio, come negli anni precedenti, registra un risultato migliore rispetto a quello relativo all’infrastruttura stradale. Il valore è infatti 67,1, a fronte di una media lombarda di 93. Altri territori alpini, come Aosta e Belluno registrano un valore indice pari rispettivamente a 10 e 12. Il dato di Sondrio tuttavia non riflette pienamente la situazione perché rimangono sempre cruciali per il territorio il rafforzamento e miglioramento del materiale rotabile. Un potenziamento delle infrastrutture in senso eco-compatibile e un’integrazione ferro-gomma diventano ancora più importanti, nel quadro dello sviluppo sostenibile orientato alla qualità ispirato dallo Statuto Comunitario.

Per quanto riguarda gli indicatori relativi ai servizi a banda larga, a fronte di un dato medio lombardo di 130, Sondrio ha un valore di 38,8, fra i più bassi anche se ci si confronta con i territori alpini, solo preceduto da Aosta, che per le infrastrutture a banda larga registra un valore indice di 29.

Globalmente, se consideriamo il valore indice per le infrastrutture a livello complessivo, Sondrio registra un dato di 35,79, a fronte di un valore corrispondente lombardo di 113,1. Si tratta del dato più basso a livello lombardo e anche rispetto agli altri territori alpini, seguito poco dopo da Belluno, che segna 39,9. Il valore più alto dell’indice delle infrastrutture è registrato da Trento, con 61,5.

Sondrio si colloca poi all’ottavo posto nella classifica finale dell’Ecosistema urbano 2012 di Legambiente, fra le città piccole, con popolazione sotto gli 80.000 abitanti. Sondrio si colloca dopo città come Verbania, Belluno, Aosta e Cuneo. Complessivamente, nel report delle città, Legambiente evidenzia uno stallo e rileva che le città al vertice non sono quelle più sostenibili ma quelle meno insostenibili: da parte di questa associazione si afferma che i problemi di scarsità di risorse incidono su un percorso invece necessario per amministrazioni sempre più orientate alla sostenibilità.

 

 

I principali accadimenti

 

Le criticità della situazione infrastrutturale valtellinese è emersa anche con riferimento ai lavori di messa in sicurezza da parte di ANAS della galleria Monte Piazzo sulla SS36: la chiusura della galleria per un tempo previsto di 45 giorni ha di fatto bloccato la principale arteria di collegamento da e verso la provincia di Sondrio, riversando il traffico sulla SP72 lungolago. Al momento dell’invio in stampa della presente pubblicazione, sono in corso vertici con istituzioni e operatori per individuare possibilità di limitare l’impatto della chiusura. Si sono valutate possibilità alternative con l’apertura anche della SS39 al passaggio dei mezzi pesanti. Da parte del mondo imprenditoriale è stato evidenziato come già le imprese valtellinesi abbiano normalmente problemi di maggiori costi a causa della viabilità locale sulla statale 38; la previsione di lavori per 45 giorni rischia di avere pesanti contraccolpi sull’economia locale, non solo per l’export ma anche per l’approvvigionamento di materie prime. Data la situazione la Giunta Regionale lombarda, recentemente insediata, su proposta dell’assessore alle Attività produttive Mario Melazzini, d’intesa con il collega alle Infrastrutture e Mobilità, Maurizio Del Tenno, per dare un concreto sostegno alle attività produttive valtellinesi, colpite duramente dal blocco della statale 36, ha stabilito una riserva di 5 milioni per le imprese con sede in Valtellina e Valchiavenna e un abbattimento di 3 punti percentuali sul tasso di interesse che le stesse pagano agli istituti bancari. Le ultime informazioni disponibili in questo momento dicono che si è avviata la sperimentazione della via alternativa attraverso il passo di Aprica, con rilevazione di ingorghi anche causati da incastri di camion e tir, soprattutto nei punti di Tresenda e Motta.

