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Relazione sull'andamento economico della provincia di Sondrio - 2009

CAPITOLO 5

Ambiente e Infrastrutture

statuto

Come indicato anche nel quadro riassuntivo provinciale, Sondrio è classificata terza nella graduatoria de "Il Sole 24 ore" sulla qualità della vita. Tuttavia, per quanto riguarda i servizi ambientali Sondrio è al 70mo posto con una caduta di 18 posti rispetto al 2008. Fra gli indicatori che determinano questo posizionamento vi sono in particolare infrastrutture, ecosistema e clima.

La situazione nella provincia e gli accadimenti del 2009

Vediamo la situazione aggiornata, in riferimento ad ambiente e dotazione infrastrutturale.

Le infrastrutture

L'indice di dotazione infrastrutturale 2007, fatto 100 il valore nazionale, vede la Lombardia a 84,7 per la rete stradale, a 78,1 per la rete ferroviaria e a 131,9 per le strutture e reti per telefonia e telematica[1]. Se consideriamo, però, la Lombardia in un campione di 13 regioni italiane ed europee[2] la nostra regione è all'ultimo posto per estensione della rete ferroviaria suburbana rispetto agli abitanti serviti.[3]

Certo è che questa situazione riguarda in particolar modo le aree di cintura intorno alle grandi città e definisce un quadro che trova particolare corrispondenza anche nella situazione della nostra provincia e nelle sue difficoltà di collegamento, non solo per i km di linea ma anche per il loro stato.

L'indice di dotazione infrastrutturale risalente al 2008 da parte dell'Istituto Tagliacarne per la provincia di Sondrio segna un valore pari a 59,1 per la rete stradale a fronte di un valore medio lombardo di 65,1 e nazionale pari a 100. Per quanto riguarda la dotazione infrastrutturale ferroviaria il dato è di 135,9 a fronte di 100 come dato nazionale e 56,5 come dato regionale. Il dato provinciale, tuttavia, non riflette - come già rilevato nella precedente edizione della presente relazione - la realtà del territorio.

La provincia di Sondrio si trova, infatti, fortemente penalizzata dalle connessioni stradali e ferroviarie e dai collegamenti garantite a persone, pendolari e turisti e alle imprese, nell'approvvigionamento delle materie prime o prodotti intermedi e nella distribuzione delle merci prodotte, che ad ora nella nostra valle circolano per lo più via gomma.

D'altro canto, la nostra provincia si trova a dover tutelare e valorizzare un bene, quello dell'ambiente, dalle molteplici valenze, patrimonio per le generazioni future, e dalle ricadute su diversi comparti in particolare quello del turismo integrato.

Il 2009 ha registrato una serie di avvenimenti importanti sul fronte delle connessioni stradali e ferroviarie.

Nel quadro dell'accordo di programma tra Provincia di Sondrio, Camera di Commercio ed Enti locali (cui si aggiungono anche la Regione Lombardia ed il Ministero per le infrastrutture) "per la realizzazione degli interventi di potenziamento e riqualificazione della viabilità d'accesso alla Valtellina e alla Valchiavenna (S.S. 36 e S.S. 38) e per l'attuazione immediata di un primo stralcio della "S.S. n. 38 dello Stelvio": primo lotto - variante di Morbegno, dallo svincolo di Fuentes allo svincolo del Tartano (compreso)" si è deciso di agire direttamente e concretamente nella risoluzione delle problematiche che attengono al sistema della viabilità provinciale.

La già difficile viabilità della nostra provincia non è aiutata dalle condizioni della rete stradale che rallentano i tempi di percorrenza, allungati anche dalla presenza di colli di bottiglia che rallentano il viaggio. La velocità media commerciale per il trasporto merci è pressappoco pari a quella degli autoveicoli sulla nostra arteria statale (con un tempo stimato di almeno 65-70 minuti da Tirano all'immissione nella superstrada a Fuentes).

