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Relazione sull'andamento economico della provincia di Sondrio - 2009

CAPITOLO 14

Il commercio con l'estero

statuto

Il contesto di riferimento

Il 2009 è stato un anno difficile per il commercio internazionale a livello comunitario, nazionale e locale. Infatti, i flussi del commercio a livello globale si sono ridotti in modo molto significativo rispetto al 2008: le esportazioni dell'Italia nei confronti degli altri Paesi sono scese del 20,69% (da €365.806 milioni a €290.112 milioni) e le importazioni sono diminuite del 22,02% (da €377.283 milioni a €294.212 milioni). Il saldo della bilancia commerciale è negativo, per un deficit di €4.100 milioni.

Le esportazioni dell'Italia che hanno subito maggiormente la crisi nel 2009 sono state quelle dirette in America (-25,08%), seguite da quelle dirette in Europa (-22,57%), in Oceania e nelle Regioni Polari (-21,18%), l'Asia (-10,47%) e l'Africa (-9,91%). Riguardo alle importazioni dell'Italia, il calo più sensibile è avvenuto nei confronti dell'Africa (-36,24%) seguito poi dall'Oceania e delle Regioni Polari (-36,01%), l'Asia (-26,03%), l'America (-25,75%) e l'Europa (-18,32%).

Le esportazioni in Lombardia

A livello regionale, anche la Lombardia ha risentito del calo dei flussi di commercio internazionale registrando per il 2009 un saldo della bilancia commerciale in deficit per €14.279.102,63. Per quanto riguarda le esportazioni (fig. 14.1), rispetto al 2008 c'è stato un calo complessivo del 20,91% passando da €103.727.417,27 del 2008 a €82.040.331,69 del 2009.

I principali partner commerciali della Lombardia per quanto riguarda le esportazioni sono l'Europa (€55.095,82 milioni), l'Asia (€13.726,05 milioni), l'America (€7.866,09 milioni) e l'Africa (€4.502,29 milioni). E' opportuno sottolineare come i paesi dell'Euro, da soli, valgano €34.272,45 milioni ovvero il 62,02% delle esportazioni della Lombardia in Europa.

Nel contesto lombardo, la provincia di Milano è quella che esporta di più, seguita da Brescia, Bergamo e Varese. La provincia di Sondrio è all'ultimo posto e ha realizzato esportazioni per €507.222,65 milioni in calo del 20,70% rispetto al dato del 2008 che era pari a €639.667,28 milioni. Pertanto, in termini percentuali il calo delle esportazioni della provincia di Sondrio è in linea con la media della Lombardia (fig. 14.2) e significativamente più contenuto rispetto ad altre province lombarde come Brescia (-30,7%), Mantova (-28,7%), Lodi (-25,5%), Lecco (-25,3%), Bergamo (-21,9%) e Como (-21,7%). All'estremo opposto, la provincia che ha maggiormente contenuto gli effetti del calo delle esportazioni è stata quella di Pavia (-14,3%).

Figura 14.1 - Confronto 2008-2009 delle esportazioni in Lombardia (dati in milioni di Euro per Provincia di riferimento). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT predisposti da Sintesi 2000 - Banca Popolare di Sondrio

figura 14.1.jpg

 

Figura 14.2 - La variazione delle esportazioni nelle province lombarde rispetto al 2008. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT predisposti da Sintesi 2000 - Banca Popolare di Sondrio

figura 14.2.jpg

 

A livello regionale, la graduatoria delle merci esportate per tipologia è rappresentata nella fig. 14.3.

Figura 14.3 - Le esportazioni in Lombardia per tipologia di prodotto aggregato (dati percentuali). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT predisposti da Sintesi 2000 - Banca Popolare di Sondrio

figura 14.3.jpg

 

Ai primi due posti (per una quota pari al 37,69% del totale delle esportazioni della regione) troviamo due voci tipicamente legate al mondo dell'industria metalmeccanica come i macchinari ed apparecchi n.c.a. (non classificati altrimenti) (21,72%, per un controvalore di €17.829.763,89) e i metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (15,97%, pari a €13.099.460,33). Seguono i prodotti tessili, abbigliamento ed accessori (9,93%), le sostanze e i prodotti chimici (9,03%), gli apparecchi elettrici (7,49%) e i mezzi di trasporto (6,71%). Infine, andando ad analizzare nel dettaglio le dieci voci merceologiche più esportate in Lombardia, il risultato è riportato nella tabella 14.4.