E’ continuata nel 2012 e continua anche nel 2013 la realizzazione della nuova Strada Statale 38 voluta proprio per un miglioramento della viabilità e della possibilità di accedere al territorio, nel quadro dell’accordo di programma fra Provincia di Sondrio, Camera di Commercio, enti locali, con la Regione Lombardia ed il Ministero per le Infrastrutture, ricordiamo, “per la realizzazione degli interventi di potenziamento e riqualificazione della viabilità d’accesso alla Valtellina e alla Valchiavenna (SS36 e SS38) e per l’attuazione immediata di un primo stralcio della S.S. n. 38 dello Stelvio”. L’apertura del tratto A della nuova SS38 dallo svincolo di Fuentes a Cosio è previsto a metà luglio 2013, come annunciato dal neoassessore alle infrastrutture della Regione Lombardia, all’ultimo incontro del Collegio di Vigilanza dell’Accordo di Programma sulla Viabilità. L’obiettivo di un’apertura all’inizio dell’estate è quella di semplificare l’accessibilità alla valle in un periodo di maggior richiamo turistico.

Nel corso del Collegio di Vigilanza, per quanto riguarda la variante di Morbegno è stato affermato l’impegno da parte della Regione ad erogare ad Anas la somma corrispondente al finanziamento della Provincia di Sondrio per la realizzazione dell’opera, per un importo pari a 37 milioni di Euro. In tal modo la Provincia di Sondrio ha richiesto di rinunciare al trasferimento per beni del demanio idrico per lo stesso importo che le sarebbero stati trasferiti. E’ anche stato affermato l’impegno di procedere all’aggiudicazione dell’appalto in modo tempestivo per aprire i cantieri entro fine 2013, garantendo nel contempo monitoraggio dell’effetto dell’apertura sul Comune di Morbegno.

La tangenziale di Tirano resta direttamente collegata a quella di Morbegno per gli aspetti legati ai ribassi d’asta, che si terranno nell’autunno 2013: nel corso del collegio di Vigilanza è giunta conferma dalla Regione dell’interesse a tale opera e di voler procedere in modo operativo non appena saranno chiari tali ribassi d’asta. Sempre nel corso del Collegio di Vigilanza, rispetto alla Valchiavenna, è stata affermata la previsione che nell’estate 2013 sarà aperto al traffico il Ponte di Gallivaggio e per fine 2013 sarà terminato lo svincolo di Sant’Agata.

E’ opportuno poi rilevare che, con riferimento alla Variante di Bormio per Santa Caterina Valfurva e Livigno nei comuni di Bormio e Valdisotto, si prevede la realizzazione di un’opera viaria di lunghezza pari a 1,4 km, per cui, con soggetto attuatore la Provincia di Sondrio, si prevede avvio di realizzazione entro la prima metà del 20132.

Se da un lato i lavori di messa in sicurezza della galleria Monte Piazzo incidono in modo fortemente negativo sull’economia locale, è opportuno rilevare nell’aprile 2013 l’apertura del tunnel di Monza che costituisce il tunnel urbano più lungo in Italia, di importanza notevole per imprese e cittadini del territorio per un passaggio stimato in 70.000-80.000 veicoli al giorno. Si tratta di una galleria artificiale a doppio fornice, lunga 1,805 km, per intero nel territorio di Monza, al di sotto dell’attuale viale Lombardia, con, tra il km 10,400 e il km 12,827, la separazione del traffico di attraversamento della strada statale 36 “del Lago di Como e dello Spluga” dalla viabilità urbana. Con questo lavoro si chiude la riqualificazione dell’asse viario Milano-Lecco, iniziato tra gli anni ‘90 e ‘96 con l’adeguamento del tratto Monza - Giussano e continuato nel 1999 con l’apertura al traffico della galleria del Monte Barro, all’insegna del potenziamento della SS36. Si tratta di un elemento importante per l’accessibilità complessiva di Valtellina e Valchiavenna: infatti, tali azioni di miglioramento viabilità permettono di velocizzare anche la mobilità verso la provincia di Sondrio.

