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Relazione sull'andamento economico della provincia di Sondrio - 2011

CAPITOLO 12

Il terziario - commercio e servizi

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Il settore terziario rappresenta sempre uno dei settori principali in provincia di Sondrio con una quota rilevante in termini di imprese attive ed addetti. Quanto alle imprese attive, il terziario - dato dalla somma delle attività relative a commercio, servizi, alloggio e ristorazione e altre attività del terziario - rappresenta il 54% del totale imprese attive sul territorio a fine 2011. Dal punto di vista degli addetti, secondo la banca dati SMAIL, gli addetti del settore terziario (a fine 2010) rappresentano il 55% del totale. Ricordiamo che gli addetti considerati nella banca dati SMAIL sono dati dalla somma di imprenditori e dipendenti al netto dei lavoratori interinali.

Figura 12.1 - Consistenza delle imprese registrate nel settore terziario per comparto di attività in provincia di Sondrio nel 2011. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Movimprese

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Si registra una leggera riduzione (-1%) delle attività registrate nel commercio rispetto ai due anni precedenti che rappresentano comunque quasi il 40% del totale delle attività del terziario.La quota di alberghi e ristoranti rimane costante, al 21%. Leggera riduzione (-1%) si registra anche nelle attività di trasporto e magazzinaggio rispetto al 2010, che mantengono comunque una quota significativa pari all'8% del totale.

Nel confronto con la quota lombarda possiamo osservare che sul totale delle imprese del settore terziario, le imprese del commercio a Sondrio sono il 38% contro un valore del 37% a livello regionale. Per il settore alloggio e ristorazione il valore provinciale è del 20% del totale delle imprese del terziario, contro un valore regionale del 10% a conferma di una vocazione turistica per la provincia di Sondrio. Le attività immobiliari di noleggio ed informatica rappresentano il 15% del totale dei servizi e terziario a Sondrio, ben al di sotto della quota regionale pari al 27,4%.

Figura 12.2 – Situazione delle imprese registrate del settore terziario in provincia di Sondrio nel 2011 e variazione rispetto al 2010. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Movimprese;

Se si dà uno sguardo al dettaglio delle variazioni, si può notare che per le attività registrate molti sono gli incrementi, in particolare per le attività legate all'istruzione (+19%) e alla sanità e altri servizi sociali, che continuano con la crescita già registrata nel 2010 per un nuovo incremento del 17,7%. Dati di crescita si registrano anche per attività immobiliari e informatica e altri servizi pubblici, mentre dati leggermente negativi si registrano per le attività finanziarie (-0,6%), per il commercio all'ingrosso (-0,57%) per i trasporti (-0,42%).

Come anticipato sopra, la banca dati SMAIL permette di apprezzare l'andamento dell'occupazione con riferimento ad unità locali con addetti e addetti presenti sul territorio, informazione decisamente rilevante per tutti i settori ed in particolar modo per il settore del commercio e terziario visto il peso che riveste nel sistema locale.

Relativamente alle unità locali con addetti presenti in provincia, possiamo rilevare dalla figura 12.3 che il totale delle unità nel 2010 risultava essere di poco inferiore a 12500. Dal 2007 questo valore è aumentato del 2,38%. A livello di settore possiamo notare che quello con l'incremento maggiore è senza dubbio il settore assistenziale (+20,1% dal 2007) seguito da noleggio e agenzie di viaggio (+10,9%) e dalle attività professionali, scientifiche e tecniche (+9,6%). All'opposto troviamo la forte diminuzione del numero di unità locali con addetti per i settori delle attività immobiliari (-5,2%) e finanziarie (-4,5%), fortemente colpite dalla crisi.

