Ottimizzato anche per iPad

Relazione sull'andamento economico della provincia di Sondrio - 2009

CAPITOLO 4

Energia e materie prime

statuto

Quadro di riferimento

Come abbiamo visto nel primo capitolo, la ripercussione degli effetti della crisi finanziaria sull'economia reale a partire dalla fine del 2008 non è stata senza conseguenze anche per i mercati dei fattori produttivi. Confrontando a livello internazionale l'andamento della produzione industriale (curva arancione della figura 4.1) con il costo del barile di petrolio (curva azzurra della figura 4.1), osserviamo che, con il calo della produzione industriale, anche il prezzo del petrolio ha avuto una brusca riduzione.

Figura 4.1 - Confronto andamento produzione industriale e prezzo del petrolio. Fonte: Wall Street Journal

missing image file

Si rileva, altresì, che, a partire dal secondo trimestre 2009, la produzione industriale ha lentamente cominciato a risalire anche se non ha ancora raggiunto i livelli di prima della crisi. Pertanto, anche il prezzo del petrolio sta tornando a crescere e possiamo osservare come la risalita del prezzo del petrolio sia molto più veloce rispetto alla discesa.

Un andamento analogo si osserva in generale per tutte le altre materie prime (sia alimentari che non alimentari) come testimoniato dalla figura 4.2 di seguito riportata. Anche in questo caso, la curva arancione misura la produzione industriale mentre quella azzurra riporta l'indice relativo al prezzo delle materie prime. Analogamente a quanto osservato nella figura 4.1 si rileva come la diminuzione della produzione industriale sia accompagnata, nel giro di qualche mese, da un calo dei livelli di contrattazione delle materie prime.

A differenza del caso precedente, dove l'elevato livello di speculazione sul prezzo del petrolio era molto evidente, in questo caso il picco dei livelli di contrattazione delle materie prime si è adeguato alla nuova realtà molto più velocemente e con un'escursione molto più contenuta. Infatti, osservando quanto accaduto a partire dal secondo trimestre del 2009, si rileva come la produzione industriale si sia ripresa molto più velocemente dei corrispondenti valori di contrattazione delle materie prime.

Figura 4.2 - Confronto andamento produzione industriale e prezzo delle materie prime. Fonte: Wall Street Journal

missing image file

Andando ad osservare queste stesse dinamiche sui mercati locali attraverso i dati rilevati dalle Camere di Commercio della Lombardia (figura 4.3), notiamo come effettivamente il calo dei prezzi delle materie prime sia stato percepito nel nostro Paese a partire dal quarto trimestre del 2008, abbastanza in linea quindi con il calo di produzione internazionale e i conseguenti ridimensionamenti dei livelli di contrattazione delle materie prime e del prezzo del petrolio. Ricordiamo inoltre che il prezzo del petrolio non ha una valenza esclusiva al mercato dell'energia. Derivano infatti dal petrolio anche molti prodotti chimici che influenzano l'industria della gomma e della plastica. Pertanto, anche settori apparentemente distanti possono quindi essere pesantemente condizionati dalle dinamiche del prezzo del petrolio: si pensi ad esempio al caso dell'agricoltura che ne risente attraverso l'uso dei fertilizzanti e altri prodotti chimici di uso corrente per le proprie attività. In tal senso, per ridurre la dipendenza del settore agricolo dalle fluttuazioni del prezzo del petrolio, occorrerebbero delle innovazioni di processo in grado di permettere agli operatori di avere delle alternative non legate a combustibili fossili.

Figura 4.3 - Prezzi delle materie prime (dati trimestrali, anni 2006-2009). Fonte: Unioncamere Lombardia

missing image file

Analizzando il dato tendenziale, si osserva come il calo sia proseguito per tutto il 2009 e che solamente nell'ultimo trimestre del 2009 il dato congiunturale rilevi un cambio di tendenza che è tuttavia ancora troppo debole per influenzare l'andamento dell'indice generale delle materie prime che rimane ancora piatto. Se la ripresa economica dovesse consolidarsi, sarebbe lecito aspettarsi una ripresa della crescita dei prezzi delle materie prime anche nei trimestri successivi del 2010 con evidenti ripercussioni sui costi di produzione industriale e sui margini delle imprese.