Nel corso del 2009, il 28 febbraio, vi è stata la cerimonia di posa della prima pietra e l'avvio dei lavori per la prima parte della S.S. 38 all'ingresso della Valtellina, da Fuentes fino a Cosio, per un tratto di 9,3 km ed un impegno economico di oltre 220 milioni di Euro, con previsione di conclusione lavori nella prima parte del 2011. L'avvento della nuova arteria stradale ha visto il plauso di diversi operatori istituzionali ed economici, delle imprese, da un lato, e dall'altro critiche da parte dei cittadini e dei comuni interessati dai lavori e dalla nuova strada, oltre che dagli operatori agricoli. Come sempre, le grandi opere suscitano reazioni anche discordanti (anche ricollegabili, secondo alcuni, all'effetto NIMBY[4]). Tuttavia, anche dal punto di vista ambientale, accanto alla perdita di pascolo, e all'impatto sul paesaggio e sul territorio e al rischio che nuove infrastrutture portino all'aumento del traffico complessivo, va considerato che la nuova viabilità potrà contribuire a decongestionare i centri abitati e, con l'aumento della velocità di percorrenza, a diminuire il carico inquinante del traffico veicolare.

E' proseguito, poi, l'iter per le tangenziali di Morbegno e di Tirano, per cui la Camera di Commercio di Sondrio già nel 2008 aveva deliberato la partecipazione al finanziamento degli oneri relativi alla progettazione e realizzazione con un importo pari a 5 milioni di euro, secondo contributi annuali a partire dal 2013, secondo il cronoprogramma degli impegni finanziari che sarà concordato con gli altri soggetti partecipanti all'iniziativa.

Sono in fase di esecuzione importanti lavori sulla viabilità in Valchiavenna, mentre ha subito un ritardo l'avvio dei lavori relativi alla variante di S.Lucia a Bormio.

Sul fronte dell'accessibilità alla nostra provincia, poi, è opportuno ricordare che i lavori per la viabilità a Monza miglioreranno i collegamenti verso Valtellina e Valchiavenna, anche se si registrano preoccupazioni per la mobilità ed i collegamenti vista la previsione della chiusura delle gallerie sulla S.S. 36 fra Colico e Lecco e di quelle in Alta Valle sulla Tirano - Bormio per lavori.

La sottodotazione di opere infrastrutturali in Italia trova ragione anche nella scarsità di risorse finanziarie pubbliche, che giocano un ruolo di fattore vincolante nella programmazione degli investimenti in opere pubbliche. Si inserisce quindi la possibilità di pensare di ricorrere a forme innovative di finanziamento, quali il project financing, che permette di richiamare anche capitali privati per il finanziamento di opere pubbliche.[5]

Dal punto di vista ferroviario si sono registrati sempre maggiori disservizi, dovuti ad inadeguatezza della rete ed insufficienza del servizio offerto. La stampa ha riportato nel corso dell'anno lamentele e denunce da parte di operatori economici, istituzionali, viaggiatori sindacati relativi allo stato in cui versano i collegamenti ferroviari. Anche come risposta ai continui disservizi, ci sono stati significativi momenti di riflessione e proposta sul tema dell'ambiente e delle infrastrutture.

Il 31 dicembre 2008 il Professor Quadrio Curzio ha lanciato, come presentato nel riquadro dedicato allo Statuto Comunitario per la Valtellina[6], l'idea 3V Valtellina Vettori Veloci allo scopo di riprendere in mano la connessione ferroviaria e anche di dar vita a sistemi di rete con le Ferrovie Retiche o con le Ferrovie Regionali, procedendo verso una ripartizione modale delle merci in transito in Valtellina, alleggerendo la congestione del traffico che rende ormai la nostra provincia di difficile accesso e permettendo anche lo sviluppo di un turismo ecosostenibile. Migliorare le condizioni strutturali e di viaggio della Tirano-Milano, favorire la messa in rete con le Ferrovie Retiche anche in vista delle potenzialità offerte da eventi quali Expo 2015, rivalutare il vettore ferroviario anche per i trasporti merce e migliorare l'intermodalità ferro gomma per i trasbordi verso le località turistiche sono i capisaldi di questa proposta che propone di ispirarsi anche alle best practices che vengono offerte dalla vicina Svizzera nel trasporto intermodale.

Il 3 luglio 2009 a Sondrio la Società Economica Valtellinese ha organizzato un convegno sul tema 3V, cui ha partecipato anche la Camera di Commercio e che ha avuto notevole impatto coinvolgendo operatori istituzionali e ferroviari, italiani e svizzeri e con la presentazione di best practices quali Brescia-Edolo e Merano Malles.