Figura 12.3 a– Unità locali con addetti – settore terziario – anni 2007-2010 e variazione. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati SMAIL

Figura 12.3b– Addetti – settore terziario – anni 2007-2010 e variazione. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati SMAIL

 

Possiamo osservare, nella figura 12.3b, la variazione relativa agli addetti negli anni 2007-2010. E' sempre opportuno ricordare che in SMAIL gli addetti sono gli occupati. Nel settore terziario, gli addetti a fine 2010 sono quasi 32.000, con un aumento significativo rispetto alla fine del 2007 ma con una riduzione dello 0,57% rispetto alla fine del 2009. La riduzione maggiore (-9%) si registra nel settore del terziario legato alle attività artistiche e sportive. Si registrano invece aumenti per attività di sanità e assistenza sociale (+2,21% rispetto al 2009). Anche a fine 2010 gli addetti nel settore terziario sono circa il 55% del totale degli addetti[1].

Il settore del commercio

Come abbiamo osservato nel capitolo 2, in Italia nel 2011 i consumi delle famiglie sono rimasti molto cauti con valori di variazione di poco superiori allo zero; la domanda interna infatti è rimasta molto debole con un piccolo incremento della spesa delle famiglie. Verso fine anno si è ulteriormente contratta, anche come effetto delle prime misure correttive adottate dal governo nell'estate anche per un contenimento della spesa.

Confcommercio sottolinea per il 2011 una riduzione significativa di valori e volumi acquistati, indice dello stato di difficoltà in cui si trovano i consumi delle famiglie. Ciò si registra anche nel mese di dicembre che tradizionalmente rappresenta il mese più importante dell'anno per molti comparti. Si conferma un ridimensionamento della domanda che ha coinvolto le varie tipologie distributive registrando "un calo profondo ma non apocalittico"[2].

Sul fronte regionale e locale, è possibile osservare l'andamento del settore del terziario, commercio e servizi, attraverso la rilevazione congiunturale effettuata da Unioncamere Lombardia con indagine campionaria. A livello lombardo, a fine anno si registra una variazione congiunturale positiva del 7,3% rispetto al terzo trimestre 2011, mentre a livello tendenziale - rispetto cioè al trimestre finale del 2010 - si registra una riduzione del 4,8%. A livello locale, in provincia di Sondrio, gli indicatori congiunturali rilevati trimestralmente evidenziano che il settore del commercio registra un andamento negativo tranne che nel terzo trimestre 2011 quando la variazione rispetto al trimestre primaverile segna dati positivi[3].

Figura 12.4 - Indicatori volume d'affari – commercio – Anni 2010 – 2011. Fonte: Unioncamere Lombardia

 

Se vengono considerati gli ordini ai fornitori, le due tabelle successivamente proposte permettono di apprezzare sia le variazioni congiunturali sia quelle tendenziali.

Quanto alle prime, possiamo osservare che nel 2011 la situazione ha registrato momenti altalenanti rispetto al 2010 (quando i saldi erano sempre negativi) con saldi ancora negativi ma complessivamente meno negativi di quanto registrato nel periodo precedente. Gli ordini restano stabili per un range di imprese comprese fra il 48% e il 56% nei diversi trimestri con un dato che quindi aumenta rispetto a quanto registrato nei trimestri 2010.

Figura 12.5 - Ordini ai fornitori - variazione congiunturale. Fonte: Unioncamere Lombardia

Se si osservano invece le variazioni tendenziali, i dati sono sempre negativi, come nel 2010, ma con saldi generalmente meno negativi di quanto registrato nel 2010, in particolare nel secondo e terzo trimestre 2011. Invece, a fine 2011, il saldo registrato ha un dato molto simile a quanto rilevato a fine 2010.

Figura 12.6 - Ordini ai fornitori - variazione tendenziale. Fonte: Unioncamere Lombardia

 

Dando uno sguardo anche alla dinamica dell'occupazione nel commercio, secondo le rilevazioni dell'indagine congiunturale effettuata, il saldo nel 2011 è positivo a fine anno, con un tasso d'ingresso decisamente superiore a quello d'uscita. Negli altri trimestri,invece, il saldo registrato è stato negativo a differenza di quanto avvenuto nel 2010.

