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Relazione sull'andamento economico della provincia di Sondrio - 2009

CAPITOLO 3

L'anagrafe delle imprese

statuto

La fotografia delle imprese della provincia di Sondrio è data dalla situazione disponibile presso il Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Sondrio. Al 31 dicembre 2009 le imprese registrate erano 16.482, di cui il 94% imprese attive (15.487).

Rispetto al 2008 il calo delle imprese registrate è stato dello 0,9% con una riduzione significativa nel settore delle attività manifatturiere (-12%) e dei trasporti (-10%).

Figura 3.1 - Ripartizione percentuale delle imprese registrate per ramo di attività - provincia di Sondrio 2009. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Movimprese

figura 3.1.jpg

Nel 2009 presso la Camera di Commercio di Sondrio si sono iscritte 922 imprese mentre sono cessate 1.064 imprese per un saldo pari a -142. La variazione delle imprese cessate ha segnato una riduzione rispetto al 2008 pari al 2,74%, passando da 146 a 142 imprese cessate.

Se osserviamo l'andamento delle iscrizioni notiamo che dal 2005 si registra una continua riduzione. Per quanto riguarda le imprese cessate, si rileva un aumento delle cessazioni fra 2006 e 2008 a fronte di un rallentamento nelle cessazioni registrato nel 2009. Relativamente al settore, si rileva che tutti i settori mostrano saldi negativi; più negativi degli altri sono il settore agricolo (-108), a conferma di una riduzione delle attività agricole in corso negli ultimi anni in provincia, quelle delle altre attività del terziario (-55), industria manifatturiera (-36), mentre mostrano saldi più prossimi allo 0 il settore del commercio (-26) e quello degli alberghi (-8).

Per quanto riguarda l'industria manifatturiera, comunque, si rimanda al capitolo specifico per maggiori dettagli, ma si anticipa già che in ogni caso la riduzione delle imprese anche a causa della difficile congiuntura economica è tuttavia stata molto ridotta.

Figura 3.2 - Imprese iscritte e cessate - provincia di Sondrio 2004-2009 dato trimestrale. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Movimprese

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La figura 3.2 qui sopra mostra che entrambe le serie storiche presentano una spiccata stagionalità; in particolare le imprese tendono, come noto, a cessare alla fine di ogni anno solare; le iscrizioni di nuove imprese tendono ad essere concentrate all'inizio dell'anno solare. Eliminando la componente stagionale possiamo osservare l'andamento di fondo delle due serie storiche e rileviamo come fino al terzo trimestre del 2007 le iscrizioni superassero le imprese cessate. A partire dal terzo trimestre 2007 è avvenuto il sorpasso (sorpasso a livello di trend) delle cessate sulle nuove iscritte. Osserviamo infine che la forbice fra cessate ed iscritte si è ridotta nel corso del 2009: la diminuzione delle iscrizioni mostra un trend in rallentamento - che potrebbe collegarsi ad una ritrovata "voglia di fare impresa"- e un rallentamento si registra anche nelle cessazioni.

Per un maggiore livello di dettaglio, consapevoli del lag che esiste fra la registrazione e l'inizio di attività per un'impresa, ci focalizziamo sulla situazione delle imprese attive nella fotografia dello stock di imprese, indipendentemente dalla forma societaria, come da figura 3.3 di seguito rappresentata.

Figura 3.3 - Quadro riassuntivo delle imprese attive in provincia di Sondrio. Fonte: Movimprese

 

Imprese attive IV trimestre 2008

Imprese attive I trimestre 2009

Imprese attive II trimestre 2009

Imprese attive III trimestre 2009

Imprese attive IV trimestre 2009

Var% IV 2009/2008*

Agricoltura caccia e pesca

3.179

3.090

3.100

3.064

3.048

-4,12%

Estazione minerali

37

37

36

37

35

-5,41%

Industria manifatturiera

1.701

1.677

1.684

1.494

1.482

-12,87%

Fornitura di energia elettrica, gas..

30

32

35

34

34

13,33%

Fornitura di acqua, reti fognarie..