Figura 14.4 - Classifica dettagliata delle 10 voci merceologiche più esportate dalla Lombardia (dati in migliaia di Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT predisposti da Sintesi 2000 - Banca Popolare di Sondrio

Importo in migliaia di Euro

Macchine di impiego generale

5.662.367,25

Altre macchine di impiego generale

5.306.826,82

Altre macchine per impieghi speciali

4.392.775,50

Prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma sintetica in forme primarie

3.620.068,40

Altri prodotti in metallo

3.357.688,07

Medicinali e preparati farmaceutici

2.844.638,28

Articoli in materie plastiche

2.784.936,61

Articoli di abbigliamento, escluso l'abbigliamento in pelliccia

2.752.761,43

Tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori in acciaio (esclusi quelli in acciaio colato)

2.556.757,60

 

Dalla classifica si conferma l'importanza dell'industria manifatturiera e chimico-farmaceutica per l'export lombardo. Inoltre, si registra anche il peso dell'industria della moda con un risultato di oltre €2,7 miliardi.

Le importazioni in Lombardia

In maniera analoga a quanto già osservato nel paragrafo precedente dedicato alle esportazioni della Lombardia, anche le importazioni della regione nel 2009 hanno registrato un calo del 20,60% passando da €121.302 milioni nel 2008 a €96.319 milioni nel 2009 (fig. 14.5).

I principali partner commerciali da cui la Lombardia importa sono l'Europa (€71.579,72 milioni), l'Africa (€3.573,53 milioni), l'America (€5.226,73), l'Asia (15.808,13 milioni) e l'Oceania con le Regioni Polari (€129,5 milioni). Anche in questo caso, è opportuno osservare come i paesi afferenti alla zona Euro registrino importazioni per un importo pari a €58.873,43 milioni e pertanto costituiscano, da soli, il 73,87% delle importazioni della Lombardia verso l'Europa.

Figura 14.5 - Confronto 2008-2009 delle importazioni in Lombardia (dati in milioni di Euro per provincia di riferimento). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT predisposti da Sintesi 2000- Banca Popolare di Sondrio

figura 14.5.jpg

 

Nel contesto lombardo, la provincia che importa di più è quella di Milano, seguita da Brescia, Bergamo e Pavia. In questo quadro, la provincia di Sondrio è all'ultimo posto con un'importazione di merci per un importo pari a €416,982 milioni, in calo del 16,76% rispetto al 2008 quando le importazioni avevano superato €500,965 milioni.

Facendo un confronto fra province lombarde rispetto al 2008, (fig. 14.6) osserviamo come, ad eccezione di Lecco che ha visto crescere le sue importazioni dell'8,4%, tutte le province registrano delle variazioni negative. Particolarmente significativo è il calo delle importazioni per Brescia (-41,1%), Mantova (-31,4%), Bergamo (-30,1%) e Cremona (-30%). La provincia di Sondrio, con un calo delle importazioni del 16,8%, si pone al di sotto del calo della media lombarda (20,60%) così come la provincia di Lodi (-9,3%).

Figura 14.6 - La variazione delle importazioni nelle province lombarde rispetto al 2008. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT predisposti da Sintesi 2000 - Banca Popolare di Sondrio

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A livello regionale, la classifica delle tipologie di merci più importate è data dalla figura 14.7 di seguito rappresentata.

Figura 14.7 - Le importazioni in Lombardia per tipologia di prodotto aggregato (dati percentuali). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT predisposti da Sintesi 2000 - Banca Popolare di Sondrio

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Il principale capitolo aggregato di importazione è costituito da computer, apparecchi elettronici ed ottici (14,43%, per un controvalore pari a €13,9 miliardi), seguiti da sostanze e prodotti chimici (12,31%, equivalenti a €11,8 miliardi), metalli di base e prodotti in metallo esclusi macchine e impianti (9,35%, pari a €9 miliardi), mezzi di trasporto (9,19%, ovvero €8,8 miliardi) e articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (8,78%, per un controvalore di €8,4 miliardi). Nel complesso, queste poche voci rappresentano il 54,06% del totale delle importazioni lombarde. Infine, andando ad analizzare il dettaglio delle dieci voci più importate dalla Lombardia, otteniamo il prospetto rappresentato di seguito (tabella 14.8).