Figura 12.7 – Indicatori congiunturali occupazionali – commercio. Fonte: Unioncamere Lombardia
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Se andiamo a considerare i dati dell'Osservatorio nazionale del commercio riassunti nella tabella 12.8, possiamo notare come il 48,2% del totale dei metri quadrati adibiti al commercio in sede fissa riguardi esercizi di vicinato, il 37,8% strutture di media grandezza mentre il restante 13,9% strutture grandi. Se osserviamo la concentrazione rispetto al numero di esercizi sul territorio provinciale registriamo che il 92,5% degli esercizi commerciali è di vicinato, il 7,2% è di media grandezza e lo 0,3% è di grandi dimensioni. Rispetto al 2010 si rileva una diminuzione dello 0,37% nella superficie totale commercio in sede fissa. Questa riduzione è dovuta ad una contrazione di circa 2.950 metri quadrati nelle grandi strutture di vendita e di 581 mq. negli esercizi di vicinato. Solo le medie strutture di vendita registrano una espansione sia nel numero di esercizi aperti sia nei metri quadrati di superficie destinata al commercio (rispettivamente 5 esercizi in più e il 2,19% in più di metri quadrati).

Figura 12.8 – Superficie totale imprese del settore commercio - 2011– la provincia di Sondrio. Fonte: Osservatorio nazionale commercio

 

Relativamente al settore del commercio, gli investimenti delle imprese effettuati nel 2011 sono stati nel 58% dei casi superiori a quelli effettuati nel 2010 con una previsione di investimenti maggiori per il 2011 nell'85% dei casi, dati in crescita rispetto a quanto rilevato l'anno precedente. Possiamo osservare che nella ripartizione degli investimenti, circa il 50% di questi è stato in macchinari e il 15% in fabbricati.

Il settore dei servizi

Spostandosi ai servizi[4], nel 2011 il settore registra dati ancora negativi sia a livello congiunturale sia a livello tendenziale, segno di una continua percepita incertezza nella ripresa come evidenziato nel capitolo 2.

Il volume d'affari registra dati per tutti i trimestri negativi, sia a livello congiunturale sia a livello tendenziale, con dati in leggero peggioramento verso la fine dell'anno. Se si considerano le attività economiche, verso fine anno si registrano dati positivi a livello congiunturale e stabili a livello tendenziale nell'informatica (+2% sul terzo trimestre). Dati negativi sono registrati dai servizi alle persone (-7,6% sul terzo trimestre) da alberghi e ristoranti (-11,32% sul terzo trimestre), dai trasporti (-3,59%). A livello tendenziale segnano dati negativi soprattutto le costruzioni (-8,4%) e i servizi avanzati (-7,48%).

Figura 12.9 – Indicatori volume d'affari – servizi – Anni 2010/2011. Fonte: Unioncamere Lombardia

 

Dando uno sguardo alla situazione occupazionale, il settore dei servizi ha registrato saldo negativo nell'indagine campionaria, nel secondo trimestre 2011, mentre, successivamente, i saldi sono positivi.

Figura 12.10 - Indicatori occupazionali – servizi – Anni 2010 – 2011. Fonte: Unioncamere Lombardia

Osserviamo, per i dati congiunturali registrati riferiti all'indagine campionaria, che entrando nel dettaglio delle attività economiche, sono, in particolare, gli alberghi ad avere dato positivo (+12%); negativo il dato che viene registrato, invece, per le costruzioni (-8,75%)[5].

Per quanto riguarda gli investimenti nel settore dei servizi, con riferimento al campione oggetto dell'indagine di Unioncamere, per le imprese che hanno investito, nel 45% dei casi gli investimenti sono stati maggiori che nel 2010 e hanno riguardato per il 68% dei casi macchinari, per il 27% fabbricati e per il 45% investimenti in informatica. Gli investimenti realizzati sono stati il 27,88% in più rispetto all'anno precedente.

Osservando il sistema dei servizi in provincia di Sondrio e l'effetto della crisi sull'occupazione nel comparto per gli anni 2007-2010, è possibile osservare che complessivamente il settore ha risentito meno di altri di una contrazione dei dipendenti, complessivamente pari a meno dell'1% per una riduzione in valore assoluto di circa 200 dipendenti su un totale nel comparto di oltre 22.000 unità (circa il 49% del totale dei dipendenti secondo i dati di SMAIL).