In agosto 2009 si è dato l'avvio alla società Trenitalia LeNord S.r.l. (TLN), con capitale sociale suddiviso in due quote al 50% da Trenitalia e da FNM S.p.A., costituita allo scopo di riorganizzare e potenziare il trasporto ferroviario passeggeri della regione Lombardia. Questa società nasce per la gestione da parte di un unico soggetto del trasporto pubblico locale ferroviario in Lombardia, inquadrato all'interno del Protocollo d'Intesa tra Governo Italiano e Regione Lombardia per il potenziamento e il miglioramento del servizio ferroviario regionale. Uno degli obiettivi e compiti di TLN è quello di potenziare tutti i trasporti ferroviari regionali a cominciare da quelli che mettono in comunicazione i capoluoghi di provincia con Milano.

Nel corso del 2009 è stato avviato anche uno studio di fattibilità per la realizzazione del traforo della Mesolcina, traforo di 7 km fra Lostallo e Chiavenna con possibilità di trasporto di autoveicoli leggeri, pesanti e merci. Grazie a questo sbocco internazionale potrebbero essere ridotti i tempi di collegamento fra Bellinzona e Sondrio (1,15 h a fronte di 4,15 h via Monza), avvicinando la nostra provincia non solo alla Svizzera-grigionese ma anche al Canton Ticino, intensificando le relazioni transfrontaliere. Si potrebbe trattare anche di un primo passo verso la realizzazione del collegamento est/ ovest prealpino (Domodossola, Locarno, Bellinzona-Chiavenna -St Moritz) tra le direttrici nord/ sud del Sempione Gottardo e Brennero.

Sul fronte ferroviario è opportuno segnalare poi, che relativamente all'interporto merci di Tirano, la Provincia di Sondrio, il Comune di Tirano e la Camera di Commercio di Sondrio hanno siglato un protocollo d'intesa per la redazione di uno studio di fattibilità relativo alla realizzazione del nuovo scalo merci ferroviario di Tirano, con le connesse implicazioni di mobilità ferroviaria. A riguardo hanno anche presentato un progetto congiunto, a valere sul POR Competitività 2007-2013 linea mobilità sostenibile.

Strette connessioni si ritrovano anche sul fronte della ripresa, in particolare da parte provinciale, per la proposta di realizzazione del traforo del Mortirolo per collegare Tirano e l'Alta Valle alla provincia di Brescia.

Un miglioramento delle infrastrutture e dei collegamenti è fondamentale per la provincia di Sondrio, i cui collegamenti stradali risultano essere anche fra i più pericolosi: infatti la provincia di Sondrio registra un valore complessivo di mortalità e lesività ben più alto di tutte le province lombarde e quindi anche della media lombarda pari a 137,8. Il valore di Sondrio è invece 151,7. La tabella sotto poi permette di osservare l'elevata mortalità per incidente stradale che a Sondrio sulle strade extraurbane comunali è 13, un valore più che doppio rispetto a quello della provincia di Mantova che viene subito dopo e di quasi quattro volte maggiore rispetto al valore medio lombardo, che è 3,3.

Nonostante questi dati allarmanti, la tabella offre anche un dato più confortante secondo cui l'indice di pericolosità per Sondrio è 0,6, il più basso delle province lombarde e più basso della media italiana.

Figura 5.1 - Rapporto di mortalità e lesività stradale e indice di pericolosità al 31.12.2008. Fonte: ACI

 

Indice complessivo di mortalità e lesività

Indice
di
lesività

Indice di mortalità per incidente stradale

Indice

di

pericolosità

 

per incidente stradale

per incidente stradale

Complessivo

in autostrada e raccordi

su strade statali e regionali

sulle strade provinciali

sulle strade comunali extraurbane

sulle strade urbane

 