Pensando a possibili vie di accesso alternative alla provincia di Sondrio è opportuno ricordare il traforo della Mesolcina, traforo di 7 km fra Lostallo e Chiavenna, per il quale era stato presentato nel corso del 2011 lo studio di fattibilità e successivamente realizzato un tavolo tecnico di confronto e approfondimento. A gennaio 2012 è stato completato lo studio del Cantone dei Grigioni. Quest’ultimo e la Regione Mesolcina sono le istituzioni svizzere interessate per lo sviluppo di una tale infrastruttura di trasporto merci dalla Mesolcina alla Valchiavenna con aggancio a nord all’Alptransit, così da mettere in collegamento il Gottardo e il Lotschberg, e a sud inserendosi sulla linea Valtellina-Lecco-Milano.

Sulla base di una convenzione sottoscritta da Regione, ANAS, Provincia di Sondrio e Rete Ferroviaria Italiana (RFI), nel dicembre 2005 (in aggiornamento della Convenzione generale del 1999 per gli interventi Valtellina ex L. 102/90), la Provincia di Sondrio ha realizzato alcuni interventi di messa in sicurezza lungo la SS38 con eliminazione di una serie di passaggi a livello mediante opere stradali di sostituzione (sottopassi o sovrappassi).

Considerando poi la situazione ferroviaria, è opportuno osservare che a seguito delle operazioni di messa in sicurezza della galleria Monte Piazzo e chiusura della SS36, da parte di Trenord si è avviato un potenziamento dei collegamenti ferroviari Tirano-Milano, aggiungendo quattro convogli al giorno, con l’obiettivo di garantire i collegamenti a cittadini pendolari e turisti.

In questo quadro si ricorda la sempre cruciale importanza di un rafforzamento dei collegamenti di questo tipo orientati ad una mobilità sostenibile per la provincia di Sondrio, a partire dal progetto 3V, Valtellina Vettori Veloci - nata dal Prof. Alberto Quadrio Curzio nel quadro dello Statuto Comunitario e volta a migliorare i collegamenti ferroviari della Valtellina con Milano e anche con la Svizzera e i Grigioni.

In vista di Expo 2015, nell’ambito delle attività che si stanno svolgendo all’interno del progetto Valtellina-Valposchiavo Expo, di cui si daranno maggiori dettagli nel capitolo dedicato al turismo, si sono tenuti vari incontri con Trenord per ottenere l’approvazione e la collaborazione per la realizzazione del Treno della Montagna. Si è fatta in modo specifico la proposta di un’esperienza di ristorazione di alto livello su uno Slow Train d’epoca con chef di fama internazionale affiancati da chef locali stellati.

Sul fronte dell’ammodernamento tecnologico della rete ferroviaria della Valtellina ricordiamo che negli ultimi anni sono stati completati, a valere sui fondi della Legge Valtellina, interventi di velocizzazione con rinnovo binari (tratta Lecco-Piona), sistemazione di fasci binari (tratta Colico Chiavenna) e messa a modulo delle stazioni (tratta Lecco -Tirano).

A seguito della realizzazione di progetti Interreg Italia-Svizzera (“Nel cuore delle Alpi” e “Dai monti ai laghi senz’auto”) si prevede di poter avere accesso a nuove risorse per:

- Sistemare ulteriori vagoni del Servizio Ferroviario sulla linea Milano – Tirano;

- Migliorare l’accessibilità alla stazione di Tirano (2° fase);

- Migliorare l’interscambio nella stazione di Chiavenna e valorizzare la linea bus Tirano – Edolo,

- Realizzare le prime iniziative sul territorio (quali revisione e integrazione orari e corrispondenze fra servizi, vendita di documenti di viaggio integrati, anche a livello internazionale).

Congestione e traffico sono temi ben noti riguardo alla mobilità in provincia di Sondrio e già richiamati in precedenza proprio in occasione degli incolonnamenti e dei rallentamenti e a seguito della chiusura della galleria Monte Piazzo.