Contrazioni più significative si sono verificate nel settore dei servizi di pulizia e manutenzione del verde (-5,8%), nei servizi di alloggio (-3,6%), commercio all'ingrosso (-3%) credito e finanza (-2,6%) istruzione (-2,6%). All'opposto registrano segno positivo in particolare sanità e assistenza (+1,9%) altri servizi (+3,5%) e commercio al dettaglio (+1,5%).

Figura 12.11 - I dipendenti nei servizi 2007/2010. Fonte: Elaborazione CCIAA Sondrio su dati SMAIL Sondrio

 

All'interno di sistemi economici sempre più basati sulla conoscenza, i servizi vengono sempre più considerati elementi propulsori di crescita, aumento di valore e acquisizione di conoscenza: nelle società di oggi si comprano e vendono idee; è l'idea che fa la differenza e l'organizzazione di servizi che ruotano intorno alle idee diventa sempre più strategica per economie knowledge intensive. L'innovazione nei servizi rappresenta uno strumento dall'alto potere pervasivo, trasversale e capace di modificare natura e struttura di numerosi settori, secondo quanto evidenziato anche dalla Commissione Europea nei bandi orientati a supportare i cosiddetti Knowledge Based support services, come volano di un'innovazione di sistema diffusa in tutta l'economia. Oggi, infatti, il contenuto tecnologico dei prodotti è talmente elevato che anche molto dei prodotti che vengono acquistati in realtà contengono una forte percentuale di servizi, sempre più strategici per la crescita delle economia, in un legame con le altre componenti dell'economia di un sistema locale.

Agire secondo una logica di rete è sempre più importante e diventa elemento chiave per aumentare la massa critica e, quindi, la competitività di un sistema. In questo quadro è opportuno ricordare che la Camera di Commercio di Sondrio ha approvato l'adesione al "Bando per la creazione di reti di imprese - Programma ERGON", progetto promosso da Regione Lombardia con lo scopo di definire e realizzare attività a sostegno del sistema delle micro, piccole e medie imprese lombarde tramite il processo di aggregazione delle imprese in rete, destinando all'iniziativa 30.000 Euro. Il bando è dedicato allo sviluppo di reti di impresa del settore terziario commercio, turismo, servizi ed è mirato a sperimentare un'innovativa modalità di sostegno alle imprese, in considerazione degli scenari economici all'interno dei quali le imprese sono oggi chiamate a confrontarsi per aggregazioni a livello provinciale o sovraprovinciale. L'obiettivo è migliorare la competitività con progetti di razionalizzazione di costi, miglioramento degli spazi e maggiore scambio di conoscenze funzionali all'innovazione di processo, di prodotto, di servizio e/o organizzativa.

I prezzi al consumo

Anche nel 2011 è continuata l'attività avviata a luglio 2010 di rilevazione dei prezzi al consumo, messa in atto dalla Camera di Commercio di Sondrio, finanziata dall'Unione italiana delle Camere di Commercio ed effettuata in collaborazione con la Camera di Commercio di Monza e Brianza che come Sondrio non dispone di rilevazioni ufficiali Istat. E' continuata l'iniziativa di rilevazione prezzi su un paniere di beni e servizi significativi per permettere di inserire anche Sondrio nel quadro delle città italiane e fare confronti su costi, spese alimentari, variazione per trasparenza verso consumatori e verso commercianti.

Nelle rilevazioni di gennaio e luglio 2011, la spesa alimentare di un paniere selezionato di prodotti di largo consumo (con alcune aggiunte rispetto al paniere 2010) vede Sondrio in linea con il resto della Lombardia. è risultato che i consumatori locali danno la loro preferenza ai prodotti del territorio spendendo anche più della media regionale. Il costo del 'cesto' di prodotti tipici - che è stato inserito nella rilevazioni proprio in virtù delle specificità di Sondrio in questo senso - è aumentato da gennaio a luglio di 80 centesimi, arrivando a 66,6 Euro, e i prezzi del paniere sono cresciuti in misura minore rispetto al resto della Lombardia. Nel 2011 sono stati inseriti anche rilevazioni aggiuntive su altri servizi (estetista, parrucchiere, gommista etc). Qui si sono rilevati aumenti nei prezzi della colazione al bar ma non della pizza. Rispetto ai nuovi servizi introdotti, nel confronto con le altre province lombarde, è risultato che a Sondrio è più conveniente andare dal parrucchiere e dall'estetista e anche far riparare l'auto, mentre costa di più, rispetto alle altre province lombarde, farla lavare.