Varese

139,8

138,0

1,8

0,0

3,8

7,8

3,3

1,5

1,3

Como

137,0

134,7

2,3

5,1

5,4

8,2

4,5

1,4

1,7

Lecco

140,6

138,6

2,1

0,0

2,9

10,5

0,0

1,0

3,1

Sondrio

151,7

147,1

4,6

0,0

7,6

4,4

13,0

2,7

0,6

Milano

135,1

134,3

0,8

2,2

2,2

3,1

0,6

0,6

1,5

Bergamo

138,7

136,7

2,1

4,7

3,2

6,7

2,7

1,3

2,1

Brescia

144,2

141,3

2,9

3,4

10,4

6,9

4,1

1,5

1,7

Pavia

140,7

138,4

2,3

0,8

6,1

5,2

2,9

1,4

3,1

Lodi

146,8

143,3

3,4

4,9

1,1

7,5

0,0

2,9

2,8

Cremona

140,5

136,2

4,3

14,8

14,1

8,7

0,0

1,0

1,5

Mantova

143,6

139,6

3,9

5,3

5,2

5,6

5,0

2,8

2,4

Lombardia

137,8

136,2

1,6

2,6

5,4

5,6

3,3

1,0

1,2

ITALIA

144,1

141,9

2,2

3,7

5,9

6,2

3,8

1,2

1,5

Oltre alla pericolosità, la congestione è un'altra connotazione tipica dei collegamenti in provincia in particolare lungo la S.S.38: secondo rilevazioni effettuate, ad esempio, i volumi di traffico bidirezionali sulla S.S.38 si attestavano sui 12.000- 17.000 veicoli[7], con un'incidenza del traffico merci pari a circa 1000 veicoli per senso di marcia al giorno.

Possibilità di miglioramento in questo senso si riallaccerebbero anche alla possibilità di rafforzare il trasporto merci su ferro ed il trasporto intermodale ferro-gomma anche adattando modalità di trasporto già adottate in Svizzera[8] riducendo il forte passaggio di mezzi pesanti sulle S.S.38 e 36.

Fondamentale diventa quindi il miglioramento delle connessioni intervallive ed intravallive: devono essere migliorati i collegamenti con Milano, con la Svizzera e con le altre province confinanti ma nello stesso tempo devono essere migliorati anche i collegamenti all'interno della provincia anche attraverso una migliore integrazione dei servizi di trasporto pubblico (treno - bus in particolare). Infatti, questo si lega alle necessità di spostamento dei cittadini ed in particolare di lavoratori e studenti che si muovono quotidianamente verso Sondrio o verso altri Comuni della provincia. Si può qui ricordare che quasi il 75% degli studenti iscritti a scuole secondarie superiori è pendolare. Di questi, il 65% è pendolare su autobus, mentre il 21% è pendolare su treno. Il 40% dei pendolari, poi, proviene non solo da fuori sede rispetto all'istituto, ma da fuori distretto[9].

Questi dati, quindi, permettono di offrire un'ulteriore percezione relativa alla strategicità dei temi legati alla mobilità nella nostra provincia.

Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale

A inizi del 2010 è stato approvato il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, PTCP, che ha avuto un percorso di formazione complesso, a partire dal 2006 e di cui riportiamo uno stralcio iniziale dell'impostazione strategica, obiettivo generale e macro azioni:

"Il PTCP della Provincia di Sondrio individua quale obiettivo generale la conservazione, la tutela ed il rafforzamento della qualità ambientale totale del territorio della provincia quale peculiarità e garanzia di un equilibrato sviluppo socioeconomico del territorio attraverso le seguenti macro azioni:

- Valorizzazione e tutela delle peculiarità paesistico ambientali del territorio, promuovendo le componenti ambientali del territorio provinciale, attribuendo ad esse valenza di risorsa paesaggistica, storico, culturale, nonchè fattore di produzione del reddito. (...)

- Miglioramento dell'accessibilità sia riguardo ai collegamenti strategici di scenario interessanti i sistemi interregionali e transfrontalieri che quelli riguardanti la riqualificazione degli assi viari delle strade statali SS.36 e SS 38. Il Piano affronta le prospettive di scenario relativamente ai collegamenti interregionali ed internazionali, rappresentati dalle ipotesi di traforo ferroviario lungo la direttrice Mesolcina-Ticino e del traforo del Mortirolo per il collegamento del tiranese e dell'Alta Valtellina con la provincia di Brescia. Punto essenziale è comunque la previsione dell'intero progetto di riqualificazione delle SS.36 e SS. 38.

- Razionalizzazione dell'uso delle acque e riqualificazione dei corpi idrici quali elementi costitutivi del paesaggio montano e vallivo, attraverso la predisposizione di un Piano di Bacino che analizzi le complesse relazioni di criticità del sistema idrico connesse agli usi plurimi delle risorse, al coordinamento delle pianificazioni, alle ripercussioni paesistico ambientali.

- Razionalizzazione dell'uso del territorio con l'obiettivo di riduzione del consumo di suolo, ottimizzazione delle scelte localizzative, sviluppo della cooperazione intercomunale.(...)