In tal senso, è opportuno osservare (figura 4.4) che anche il livello dei prezzi dei prodotti finiti è in calo a partire dal quarto trimestre del 2008 e che questa dinamica è proseguita per tutto il 2009. Il calo dei prezzi è da ricondursi ad un calo della domanda (e, di conseguenza, degli ordinativi) che ha portato le aziende ad abbassare i prezzi per limitare le giacenze e per cercare di essere più competitive in una fase congiunturale difficile aiutate in questo anche da una generale diminuzione dei prezzi delle materie prime che ha permesso di non intaccare eccessivamente i margini di profitto.

Tuttavia, se la ripresa dei prezzi delle materie prime dovesse confermarsi senza però un conseguente aumento della domanda, le aziende si troveranno ad affrontare una difficile situazione dove i loro margini di profitto saranno messi a dura prova se non interverranno delle innovazioni di processo che permettano significativi risparmi.

Figura 4.4 - Prezzi delle materie prime e dei prodotti finiti (variazioni congiunturali destagionalizzate per il periodo 2006- 2009). Fonte: Unioncamere Lombardia

missing image file

La situazione in provincia di Sondrio

I consumi di energia

Dal punto di vista dei consumi di energia elettrica, la distribuzione dei consumi in provincia di Sondrio data dagli ultimi dati disponibili di Terna SpA (2008) è rappresentata dalla figura 4.5 che li pone a confronto con quelli di tutta la Lombardia.

Figura 4.5 - Confronto della distribuzione dei consumi elettrici in provincia di Sondrio e in Lombardia (dati 2008). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Terna SpA

missing image file

Si osserva che:

- a Sondrio e in Lombardia l'agricoltura assorbe una quota identica e del tutto marginale dei consumi elettrici (1%);

- la maggior parte dei consumi è data dall'industria. In particolare, la quota di consumi industriali di energia elettrica in Lombardia è significativamente maggiore rispetto a quella della provincia di Sondrio;

- l'utenza domestica in provincia di Sondrio assorbe il 21% dei consumi, contro una quota del 17% per il resto della Lombardia;

- analogamente, anche il terziario in provincia di Sondrio assorbe una quota significativamente maggiore di energia elettrica (32%) rispetto al resto della Lombardia (27%).

Questi dati possono essere interpretati ricordando la vocazione più industriale della Lombardia rispetto alla provincia di Sondrio. Quest'ultima, infatti, è più votata al turismo e i consumi elettrici di alberghi, impianti di risalita, ecc. vengono contabilizzati nella voce del terziario. Dal punto di vista dei consumi domestici, si ricorda che la provincia di Sondrio è una valle alpina con un inverno significativamente più rigido rispetto al resto della Lombardia. Inoltre, una parte significativa della provincia non è servita da impianti di distribuzione di metano per cui molte case devono ricorrere alla corrente elettrica per la produzione di acqua calda sanitaria, un sistema che notoriamente incide in modo sensibile sui consumi.

D'altro canto, i dati dei consumi elettrici sono anche interessanti perchè permettono di osservare indirettamente le dinamiche produttive dei vari settori. Infatti, i consumi elettrici sono proporzionali al grado di attività degli stabilimenti e pertanto tendono a salire nei momenti di espansione economica e, al contrario, a ridursi in caso di recessione.

Dall'analisi dei dati di consumo assoluti di energia elettrica forniti da Terna Spa per il periodo 1995-2008, si osserva come vi sia stato un continuo aumento del fabbisogno di energia elettrica in provincia di Sondrio (figura 4.6). La figura permette anche di apprezzare il picco dei consumi avvenuto a cavallo degli anni 1999-2000, il successivo calo fino a tutto il 2002 e poi la ripresa della crescita dei consumi fino al culmine del 2007. Infatti, già nel 2008 si registrava una significativa riduzione del fabbisogno di energia elettrica.

Figura 4.6 - Il fabbisogno di energia elettrica per settore di attività in provincia di Sondrio in termini assoluti (dati 1995-2008). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Terna SpA

missing image file

Analizzando gli stessi dati su una scala percentuale invece che lineare, possiamo osservare l'incidenza relativa di ciascun settore sul totale dei consumi elettrici evidenziando così dinamiche altrimenti non rilevabili (figura 4.7a).