Figura 14.8 - Classifica dettagliata delle 10 voci merceologiche più importate dalla Lombardia (dati in migliaia di Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT predisposti da Sintesi 2000 - Banca Popolare di Sondrio

Importo in migliaia di Euro

Prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma sintetica in forme primarie

7.225.273,12

Medicinali e preparati farmaceutici

6.655.372,86

Autoveicoli

6.142.730,13

Petrolio greggio

4.865.980,48

Computer e unità periferiche

4.043.331,65

Metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi; combustibili nucleari

3.036.683,63

Prodotti della siderurgia

3.024.373,17

Altre macchine di impiego generale

3.000.044,13

Articoli di abbigliamento, escluso l'abbigliamento in pelliccia

2.718.972,14

 

Sotto questo profilo, osserviamo la forte dipendenza dall'estero della Lombardia per quanto riguarda il mondo chimico (€7,2 miliardi) e farmaceutico (€6,6 miliardi) così come in generale avviene per l'approvvigionamento in petrolio greggio (€4,8 miliardi). Come già rilevato in precedenza, è elevata anche la voce relativa ai prodotti informatici (computer e unità periferiche) per un importo di oltre €4 miliardi.

La situazione in provincia di Sondrio

Come già accennato in precedenza nel quadro dell'analisi del commercio internazionale relativo alla Lombardia, la provincia di Sondrio ha realizzato esportazioni per circa €507 milioni in calo del 20,70% rispetto al dato del 2008 che era pari a €639 milioni. Per quanto riguarda le importazioni, esse hanno raggiunto un importo pari a €417 milioni, in calo del 16,76% rispetto al 2008 quando le importazioni avevano superato €500 milioni. Pertanto, il saldo della bilancia commerciale della provincia di Sondrio è positivo per €90,239 milioni, in netta controtendenza quindi con la dinamica regionale. Rispetto al 2008, il saldo è in calo visto che in quel periodo era stato pari a €138,659 milioni.

Come già rilevato in edizioni precedenti di questa Relazione, i valori di import ed export pongono la provincia di Sondrio fra le province meno internazionalizzate della Lombardia, su valori allineati con quelli di molte province del Sud del Paese che sono meno aperte ai traffici internazionali[1]. Questa scarsa apertura nei confronti del commercio estero è quanto mai sorprendente per una regione di frontiera come la provincia di Sondrio. Se questa scarsa apertura del sistema imprenditoriale provinciale locale nei confronti dei mercati esteri ha probabilmente permesso alla provincia di Sondrio di contenere gli effetti negativi della crisi, di converso non le permetterà di beneficiare della futura ripresa usufruendo dell'effetto di traino costituito dal rilancio delle esportazioni.

Le esportazioni della provincia di Sondrio

I maggiori partner commerciali con cui le imprese della provincia di Sondrio esportano sono per lo più Paesi dell'Europa Continentale (tabella 14.9), seguiti dall'Asia e dall'America.

Figura 14.9 - I maggiori partner commerciali della provincia di Sondrio (dati in migliaia di Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT predisposti da Sintesi 2000 - Banca Popolare di Sondrio

2008

2009

Europa Continentale

550.324,57

421.392,42

Asia

38.192,94

45.361,29

America

31.941,87

23.879,07

Africa

17.016,65

15.414

Oceania e Regioni Polari

1.647,28

936,55

Altri Paesi non classificati

81,91

107,9

 

Osserviamo come l'Europa Continentale, da sola, rappresenti oltre l'83% del totale delle esportazioni di tutta la provincia di Sondrio. Andando ad analizzare più in dettaglio i Paesi dell'Europa Continentale con cui la provincia di Sondrio intrattiene traffici commerciali, rileviamo che il 52,14% delle esportazioni avviene con Paesi della zona Euro (o Eurozona), il 15,22% con Paesi dell'Unione Europea che non sono membri della zona Euro e il 15,73% con gli altri Paesi dell'Europa continentale. E' opportuno rilevare che la Svizzera costituisce, da sola, il 12% del totale delle esportazioni della provincia di Sondrio. La classifica dei paesi Eurozona verso cui la provincia di Sondrio nel 2009 ha esportato sono riportati nella tabella 14.10.

Figura 14.10 - Classifica dei Paesi Eurozona per percentuale di esportazioni. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT predisposti da Sintesi 2000 - Banca Popolare di Sondrio

% sul totale Eurozona

Francia

29,11%

Germania

23,38%

Belgio

13,05%

Spagna

8,58%

Austria

8,14%

Portogallo

5,92%

Paesi Bassi

5,05%

Grecia

4,50%

Slovenia

1,14%

Finlandia

0,66%

Irlanda

0,45%

Lussemburgo

0,03%

 

In questo ambito, i maggiori partner commerciali sono quindi rappresentati da Francia, Germania e Belgio che da soli costituiscono circa i due terzi dei flussi di esportazioni verso Eurozona.