- Riqualificazione territoriale finalizzata a rimuovere le principali criticità paesaggistiche esistenti, che hanno determinato ambiti di degrado e di compromissione paesaggistica del territorio; (...)

- Innovazione delle reti attraverso lo sviluppo delle tecnologie delle comunicazioni e razionalizzazioni delle reti di trasporto dell'energia, che costituiscono un elemento di degrado paesistico ambientale diffuso sul territorio provinciale.

- Innovazione dell'offerta turistica finalizzata alla diversificazione dell'offerta integrata orientata alla maggiore sostenibilità e allo sviluppo diffuso.

- Valorizzazione e salvaguardia dell'agricoltura nel rispetto della molteplicità delle sue funzioni, riconoscendone il ruolo svolto nella conservazione del paesaggio."

Nell'ambito delle infrastrutture poi è importante ricordare anche le infrastrutture telematiche e digitali che offrono importanti prospettive per una realtà alpina come la nostra. Connessioni veloci ed efficienti possono permettere il mantenimento di relazioni d'affari e contatti con il resto del mondo in real-time permettendo lo sviluppo di realtà quali telemedicina, attrazione di capitale umano, delocalizzazione delle attività e possibilità di sviluppo alternative quali telelavoro.

In questo senso è necessario ricordare l'operato del Polo tecnologico, che ha dato vita a Politec banda Larga per la diffusione del WiMAX in Valtellina. A dicembre 2009 WiMAX era attivo nell'area che da Ponte in Valtellina arriva sino a Rogolo e Dubino, in continua espansione, procedendo così verso una copertura sempre maggiore dei comuni della provincia ed una crescita negli utenti[10]. In provincia si registra anche la presenza di iniziative private che offrono un servizio di connettività Internet via wireless (radio a 5 GHz).

L'ambiente

Per quanto riguarda i dati relativi all'ambiente possiamo osservare i dati registrati da ARPA Sondrio nel 2008 relativi alle concentrazioni di inquinanti atmosferici.

In particolare, per quanto riguarda le concentrazioni di PM10 e polveri sottili anche a Sondrio come in moltissime altre città e regioni d'Italia, ci sono stati giorni in cui il valore è salito oltre a quello ammesso dalla normativa. Tuttavia, il dato medio indica concentrazioni abbastanza modeste ed in diminuzione, per tutti i valori, rispetto all'anno precedente.

Figura 5.2 - Indicatori ambientali dell'aria. Fonte: ARPA Sondrio - media annua stazioni fisse

Anni

Inquinam. atmosf.: concentraz. polv. sottili - PM 10

Inquinam. atmosf.: concentraz. biossido azoto

Inquinam. atmosf.: concentraz. monossido carbonio

Inquinam. atmosf.: concentr. biossido zolfo

Inquinam. atmosf.: livello di ozono

2001

32,7

34,7

1,0

17,0

50,0

2002

35,0

34,0

1,0

17,0

55,0

2003

41,0

29,0

0,8

16,0

65,0

2004

40,0

32,0

0,8

17,0

54,0

2005

41,0

31,0

0,7

16,0

61,0

2006

50,0

31,0

0,7

13,0

61,3

2007

38,0

27,0

0,7

12,0

55,6

2008

26,5

25,0

0,6

9,0

54,6

Un ulteriore indicatore che si collega all'attenzione all'ambiente è quella della percentuale della raccolta differenziata sul totale della raccolta rifiuti.

La serie storica dal 2002 mostra un aumento percentuale della raccolta differenziata che è passata dal 35,6% del 2002, al 41,9% del 2007, al 43,9% del 2008. Dopo una crescita negli anni del quantitativo di rifiuti pro-capite, nel 2007 si è segnata un'inversione di segno ed una iniziale riduzione (-5 kg/ anno pro capite) di rifiuti, che segna però di nuovo un cambiamento di segno nel 2008 per un totale di rifiuti pro capite pari a 456,1 kg.

In questo quadro, è opportuno menzionare l'iniziativa per l'aggregazione societaria promossa dalla Provincia per la costituzione di una unica Azienda energetica provinciale e di una multi-utility di Valle che si occupi di servizi idrici integrati e gestione del ciclo dei rifiuti.

La tutela dell'ambiente e le energie rinnovabili

Riguardo all'impiego di fonti di energie rinnovabili, la Valtellina ha alcuni interessanti punti di forza, come evidenziato nel capitolo 4, che, sfruttati in modo opportuno, permettono anche una maggior tutela del paesaggio e dell'ambiente.