Figura 4.7a - Il fabbisogno di energia elettrica per settore di attività in provincia di Sondrio in termini relativi (dati 1995-2008). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Terna SpA

missing image file

Infatti, si osserva come la quota dell'industria, dopo il picco del 2001, sia in realtà in continua diminuzione rispetto al totale e che questa discesa si sia accentuata nel 2008. Diversa è invece la dinamica della quota dei consumi riconducibili al terziario che è in continuo leggero aumento dal 2002 in avanti e non ha risentito in modo particolare dello stesso calo osservato nel 2008 per l'industria. La quota dei consumi domestici rispetto al totale, infine, è in diminuzione probabilmente grazie alla presenza della rete distributiva di metano in valle e all'attività degli impianti di teleriscaldamento in alcune zone della provincia che permettono di contenere i consumi per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria ad uso residenziale.

Infatti, secondo i dati rilevati dall'Osservatorio Ambientale sulle Città dell'ISTAT, la rete distributiva del metano è entrata a regime nel 2004 e da allora il consumo per abitante nel comune di Sondrio (curva continua rossa nella fig. 4.7b) ha raggiunto nel 2008 i 413,9 metri cubi, un dato poco al di sopra della media nazionale (398 metri cubi per abitante, curva continua grigia nella figura 4.7b) ma ancora largamente al di sotto di quello registrato da Varese (946 metri cubi per abitante), Como (896 metri cubi) e Lecco (792 metri cubi).

Figura 4.7b ? Consumi di metano ad uso domestico e per riscaldamento per i comuni capoluogo di provincia (metri cubi per abitante). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT, Osservatorio Ambientale sulle Città

missing image file

Ma quali sono i comparti industriali maggiormente coinvolti nel progressivo calo dell'incidenza dei consumi dell'industria in provincia di Sondrio? Per rispondere a questa domanda, sono stati disaggregati i dati Terna relativi ai consumi elettrici dell'industria (concentrandoci in particolare sul periodo 2007-2008) così da poter ricostruire la dinamica delle rispettive componenti principali.

Figura 4.8 - Le principali componenti industriali dei consumi di energia elettrica in provincia di Sondrio in termini relativi (dati 2005-2008). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Terna SpA

missing image file

Dall'analisi si rileva che dal 2005 al 2008:

- l'incidenza dei consumi riconducibili alla siderurgia è cresciuta dal 3% al 5%. Analoga la dinamica dei consumi delle industrie non ferrose che sono cresciuti dal 15% al 17%;

- i consumi delle imprese che producono materiali da costruzione si sono mantenuti stabili intorno a quota 12%;

- vi è stata una sensibile riduzione dei consumi dell'industria cartaria, passati da 7% nel 2006 a 4% nel 2008;

- i consumi del settore alimentare sono rimasti sostanzialmente stabili, mantenendosi intorno a quota 27%;

- i consumi del settore del tessile, abbigliamento e calzature sono in calo significativo, passando dal 20% del 2005 al 17% del 2008;

- il settore meccanico e le altre componenti dei consumi industriali sono rimasti stabili nei vari valori di consumi di energia elettrica.

Il calo dei consumi industriali si è protratto anche nel 2009? Per rispondere a questa domanda non possiamo avvalerci dei dati Terna per il 2009 che non sono ancora disponibili nel momento di stendere la presente relazione. Ci possiamo però avvalere dei dati del Consorzio Valtel la cui costituzione è stata promossa nel maggio del 2000 da Confindustria Sondrio che, con 45 soci in provincia di Sondrio, copre circa il 50% (220 milioni di Kwh/anno) dei consumi produttivi della provincia.

I vantaggi del Consorzio Valtel per i soci sono riassumibili come segue:

- maggiore forza contrattuale grazie all'aggregazione di imprese e consumi;

- possibilità di mettere in concorrenza fra di loro i traders di energia per l'aggiudicazione della fornitura così da poter ottenere condizioni economiche più favorevoli e competitive;

- possibilità di differenziare la struttura tariffaria delle forniture energetiche così da adattarla al meglio rispetto alle necessità degli utenti, tenendo ad esempio conto delle differenze fra le imprese che lavorano a turni rispetto a quelle che lavorano a giornata;

- fornitura di un servizio di assistenza amministrativa per l'espletamento delle formalità burocratiche connesse alla fornitura energetica.

Sulla base dei dati forniti dal Consorzio Valtel, i consumi industriali in provincia di Sondrio per il periodo 2006-2009 sono rappresentati nella figura 4.9. Nell'osservare questi dati, occorre tenere ben presente che:

- il numero di soci per anno è andato via via aumentando, passando da 34 nel 2006 a 47 nel 2009;

- a partire da gennaio 2009 è entrato un socio che consuma, da solo, ben 50 milioni di kwh/anno. Poiché questo socio rappresenta da solo il 20% dei consumi totali, per poter effettuare i confronti con gli anni precedenti le sue quote di consumo (tutte relative al 2009) sono state tolte dall'analisi perché inficerebbero la significatività dello studio.