Le rilevazioni sono sempre state condotte da Ref, una società specializzata, per conto della Camera di Commercio, in accordo con l'Unione Commercio, Turismo e Servizi provinciale e con l'Unione Artigiani della Provincia di Sondrio.

Le novità della rilevazione 2011 sono quindi: la rilevazione dei prezzi di un paniere di prodotti tipici locali, l'allargamento dell'indagine ad altri servizi, l'introduzione di nuovi prodotti di largo consumo nel paniere alimentare.

Il monitoraggio semestrale, che va a comparare i prezzi di prodotti sul mercato indipendentemente da ingredienti e caratteristiche organolettiche, ha riguardato 23 prodotti di largo consumo, di cui 20 alimentari, dal basso valore unitario ma dall'elevata frequenza di acquisto e per questo caratterizzati da un alto valore simbolico, per i quali ogni famiglia spende circa duemila Euro all'anno. Sono stati visitati 37 punti vendita tra supermercati, discount e negozi tradizionali, a Sondrio e nelle immediate vicinanze: nel complesso sono state raccolte circa 1200 quotazioni di prezzo ripartite nella scala di prezzo (prodotti di marca, a marca commerciale e primo prezzo). Il carrello della spesa per questo paniere a Sondrio a luglio costava mediamente 134,3 Euro. Sono risultati meno cari rispetto alla Lombardia mozzarella, prosciutto crudo, parmigiano, pasta e uova, mentre costavano un po' di più carne, latte, succo di frutta e caffè. Più in generale, a Sondrio questo paniere costava lo 0,5% in più rispetto alla media lombarda con Milano quale città più cara e Lodi più economica.

Il paniere di prodotti tipici del territorio sul quale sono state effettuate le rilevazioni comprende formaggio Valtellina Casera, bresaola (punta d'anca), pizzoccheri, polenta, sciatt e i vini DOCG Inferno, Grumello e Sassella. La spesa del turista che, di ritorno dalle vacanze, vuole portare a casa da Sondrio i sapori di Valtellina è risultato ammontare quindi mediamente a circa 66,5 Euro: tra gennaio e luglio sono lievemente aumentati sciatt e vini, mentre sono calati Valtellina Casera e bresaola.

In uno scenario nazionale in cui l'Istat ha calcolato un'inflazione dell'alimentare trasformato vicina al 3%, frutto dei rincari delle materie prime nel primo semestre 2011, a Sondrio il rincaro registrato tra luglio 2010 e luglio 2011 è contenuto nell'ordine dell'1,7%, per il paniere monitorato. Nel corso del 2011 le famiglie sondriesi hanno speso per l'acquisto del paniere circa 34 Euro in più, contro i 50 in più della Lombardia e i 54 della media nazionale.

Sul fronte dei servizi, la rilevazione ha riguardato 64 punti vendita, tra cui pizzerie, bar, lavaggi auto, gommisti, estetisti e parrucchieri per raccogliere circa 270 quotazioni di prezzo relative a un paniere comprendente, tra gli altri, cappuccino, aperitivo, toast e birra al bar, taglio capelli uomo e donna, estetista, riparazione e lavaggio auto. Si tratta di un paniere che secondo l'Istat rappresenta il 15,6% della spesa media annua per i servizi sostenuta da una famiglia tipo, e pari a 1.500 Euro. A Sondrio sono risultate meno care colazioni e aperitivi al bar e la pizza, il cui prezzo medio è addirittura diminuito nel corso del 2011. Per i servizi di parrucchiere ed estetista il costo medio rilevato è del 6,1% in meno rispetto alla media lombarda. I prezzi medi sono risultati più economici per far riparare l'auto, mentre sono stati mediamente più alti quelli per il lavaggio dell'auto.