In particolare, l'acqua: la provincia di Sondrio è infatti ricca di corsi d'acqua che permettono la produzione di energia elettrica e distribuzione a livello nazionale: le aziende energetiche della provincia di Sondrio producono quasi il 15% del totale energetico rinnovabile nazionale (soprattutto attraverso la produzione di energia elettrica). Dal punto di vista istituzionale, la Provincia si è fatta promotrice di un tavolo di lavoro sulle acque - cui partecipa la Camera di Commercio di Sondrio - per coinvolgere tutti gli operatori locali e portare avanti un progetto del territorio sul tema. Nei punti di forza possiamo riprendere l'abbondanza di acqua, la lunga tradizione nella produzione di energia elettrica, abbondanza di biomasse, la presenza di due istituti di credito legati al territorio e sensibili a tematiche legate all'innovazione, la vicinanza con Svizzera e Trentino Alto Adige, realtà con cui sviluppare possibili collaborazioni, da sviluppare favorendo una maggiore consapevolezza sia degli operatori (istituzioni politiche, finanziarie, imprese...) sia della popolazione, attraverso l'adozione di misure sinergiche sul fronte del risparmio energetico, del rinnovabile e dell'edilizia sostenibile ed ecocompatibile.[11] Dal punto di vista dell'attenzione all'ambiente e alla sostenibilità è opportuno segnalare anche l'operato dell'associazione Venti Venti costituita nel febbraio 2009 come strumento per favorire cultura e azione per lo sviluppo sostenibile in provincia di Sondrio per connettere i soggetti operanti già sul territorio su questo tema. Fra i progetti avviati si può ricordare l'iniziativa 100tetti[12] per la diffusione del fotovoltaico ai cittadini.

L'attenzione all'ambiente anche nella interrelazione con le infrastrutture e le costruzioni è importante per quanto riguarda le connessioni e la possibilità di tessere e consolidare relazioni transfrontaliere e di favorire un maggiore sviluppo di un turismo integrato nell'ambiente; allo stesso tempo, questa attenzione si riflette nel legame con ciò che il territorio restituisce dal punto di vista dei prodotti tipici e quindi all'aspetto enogastronimco del turismo. In altre parole è questo uno dei potenziali della nostra valle, elemento importante per l'attrattività territoriale e per poter sviluppare e consolidare relazioni transnazionali, in primis con i vicini virtuosi come la Svizzera del Canton Grigioni per poi estendere reti di relazioni con le altre province alpine anche sulla base di best practices che possono essere utilizzate ed adattate al contesto locale. L'accessibilità è fondamentale e le infrastrutture di trasporto di merci, di persone , ferroviario e stradale rappresentano un elemento sempre più importante per poter agire sul piano internazionale, facendo network[13].

 

Nello Statuto Comunitario - Energia - Ambiente - Infrastrutture

La "lente" di osservazione offerta dallo Statuto Comunitario contiene riferimenti importanti al tema dell'ambiente e del paesaggio, oltre che sul tema delle infrastrutture[1].

Innanzitutto, da un punto di vista economico, l'ambiente è un bene quasi pubblico e difficilmente escludibile (Zoboli), uno dei common goods per cui tutti di fatto vi possono accedere e trasformarlo anche a volte causando dei danni. Tutti condividono i benefici, quindi, ma anche i danni che vengono inferti all'ambiente.

Lo Statuto Comunitario porta quindi ad una riconsiderazione dell'ambiente dall'essere un bene comune ad essere un bene comunitario e quasi identitario, elemento imprescindibile dell' "essere" Valtellina.

Infatti, sul tema specifico del paesaggio, l'articolo 9 dello Statuto afferma:

"?la comunità tutela il paesaggio quale elemento fondante dell'identità, promuove la salvaguardia dell'ambiente e l'uso sostenibile delle risorse territoriali?.La Comunità ritiene che l'orienxtamento protettivo della Convenzione delle Alpi e dei suoi Protocolli attuativi, pur configurandosi come un vincolo allo sviluppo nel breve- medio periodo, rappresenti nel medio-lungo periodo un'opportunità per strategie di sviluppo che promuovano la qualità e, ad essa connesso, un durevole flusso di valore aggiunto".