In termini di tipologie di merci esportate, la figura 14.11 riporta la classifica in ordine decrescente (dati in migliaia di Euro).

Figura 14.11 - Classifica delle tipologie aggregate di merci esportate (dati in migliaia di Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT predisposti da Sintesi 2000 - Banca Popolare di Sondrio

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La Valtellina e la Valchiavenna, quindi, esportano principalmente metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine ed impianti, per un importo che sfiora i €200 milioni. A debita distanza (€68,9 milioni) troviamo macchinari e apparecchi n.c.a. che precedono prodotti alimentari, bevande e tabacco (€38,4 milioni). Le figure 14.12, 14.13 e 14.14 che seguono analizzano in dettaglio queste tre voci rilevanti per le esportazioni della provincia di Sondrio.

Figura 14.12 - Analisi dettagliata delle esportazioni di "Metalli di base, prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti" (dati in migliaia di Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT predisposti da Sintesi 2000 - Banca Popolare di Sondrio

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Figura 14.13 - Analisi dettagliata delle esportazioni di "Macchinari ed apparecchi n.c.a." (dati in migliaia di Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT predisposti da Sintesi 2000 - Banca Popolare di Sondrio

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Figura 14.14 . Analisi dettagliata delle esportazioni di "Prodotti alimentari, bevande e tabacco" (dati in migliaia di Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT predisposti da Sintesi 2000 - Banca Popolare di Sondrio

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Infine, riguardo invece ai prodotti maggiormente esportati in assoluto, i risultati sono raffigurati nella tabella 14.15 di seguito riportata.

Tabella 14.15 - Analisi dei prodotti più esportati in assoluto dalla provincia di Sondrio (dati in migliaia di Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT predisposti da Sintesi 2000 - Banca Popolare di Sondrio

Importi in migliaia di Euro

Altri prodotti in metallo

€92.900

Metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi; combustibili nucleari

€45.161

Medicinali e preparati farmaceutici

€29.954

Altre macchine di impiego generale

€29.486

Macchine di impiego generale

€27.358

Cisterne, serbatoi, radiatori e contenitori in metallo

€22.370

Navi e imbarcazioni

€19.299

Articoli in materie plastiche

€18.399

Minerali di cave e miniere n.c.a.

€17.337

Tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori in acciaio (esclusi quelli in acciaio colato)

€16.240

Carne lavorata e conservata e prodotti a base di carne

€15.364

Prodotti della siderurgia

€15.310

Altri prodotti delle industrie manifatturiere n.c.a.

€15.060

 

Facendo un confronto rispetto al 2008, colpisce in particolare il pesante ridimensionamento delle esportazioni relative alle Navi e imbarcazioni. Infatti, nel 2008 questa voce era pari a €58,181 milioni mentre nel 2009 si è fermata a quota €19,299 milioni.

Le importazioni in provincia di Sondrio

La provincia di Sondrio importa prevalentemente dai paesi dell'Europa Continentale (91,85%), l'Asia (3,78%), l'America (2,97%) e l'Africa (1,37%).

Tabella 14.16 - I maggiori partner commerciali della provincia di Sondrio (dati in migliaia di Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT predisposti da Sintesi 2000 - Banca Popolare di Sondrio

2008

2009

Europa Continentale

443.061,28

383.011,45

Asia

31.768,18

15.775,42

America

18.393,88

12.395,47

Africa

7.646,98

5.714,9

Oceania e Regioni Polari

3,67

74,39

 

In modo analogo a quanto già osservato nel caso delle esportazioni, anche nel caso delle importazioni la quota dell'Europa Continentale è di gran lunga quella più importante. Andando ad analizzare più in dettaglio i Paesi da cui provengono i flussi di importazione, rileviamo che i Paesi Eurozona rappresentano da soli il 66,51% del totale delle importazioni, mentre i Paesi dell'Unione Europea non Eurozona costituiscono il 17,48% del totale. Gli altri Paesi dell'Europa Continentale rappresentano il 7,86% delle importazioni ma occorre tenere presente che fra questi la Svizzera, da sola, costituisce il 6,15% delle importazioni totali.

La classifica dei Paesi Eurozona da cui la provincia di Sondrio importa maggiormente è rappresentata nella tabella 14.17.