 

Le cooperative sociali

Le cooperative sociali sono un tipo particolare di società cooperativa la cui peculiarità è quella della mutualità e della presenza di soci volontari non previsti nelle cooperative tradizionali.

Per inquadrare il contesto delle cooperative sociali ci sembra sempre utile ricordare come premessa la distinzione, nelle cooperative sociali, fra le cooperative di tipo A e quelle di tipo B. Le prime sono quelle che si occupano della gestione di servizi socio - sanitari, assistenziali ed educativi, mentre le seconde quelle che svolgono attività diverse - agricole - manifatturiere, commerciali o di servizi - finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate. E' richiesto dal loro Statuto di perseguire l'interesse della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini. Le cooperative sociali possono agire anche in forma consorziata: a Sondrio si registra ancora la presenza di un solo consorzio, Sol.Co.

La gestione dell'Albo Regionale delle cooperative sociali è stata affidata alle Province con D.G.R. n 5536 del 10 ottobre 2007.

Figura 12.12 – Cooperative della provincia di Sondrio iscritte all'albo regionale delle cooperative sociali. Fonte:
Regione Lombardia Albo cooperative sociali


 

Osservando la figura 12.12 possiamo notare che, al 31 dicembre 2011, risultano iscritte all'albo 37 cooperative sociali, 5 cooperative in più rispetto alla fine del 2009, senza nessuna variazione rispetto al 2010 sul dato complessivo, con una cooperativa di tipo A in più ed una di tipo B in meno.

Figura 12.13 – Cooperative della provincia di Sondrio iscritte all'albo regionale delle cooperative sociali. Periodo di iscrizione. Fonte: Regione Lombardia Albo cooperative sociali

 

La figura 12.13 permette di osservare le cooperative iscritte all'albo per periodo di iscrizione. Negli ultimi anni l'iscrizione si è ridotta nel numero rispetto agli anni 2004-2007, ma mantenendosi sostanzialmente su valori costanti.

La figura 12.14, invece, mostra la distribuzione delle cooperative sociali sul territorio provinciale. Possiamo osservare che il maggior numero di cooperative sociali resta nel mandamento di Sondrio, seguito a stretto giro da Morbegno (9) e dall'Alta Valtellina (7) . A Tirano ci sono 6 cooperative (una in più del 2010) mentre in Valchiavenna si hanno ancora 5 cooperative sociali, con un totale quindi invariato. In Alta Valtellina c'è stata riduzione di una cooperativa (da 8 a 7). A Sondrio e a Morbegno il numero di cooperative sociali è rimasto invariato.

Figura 12.14 - Distribuzione territoriale delle cooperative della provincia di Sondrio. Fonte: Regione Lombardia – Albo Cooperative Sociali

 

La figura 12.15 permette di apprezzare le principali aree di intervento dichiarate dalle 25 cooperative di tipo A e dalle 11 cooperative di tipo B della provincia di Sondrio iscritte all'Albo regionale delle cooperative sociali. Come già osservato in precedenti edizioni della presente relazione, la prevalenza resta per interventi con disabili, minori ed anziani, seguite da azioni di carattere educativo ed orientate alla famiglia. Nelle cooperative di tipo B le attività di integrazione di cittadini svantaggiati prevedono attività di vario genere, fra cui la preminenza è per azioni di pulizia e manutenzione del verde.

Figura 12.15 - Principali aree di intervento delle cooperative sociali della provincia di Sondrio. Fonte: Regione Lombardia – Albo Cooperative Sociali

 

A livello complessivo, possiamo osservare che il totale di cooperative sociali in Lombardia all'8 febbraio 2012 è 1.669. Le cooperative sociali della provincia di Sondrio rappresentano il 2,22% del totale regionale. A livello regionale le cooperative di tipo A rappresentano il 64,5% del totale, quelle di tipo B 31,6il % del totale; in provincia di Sondrio le cooperative di tipo A sono il 67,5% del totale, quelle di tipo B il 29,7 % del totale.