Inoltre lo Statuto sottolinea anche il delicatissimo problema della trasformazione dei fondo valli e dello sprawl e della problematica dell'urbanizzazione diffusa che caratterizza la nostra provincia con edificazioni disseminate ai bordi dell'arteria principale che attraversa la provincia, la S.S. 38.

In questo contesto, il capitale naturale ha sempre - ed in particolare per la nostra provincia data la forte valenza turistica - un valore che deve essere mantenuto al di sopra del valore critico, quello che mette a rischio la continuità dello sviluppo. Pertanto ai capitali umano e sociale cui ci si riferisce nello "Statuto" va aggiunto quello naturale che è un datum sì, ma che deve essere sempre più valorizzato e tutelato per non interrompere irreparabilmente lo sviluppo.

Ed è secondo questi principi, incardinati nello Statuto Comunitario, che nel novembre 2008 la Società Economica Valtellinese ha realizzato un importante convegno dal tema "Paesaggio ed economia - Il paesaggio quale elemento fondante dell'identità e quale fattore di sviluppo socio-economico sostenibile", promosso dalla Società Economica Valtellinese e dalla Fondazione Luigi Bombardieri - approfondendo la tematica del rapporto fra paesaggio ed economia con specifico riferimento al territorio alpino, alla luce della situazione sempre più problematica della gestione del territorio in Valtellina e per condividere possibili modelli applicativi[2].

Fortemente collegati al tema della tutela dell'ambiente sono quindi il tema delle costruzioni - e delle costruzioni secondo principi ecocompatibili e di risparmio energetico, non solo per le nuove costruzioni, ma anche per il recupero dell'esistente[3] - e dell'energia rinnovabile, oltre a quello delle infrastrutture come elemento non solo di attrattività per un territorio ma anche di impatto sull'ambiente. Al tema energetico ambientale poi si lega direttamente la questione delle acque legata alla produzione di energia elettrica da fonte idrica. Dal punto di vista della "questione acqua" il 2009 è stato un anno denso di confronti vista la scadenza prossima (nel 2010) di numerose delle concessioni idroelettriche in Valle. In particolare, il Prof. Quadrio Curzio, in questo senso e sempre nel quadro dello Statuto Comunitario, ha avanzato la proposta 3E "Energie Endogene Efficienti" per la creazione di una società per azioni provinciale che gestisca la produzione energetica di valle, accorpando le società elettriche ed energetiche della provincia e trattando con le grandi aziende energetiche che hanno investimenti in provincia. Sempre all'articolo 9 lo Statuto afferma che "la Comunità ritiene che la gestione integrata ad uso multiplo dell'acqua sia prioritaria. Le diverse domande di utilizzo (idroelettrico, agricolo, naturalistico, ricreativo, industriale, civile) possono trovare un crescente equilibrio, anche attraverso forme di programmazione negoziata e patto comunitario costruttivamente improntati. La presenza in Valle di una società energetica di dimensioni nazionali ed internazionali, ma radicata in Lombardia, rappresenta un interessante fattore per una gestione dell'energia e del territorio sempre più caratterizzata da criteri innovativi". Lo Statuto Comunitario, quindi, se fosse sottoscritto dalle parti, attori pubblici e privati - potrebbe rappresentare il quadro di riferimento in cui poter inserire iniziative che incentivino in modo significativo la bioedilizia, lo sviluppo sostenibile e l'avvio deciso sulla strada delle energie rinnovabili in modo articolato cercando armonizzazione ed evitando sovrapposizioni con gli altri enti, ai diversi livelli istituzionali e territoriali[4].