Figura 4.9 - Consumi industriali in provincia di Sondrio per fascia di utilizzo (dati mensili ? periodo 2006-2009). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Consorzio Valtel

missing image file

I dati presentano una forte componente stagionale, evidenziabile con i crolli di consumo riconducibili ai periodi di inattività dei mesi di agosto degli anni presi in esame. Pertanto, le linee tratteggiate rappresentano le tre serie storiche destagionalizzate che ci permettono di osservare i rispettivi trend. In tal senso possiamo rilevare come il trend dei consumi abbia iniziato a scendere da ottobre 2008, in corrispondenza quindi dei primi effetti della crisi sull'economia reale come già osservato nei capitoli precedenti. Osserviamo però anche un leggero "rimbalzo" dei consumi negli ultimi mesi del 2009 per tutte le fasce prese in esame a testimonianza di una certa ripresa delle attività.La produzione di energia in provincia di Sondrio

In questo momento storico in cui molti Paesi occidentali stanno cercando di ridurre la propria dipendenza da fonti di energia fossili a favore di fonti rinnovabili (solare, geotermico, idroelettrico e biomasse) sia per motivi strategici che ambientali, la Valtellina dispone in questo ambito di un notevole bagaglio di conoscenze che sarebbe opportuno valorizzare al meglio tramite concertate azioni di sistema.

Nei paragrafi che seguono andremo ad analizzare in dettaglio la situazione nell'ambito della produzione di energia idroelettrica, da biomassa e di impianti solari.

Il settore idroelettrico

Fin dai primi del Novecento la provincia di Sondrio è fra le poche aree geografiche italiane in grado di produrre energia. Infatti, come è noto, la Valtellina è fra le valli alpine più produttive d'Italia in termini di energia idroelettrica pur contando su appena 72 impianti pari al 3,3% del totale nazionale[1].

Infatti, secondo l'ultima rilevazione disponibile del Gestore dei Servizi Elettrici (GSE), il primato italiano in fatto di produzione idroelettrica spetta alla provincia di Bolzano (fig. 4.10) con una quota del 13,27% rispetto al totale nazionale, davanti alle province di Sondrio (13,13%) e di Trento (9,01%).

Figura 4.10 - Produzione di energia idroelettrica in Italia (% sul totale nazionale). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati GSE 2008

missing image file

Tuttavia, a livello di potenza installata pro capite, è la provincia di Sondrio che riprende il primato. Infatti, la provincia di Sondrio produce 11,97 KW pro capite, contro i 6,95 della provincia di Aosta, i 5,1 KW pro capite della Lombardia e una media nazionale che si attesta intorno a 0.3 KW pro capite (fig. 4.11).

Figura 4.11 - Confronto della produzione procapite di energia idroelettrica a livello di provincia Sondrio, Regione Lombardia e Italia. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati GSE 2008

missing image file

Anche in relazione alla superficie del territorio, la provincia di Sondrio giunge al primo posto in termini di potenza energetica prodotta (fig. 4.12) con 681 W/Kmq, davanti alla provincia di Brescia (455,1 W/Kmq), Aosta (270,7 W/Kmq) e con un valore decisamente superiore rispetto a quello regionale (206,1 W/Kmq) e nazionale (58,5 W/Kmq).

Figura 4.12 - Confronto della produzione procapite di energia idroelettrica in funzione della superficie del territorio (W/Kmq). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati GSE 2008

missing image file

Occorre tuttavia tener presente che per il futuro non ci sono ampi margini di incremento della produzione di energia idroelettrica. Infatti, ormai gran parte delle acque della provincia di Sondrio è già stata incanalata in impianti di produzione per cui non sarà possibile aumentare la produzione incanalando altri corsi d'acqua. Al contrario, il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) approvato nel Gennaio 2010[2] si propone di affrontare il problema del dissesto idrogeologico in provincia di Sondrio attraverso una rivisitazione dei corsi d'acqua e una riconsiderazione delle politiche di incanalamento fin qui adottate. In tal senso, gli unici incrementi di produzione potranno derivare dall'utilizzo nelle centrali di turbine più efficienti di quelle attualmente installate.