Figura 12.16 - Albo Regionale delle cooperative sociali suddiviso per ripartizioni provinciali all'8/02/2012

 

Se si sposta l'attenzione alla componente associativa delle cooperative sociali, è possibile rilevare che queste raccolgono per le cooperative A e B 876 soci, in leggero aumento rispetto al 2010 quando erano 854. La componente femminile è molto alta (63,8% sul totale, dato costante rispetto al 2010). Se scomponiamo il dato nei suoi singoli fattori possiamo riscontrare la situazione registrata nella tabella seguente(figura 12.17):

Figura 12.17 - Soci per le cooperative A e B -Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su Albo cooperative

Come si può notare la componente associativa è più presente all'interno delle cooperative di tipo A che assorbono circa il 75,5% dei soci in provincia di Sondrio. All'interno di questo gruppo 291 sono "Cooperatori Lavoratori" (con il 80,7% di genere femminile), 270 sono "Altri" soci (anche qui la componente femminile predomina con il 72,2%), 45 sono "Volontari", 32 sono "Sovventori" e "Persone Giuridiche" mentre soltanto 1 socio è un "Cooperatore Fruitore". Passando alle cooperative di tipo B, si nota che questa tipologia assorbe il restante 24,5% dei soci in provincia con quote simili a quella delle cooperative di tipo A. Infatti, 93 soci sono "Cooperatori Lavoratori" (il 54,8% di genere femminile), 93 sono "Altri" soci (anche se la componente maschile qui è più alta rispetto alla femminile con il 58,1%), 25 sono "Volontari" e soltanto 4 sono "Persone Giuridiche".

 

Riferimenti nello Statuto Comunitario e confronti con le province alpine

L'economia locale valtellinese negli ultimi decenni ha sviluppato una progressiva terziarizzazione che ha portato il settore di commercio e servizi a essere predominante rispetto al settore primario e secondario, come rileva anche lo Statuto Comunitario. A Sondrio il valore aggiunto dei servizi rappresenta nel 2010 il 68,2% del totale, perfettamente in linea con il dato lombardo che è pari al 68,6%. Il settore del commercio riveste anche nel 2011, come nel 2010, una quota significativa sul totale delle imprese nei diversi sistemi territoriali.

Nel passaggio dal 2010 al 2011 non si registrano variazioni significative rispetto al peso delle imprese del settore commercio sul totale. Non si osservano particolari variazioni nemmeno sul fronte delle attività specifiche legate ai servizi che rappresentano sempre una quota pari a circa il 20% in tutti i territori.

Figura 12.a - Le imprese del commercio nelle province alpine - 2010 - 2011 - Dati in % sul totale imprese attive. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Movimprese


Dal punto di vista del valore aggiunto, nel confronto fra 2008 e 2010, troviamo riconfermato il ruolo di primo piano giocato dai servizi, che rappresenta almeno il 70% del totale del valore aggiunto fino al 75% di Aosta. Anche a Sondrio il peso del settore dei servizi nel biennio 2008 -2010 è aumentato di ben 4 punti percentuali. Soltanto Belluno ha un peso più moderato dei servizi, controbilanciato da una quota maggiore della manifattura.

Figura 12.b - Valore aggiunto a prezzi correnti per il settore dei servizi - 2008 - 2010 Dati in % sul totale del valore aggiunto. Fonte: Istituto Guglielmo Tagliacarne

 

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NOTE

  • [1] Rilevati secondo la metodologia SMAIL, il totale è di 58.004 (58.170 a dicembre 2009) con una riduzione quindi dello 0,28%; nella presente estrazione i lavoratori interinali sono esclusi

    [2] Ufficio Studi Confcommercio

    [3] Nell'indagine effettuata da Unioncamere Lombardia a Sondrio nel quarto trimestre 2011 hanno partecipato 61 imprese, pari al 135% del campione

    [4] L'indagine ha coinvolto 74 imprese intervistate pari al 139% del campione

    [5] Dati indagine congiunturale Unioncamere Lombardia