Tabella 14.17 - Classifica dei paesi Eurozona per percentuale di importazioni. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT predisposti da Sintesi 2000 - Banca Popolare di Sondrio

% sul totale Eurozona

Germania

30,88%

Paesi Bassi

24,17%

Francia

10,79%

Irlanda

9,92%

Austria

7,52%

Belgio

5,75%

Grecia

4,49%

Finlandia

2,72%

Spagna

2,59%

Slovenia

0,98%

Lussemburgo

0,12%

Portogallo

0,06%

 

In questo ambito, i maggiori partner commerciali sono la Germania, i Paesi Bassi, la Francia, l'Irlanda, l'Austria e il Belgio.In termini di tipologie di merci importate, la figura 14.18 riporta la classifica in ordine decrescente.

Figura 14.18 - Classifica delle tipologie aggregate di merci importate (dati in migliaia di Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT predisposti da Sintesi 2000 - Banca Popolare di Sondrio

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Le imprese della provincia di Sondrio importano quindi principalmente prodotti alimentari, bevande e tabacco per un importo di poco superiore ai €150 milioni. Inoltre, sono importati metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine impianti per €83,4 milioni nonché macchinari ed apparecchi n.c.a. per €45,8 milioni. Infine, rileviamo che sono importati legno e prodotti in legno per €31,9 milioni. Le figure 14.19, 14.20 e 14.21 che seguono analizzano in dettaglio le tre voci più rilevanti per le importazioni in provincia.

Figura 14.19 - Analisi dettagliata delle importazioni di "prodotti alimentari, bevande e tabacco" (dati in migliaia di Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT predisposti da Sintesi 2000 - Banca Popolare di Sondrio

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Con oltre €135 milioni, la categoria relativa alla carne lavorata e conservata e ai prodotti a base di carne è di gran lunga la tipologia di merce più importata in Valtellina. Questi prodotti sono riconducibili all'industria della bresaola che importa grandi quantitativi di carne dall'estero per poi trasformarli in loco nel prodotto finale. E' altresì da sottolineare che a fronte di questi €135 milioni di carni importate, l'industria della bresaola esporta per €15,3 milioni, a testimonianza del fatto che la bresaola, per quanto la presenza sui mercati esteri vada crescendo negli anni, è un prodotto che viene prevalentemente consumato sul mercato nazionale.

Figura 14.20 - Analisi dettagliata delle importazioni di "Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti" (dati in migliaia di Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT predisposti da Sintesi 2000 - Banca Popolare di Sondrio

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Figura 14.21: Analisi dettagliata delle importazioni di "Macchinari ed apparecchi n.c.a." (dati in migliaia di Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT predisposti da Sintesi 2000 - Banca Popolare di Sondrio

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Infine, riguardo ai prodotti maggiormente importati in assoluto, la classifica è riportata nella tabella 14.22.

Figura 14.22 - Analisi dei prodotti più importati in assoluto dalla Valtellina (dati in migliaia di Euro). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT predisposti da Sintesi 2000 - Banca Popolare di Sondrio

Importi

Carne lavorata e conservata e prodotti a base di carne

135.094,56

Metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi; combustibili nucleari

63.678,15

Macchine di impiego generale

23.673,91

Pasta-carta, carta e cartone

21.753,06

Articoli in materie plastiche

15.915,97

Legno grezzo

10.273,69

Prodotti della siderurgia

9.027,07

Altre macchine per impieghi speciali

8.868,86

Altre macchine di impiego generale

8.664,72

Prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma sintetica in forme primarie

7.854,25

Strumenti e forniture mediche e dentistiche

6.518,80

Prodotti in legno, sughero, paglia e materiali da intreccio

6.097,01

Frutta e ortaggi lavorati e conservati

5.864,82

Articoli di abbigliamento, escluso l'abbigliamento in pelliccia

5.799,59

Autoveicoli

4.612,40

Macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili

4.033,55

 

Ferme restando le considerazioni già effettuate riguardo alla carne lavorata e ai prodotti a base di carne, rileviamo anche che, nonostante il patrimonio boschivo e le risorse a disposizione, la Valtellina importa dall'estero elevati quantitativi di legno grezzo, pasta per la carta e prodotti in legno. Infatti, è noto come le risorse forestali non siano sfruttate in modo razionale costringendo gli operatori locali (segherie, imprese della filiera del legno, ...) a rivolgersi su altri mercati per potersi garantire l'approvvigionamento delle materie prime necessarie per le proprie attività. La conseguenza è una forte dipendenza di queste imprese dalle dinamiche dei mercati esteri ed un aggravio del traffico sulle strade.