Dai dati resi disponibili da ACI possiamo notare poi che a livello nazionale l’indice complessivo di mortalità e lesività, che era 145,1 nel 2010, è sceso a 143,9 nel 2011. Nel 2008 Sondrio si collocava ad un livello ben più alto della media nazionale (151,7), mentre nel 2010 il valore indice è sceso ben sotto quello medio, con 136,6, più basso anche del valore medio regionale. La situazione invece è andata nell’ultimo anno di osservazione peggiorando: a fronte di un dato del 2010 di 136,6, c’è stato un peggioramento dell’indice complessivo, che ha raggiunto 159,5 a fronte di un dato medio lombardo di 138,4 e nazionale di 143,9. Il dato di Sondrio risulta essere il peggiore di tutte le province lombarde. In provincia di Sondrio nel 2011 si sono registrati 467 incidenti, circa 35 in più del 2010. Gli incidenti mortali sono stati 17 nel 2011, così come erano stati 17 anche nel 2010.

 

 

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La tutela dell’ambiente e le energie rinnovabili

 

Come di consueto, con riferimento all’ambiente consideriamo i dati registrati da ARPA relativi alla concentrazione di inquinanti atmosferici e alla qualità dell’aria. Per quanto riguarda la concentrazione di PM 10 e di polveri sottili, si sono registrati in tutti i casi dei miglioramenti rispetto alle rilevazioni precedenti, mentre per il biossido d’azoto c’è stato un leggero aumento a Sondrio e diminuzioni in tutti gli altri contesti, come evidenziato nella tabella in figura 5.3. La concentrazione di monossido di carbonio segna invece delle riduzioni in tutti i mandamenti, con un leggero aumento solo in quello di Tirano.

 

Nel quadro delle iniziative legate all’ambiente e paesaggio, nella precedente edizione della Relazione avevamo ricordato che nel 2011 era stato realizzato a livello provinciale un documento unitario relativamente alla Proposta di Piano Territoriale Regionale d’Area (PTRA) per la Media e Alta Valtellina. Nell’aprile 2013, la Giunta Regionale della Lombardia ha approvato il PTRA Media e Alta Valtellina, che coinvolge il territorio di 18 Comuni, da Teglio a Livigno. Il Piano è stato approvato dopo la condivisione con tutti i soggetti del mondo istituzionale ed economico che hanno fornito osservazioni e proposte. Tra i progetti più rilevanti trattati nel Piano vi sono: definizione dei domini sciabili e maggiore competitività; con attenzione a aspetto ecologico e paesaggistico: Greenway dell’Adda come dorsale che permette di riqualificare anche le aree degradate; individuazione paesaggi del Silenzio per un turismo sostenibile, promozione di forme di accessibilità “dolce” alla valle, con un sistema ferroviario di fondovalle che collega Tirano a Bormio, con diramazioni verso Valfurva e Valdidentro, oltre ai collegamenti Livigno-Svizzera e con la provincia di Brescia, attraverso il traforo del Mortirolo, ritenuto strategico e di elevata priorità; previsione di costituire una cabina di regia che coinvolgerà i principali attori interessati, per valutare lo stato di avanzamento. Dalle dichiarazioni fornite dalla Regione nella figura dell’Assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo, emerge la volontà regionale di fornire un modello di pianificazione e sviluppo. Si tratta di un Piano che coordina il Piano territoriale di coordinamento provinciale e i piani di governo del territorio, cioè i PGT comunali.

Il binomio innovazione e sostenibilità come modello di sviluppo, per attività produttive radicate sul territorio e per il contesto, diventa sempre più imprescindibile. In questo contesto è opportuno ribadire che anche la mobilità dovrebbe tendere ad una sempre maggiore sostenibilità per permettere accessibilità e connessione senza rinunciare ad un utilizzo in senso sostenibile delle risorse territoriali. Queste sono anche le indicazioni fornite dallo Statuto Comunitario per la Valtellina, dove il legame Paesaggio ed Economia era e resta centrale, per costruire un futuro orientato alla qualità, che si basi su edilizia sostenibile, sfruttamento delle energie rinnovabili e mobilità alternativa.

 

 

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NOTE

  • 1 Per maggiori dettagli cfr. box 5 a fine capitolo

    2 Regione Lombardia - Infrastrutture e mobilità - Maggio 2013