Biomasse, rifiuti solidi urbani biodegradabili, biogas e bioliquidi

Fra le energie rinnovabili a più diretto utilizzo attualmente disponibili, le biomasse occupano un posto di eccellenza. Utilizzate fin dall'antichità attraverso la legna da ardere per fini di riscaldamento e produzione di acqua sanitaria, vivono oggi una seconda giovinezza grazie all'introduzione sul mercato di stufe a pellet altamente efficienti e all'avvento di impianti di teleriscaldamento centralizzati in grado di alimentare in acqua calda vaste superfici urbane.

I vantaggi di questa soluzione sono molteplici:

- indipendenza dal petrolio;

- riduzione delle emissioni nocive nell'atmosfera

- incentivo per la manutenzione e lo sfruttamento razionale del patrimonio boschivo locale.

A proposito di quest'ultimo punto, occorre ricordare che il reperimento delle biomasse avviene tradizionalmente attraverso il recupero degli scarti delle segherie, interventi di manutenzione del patrimonio boschivo o del verde urbano, etc. In Valtellina sono attivi i centri di teleriscaldamento alimentati a biomassa di Tirano, Sondalo e Santa Caterina che, secondo gli ultimi dati disponibili[3], hanno avuto un fabbisogno di 130 mila mcs di biomassa, l'80% del quale è stato coperto dalle segherie locali mentre solo l'11% deriva delle opere di manutenzione boschive. Tuttavia, poiché le segherie valtellinesi importano circa il 95% del legno da altri Paesi, si rileva come allo stato attuale la mancanza di coordinamento fra le politiche di sfruttamento forestale, le segherie e la società di gestione del teleriscaldamento comporti una situazione paradossale in cui in Valtellina il cippato utilizzato non è prodotto localmente. Questo comporta che la biomassa deve essere fatta arrivare in loco tramite camion con un aggravio di traffico significativo sulle strade della provincia di Sondrio.

In tal senso, sarebbe auspicabile maggiore coordinamento e coesione da parte degli attori locali per sfruttare al meglio tutti i vantaggi economici ed ambientali che la soluzione del riscaldamento tramite biomasse può offrire.

Nonostante queste problematiche, e grazie anche all'utilizzo combinato di biomasse, rifiuti solidi urbani biodegradabili, biogas e bioliquidi, in provincia di Sondrio sono stati complessivamente prodotti 11,93 GWh di energia elettrica. La produzione in provincia di Sondrio (fig. 4.13) è principalmente composta da energia derivante dall'utilizzo di biomassa (69%), biogas (27%) e bioliquidi (4%).

Figura 4.13 - Composizione della produzione di energia elettrica da biomassa, bioliquidi e biogas in provincia di Sondrio. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati GSE 2008

Il dato complessivo di energia elettrica prodotta da biomasse, rifiuti solidi urbani, bioliquidi e biogas della provincia di Sondrio rappresenta circa lo 0,2% del totale nazionale e lo 0,87% del totale regionale. La Lombardia, infatti, con un produzione annua di 1366,28 GWh rappresenta il 22,9% del totale nazionale.

Solare fotovoltaico

Dal punto di vista dell'energia elettrica prodotta tramite impianti solari fotovoltaici, i dati del Gestore dei Servizi Elettrici (GSE) mostrano come in provincia di Sondrio siano presenti 205 impianti, pari al 3,98% del totale regionale e lo 0,64% del totale nazionale.

Questa base di impianti installati ha prodotto 1,56 MW di energia elettrica, pari al 3,06% del totale di energia elettrica prodotta a livello regionale da impianti fotovoltaici e corrispondenti ad una quota dello 0,36% del totale nazionale.

Pertanto, il rapporto fra energia elettrica prodotta e superficie dell'area geografica di riferimento pone la Lombardia ai vertici con 2066 W/Kmq, davanti anche al dato nazionale (1434 W/Kmq). In questa classifica, la provincia di Sondrio ottiene un risultato di 467 W/Kmq (fig. 4.14).

Figura 4.14 - Rapporto energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici e superficie di riferimento (W/Kmq). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati GSE 2008

missing image file

 

*

NOTE

  • [1] Fonte: Gestore dei Servizi Elettrici (GSE).

    [2]Cfr. Capitolo 5 per alcuni approfondimenti su PTCP.

    [3]A. Quadrio Curzio, G. Cainelli, M. C. Cattaneo "Innovare con le Imprese - Valtellina Profili di sviluppo", op. cit., pagine 119 e seguenti