Sarebbe quindi auspicabile una più efficiente politica di sfruttamento razionale delle risorse forestali ed un potenziamento delle linee ferroviarie in modo da permettere un traffico merci più snello senza pesare ulteriormente sulla rete stradale.

Questo vale per la filiera del legno ma vale per tutti gli scambi commerciali che la nostra provincia intrattiene. Abbiamo rilevato come i maggiori partner commerciali siano i Paesi europei verso cui sarebbe opportuno quindi sviluppare direttrici (ferroviarie, per la sostenibilità) e stradali per una migliore accessibilità.

Nell'ambito delle relazioni con l'estero è opportuno un riferimento alle politiche camerali per l'internazionalizzazione: infatti a questo tema è dedicato uno specifico asse tematico dell'Accordo di programma "Competitività" fra Regioni e Camere di Commercio lombarde. Nel 2009 la Camera di Commercio di Sondrio ha attivato numerose iniziative specifiche per l'internazionalizzazione nel supporto alla partecipazione a manifestazioni fieristiche e missioni all'estero, con un investimento di oltre €60.000 nel 2009.

Le ridotte dimensioni aziendali delle aziende locali che si accompagnano anche ad una ridotta patrimonializzazione rappresentano la vera difficoltà; occorre ancor di più puntare, con modalità innovative, ad aggregare le imprese portandole a condividere determinate fasi del processo di internazionalizzazione, che è un processo lungo ed impegnativo, che non porta a risultati nell'immediato, ma permette di stabilire rapporti commerciali duraturi nel lungo periodo. Potrebbe quindi essere auspicabile che le istituzioni e gli operatori continuino nell'opera di favorire processi di aggregazione anche attraverso le reti per raggiungere la massa critica necessaria per migliorare l'allocazione delle risorse, accrescere il know-how e mettere a disposizione competenze qualificate per un miglioramento della competitività.

 

Nello Statuto Comunitario - la vocazione lombardo europea

Lo Statuto Comunitario dà molta rilevanza alle connessioni, ai rapporti con l'estero ed ai collegamenti. L'Art 5, infatti, che apre il titolo II relativo ai progetti di sviluppo, si intitola proprio "Comunità Alpina con vocazione lombardo - europea". E questa deriva dall'intuizione del Prof. Alberto Quadrio Curzio - da cui è disceso lo Statuto - che era stata quella di utilizzare "il principio di sussidiarietà per fissare sulla pergamena una identità di valle alpina europea per il XXI secolo."

Nello specifico ricordiamo un passaggio dello stesso articolo: "Deve così essere valorizzata appieno l'impostazione della istituzione Regionale di riconoscere alla Valtellina uno specifico ruolo territoriale alpino da promuovere anche su scala europea". Si intende quindi sviluppare un raccordo italo - europeo che nel XXI secolo permetta di coniugare solidarietà, sussidiarietà e sviluppo per uno sviluppo sostenibile.

Secondo lo stesso articolo, la Comunità auspica una partecipazione alle forme di democrazia partecipativa possibili a livello regionale, nazionale ed europeo, escludendo forme di autonomia provinciale che non sarebbero possibili e consolidando invece rapporti con una regione di dimensione europea quale è la Lombardia. In questo senso si pone anche la riforme del Titolo V della Costituzione che ha esteso i poteri delle Regioni e che permette di attuare maggiormente la sussidiarietà.

Collegamenti, confronti, acquisizione di conoscenze, competenze, scambio di buone pratiche e possibilità di sviluppare progetti comuni: ecco i vantaggi di un consolidamento dei rapporti con l'estero e della circolazione di conoscenza in ambito alpino europeo per una comunità locale che non abbia una visione localistica, ma inserita nel globale.

In questo senso e secondo una declinazione più attuativa, lo studio "Innovare con le imprese" afferma anche il ruolo del monitoraggio e del supporto qualificato nell'accesso ai fondi comunitari per imprese ed operatori quale momento importante di un'apertura verso l'esterno che dovrebbe essere consolidata, rafforzando la progettazione transfrontaliera, con la vicina Svizzera, e la partnership in progetti di collaborazione internazionali.

*

NOTE

  • [1] Questo è evidenziato dal dato export pro capite: Sondrio è la provincia lombarda con il valore più basso (€3.523,14 nel 2008); al penultimo posto si trova Pavia, € 6.648,93, con un valore quasi doppio di quello di Sondrio; la media lombarda è €10.685,15, quella italiana € 6.145,64;