Le infrastrutture sono presenti nello Statuto Comunitario all'articolo 10; si fa riferimento ad accessibilità e connessione che sono fondamentali per lo sviluppo di tutte le aree ed in particolare di aree alpine che potrebbero soffrire di isolamento e marginalità. Tuttavia è essenziale che l'impatto ambientale sia ridotto e si accompagni ad interventi proporzionali alle necessità. A questo si lega la proposta del Professor Quadrio Curzio di realizzare Valtellina Vettori Veloci. La proposta 3V consiste nel promuovere la realizzazione di un ente di iniziativa e di coordinamento che sia espressione della Comunità Valtellinese allo scopo di garantire un ammodernamento e miglioramento del sistema dei trasporti ferroviari in Valtellina, attraverso la ricerca e messa in atto di rapporti con gli operatori ferroviari, quali la Rete Ferroviaria Italiana, TLN (la nuova società Trenitalia - Le Nord) Trenitalia, le Ferrovie Nord e la Regione Lombardia oltre a ricercare un rapporto con la Ferrovia retica. L'idea di fondo è che senza un miglioramento radicale della linea Tirano-Milano non sarà possibile migliorare la qualità di vita della nostra provincia che risentirà sempre più di congestione e di quello che può essere definito pendolarismo turistico aggressivo[5]. In questo senso il Professor Quadrio Curzio ha anche avviato uno studio relativo alla tariffazione per giorni della settimana e orari così da favorire una miglior distribuzione del trasporto merci su gomma nell'arco della giornata e favorire una miglior ripartizione modale. Il riconoscimento dell'UNESCO del Trenino del Bernina come patrimonio dell'Umanità nel 2008 spinge anche verso una migliore connessione ferroviaria ed ecosostenibile verso la Lombardia e verso Milano per passeggeri e merci.

Lo Statuto si ricollega anche alla Convenzione delle Alpi, in particolare al protocollo trasporti, trasferendo la logica delle grandi direttrici alpine alla dimensione della singola "unità di valle" che può spingersi così sulla strada delle tecnologie a basso impatto.

*

NOTE

  • [1] Da e-laborazione Confindustria su dati Demo Istat, Coeweb ISTAT, Istituto Tagliacarne e banca d'Italia, 2007

    [2] Monaco, Berlino, Emilia Romagna, Catalogna, Piemonte, Comunidad de Madrid, Fiandre, Ile De France, Londra, Ruhr, Amsterdam e Veneto, oltre alla Lombardia

    [3] Dati Ferrovie Nord Milano

    [4] NIMBY= Not In My Back Yard, secondo cui le opere infrastrutturali sono condivise fintanto che non si tratta del proprio terreno

    [5] In questo caso le opere pubbliche devono avere il requisito della redditività e del recupero del capitale investito mediante i cash-flow attesi dalla gestione dei servizi pubblici prodotti con l'opera pubblica costruita; cfr. Mulazzani, M. " Il project financing degli enti locali"; Franco Angeli, 2004

    [6] Vedi fine capitolo

    [7] Rilevazioni effettuate nella zona di Tirano nel 2005

    [8] Cfr Roman Rudel in "Valtellina Profili di Sviluppo. Una provincia fra identità ed innovazione 2000-2010"; capitolo trasporti

    [9] Dati Provincia di Sondrio, anno scolastico 2009/2010

    [10] Dati Politec Valtellina

    [11] A. Quadrio Curzio, G. Cainelli, M. C. Cattaneo "Innovare con le imprese" - Valtellina Profili di sviluppo; pag 126 -127

    [12] Ideato e gestito dall'associazione Venti Venti e - oltre alla diretta collaborazione delle amministrazioni comunali - ha il supporto di: Società di Sviluppo Locale , Politec, The Natural Step, CCIAA Sondrio; Confartigianato SOndrio; Confindustria Sondrio; Unione commercio, Turismo e Servizi di Sondrio; Banca Popolare di Sondrio; Banca Popolare Etica e Gruppo Credito Valtellinese

    [13]ibidem, pagina 176;

    Nello Statuto Comunitario - Energia - Ambiente - Infrastrutture

    [1] In questo paragrafo vi sono riferimenti a A. Quadrio Curzio e G. Merzoni "Lo Statuto Comunitario per la Valtellina", Franco Angeli, 2008, e agli interventi del Prof Prof Quadrio Curzio al convegno di Tirano - Poschiavo del 13-14 febbraio 2009 sulla Convenzione delle Alpi

    [2] www.sevso.i

    [3] Vedi A. Quadrio Curzio, G. Cainelli; M. C. Cattaneo "Innovare con le Imprese - Valtellina Profili di sviluppo"; op cit, capitolo 4;

    [4] Per approfondimenti cfr A .Quadrio Curzio, M.C Cattaneo, G. Cainelli " Innovare con le imprese- Valtellina Profili di sviluppo"; cap 5 par 5.21. Aspetti normativi;

    [5] Da intervento di A. Quadrio Curzio a convegno 14 febbraio 2009 a Poschiavo e intervista su la Provincia di Sondrio 31 dicembre 2008 e 31 dicembre 2009 di Pierluigi Comerio.