34

35

16,67%

Costruzioni

2.762

2.726

2.734

2.801

2.792

1,09%

Commercio

3.283

3.258

3.285

3.204

3.210

-2,22%

Alberghi e attività servizi di ristorazione

1.486

1.497

1.505

1.633

1.628

9,56%

Altre attività terziarie

3.034

3.029

3.048

3.139

3.135

3,33%

Imprese non classificate

88

100

90

87

88

0,00%

TOTALE

15.600

15.446

15.517

15.527

15.487

-0,72%

 

*Si ricorda che la modifica della classificazione ATECO rende comunque i confronti col passato più difficoltosi; e si segnala anche che fino al II trimestre 2009 Fornitura di energia elettrica, gas, acqua e reti fognarie rientravano nella stessa macrocategoria

Rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, il numero di imprese attive si è ridotto dello 0,72%, corrispondente ad una riduzione pari a 113 imprese attive.

 

Figura 3.4 - Variazione delle imprese registrate per ramo di attività. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Movimprese

figura 3.4.jpg

Se andiamo ad analizzare le imprese attive per settore, rileviamo che il settore che ha risentito della contrazione maggiore è quello dell'industria manifatturiera che ha avuto una riduzione di imprese attive pari al 12,87%. Anche l'agricoltura e il commercio hanno vissuto dinamiche negative anche se con dimensioni molto più contenute rispetto a quelle dell'industria. Le ragioni che possono spiegare questa contrazione devono ricercarsi nel quadro di contesto che abbiamo delineato nel secondo capitolo; si tratta di un quadro che ha un impatto più forte sull'industria e meno sull'agricoltura che spesso viene infatti definito anche comparto anticiclico. Per l'industria, invece, le flessioni della produzione industriale si riflettono sulla dinamica del lavoro attraverso un maggiore ricorso alla cassa integrazione e anche attraverso una riduzione dei consumi elettrici dovuti ad una minore intensità di utilizzo degli impianti. Infatti, già nel 2008, momento in cui già si prefigurava la crisi, Terna[1] rilevava una riduzione dei consumi elettrici per l'industria in provincia di Sondrio pari al 5,75%, confermata poi dai dati del consorzio Valtel per il 2009 come analizzato più approfonditamente nel capitolo relativo ad energia e materie prime.

In controtendenza rispetto all'andamento di questi comparti è quello degli alberghi e delle attività di ristorazione che segna un andamento positivo con una crescita di imprese attive pari a quasi il 10% (+9,56%) legato anche alla performance del settore turistico, descritto nel capitolo 13. Tuttavia, occorre tenere presente che a partire dal terzo trimestre 2009, Movimprese ha cambiato i criteri di rilevazione, adottando la nuova classificazione delle attività economiche ATECO 2007 rendendo così indirettamente più difficoltosi i confronti col passato[2].

Anche il settore delle costruzioni segna un incremento, pari all'1,09%, con un totale di imprese attive che passa da 2.762 a 2.792.

Altro settore con variazione positiva è quello delle altre attività del terziario che aumentano del 3,33%, a fronte invece di una riduzione del 2,22% per le imprese attive nel commercio.

Confrontando la situazione della provincia di Sondrio rispetto all'andamento regionale, si evince dai dati che la riduzione delle attività manifatturiera verificatasi in provincia di Sondrio è in linea con quella regionale (-12,36%) e lo stesso succede per il commercio, con una situazione a Sondrio leggermente migliore rispetto alla media regionale (-3%) sia a livello regionale sia a livello nazionale. Per quanto riguarda le costruzioni, la crescita a Sondrio si pone in una posizione intermedia rispetto all'incremento registrato nelle altre province, dove si registrano variazioni comprese fra quasi il 5% a Cremona e 0,6% a Pavia (rispetto al 2008) per una variazione media a livello regionale pari al 3,23%. Il settore delle altre attività del terziario segna una crescita più forte a Sondrio rispetto a quella media lombarda (4,54% a Sondrio e 2,94% in Lombardia).

L'artigianato nella Provincia di Sondrio rappresenta circa il 33% del totale delle imprese attive. Inoltre, tale percentuale diventa decisamente più significativa nel settore delle costruzioni (84,20%) e dell'industria manifatturiera in senso stretto (77,09%).

A fine 2009 il quadro delle imprese artigiane attive in provincia di Sondrio mostra una sensibile riduzione del numero di imprese. Infatti, rispetto al 2008 la variazione delle imprese artigiane attive è stata di 1,96%, passando da 5.251 aziende a 5.148, in linea con l'andamento delle imprese artigiane a livello italiano (-1,39%) e inferiore al valore regionale, dove la riduzione delle imprese artigiane attive è stata del 2% circa. Per tutti i dettagli relativi all'andamento del comparto artigiano si rimanda al capitolo 10.

La forma giuridica delle imprese

Dal punto di vista della forma giuridica delle imprese, se osserviamo le imprese registrate alla fine del 2009, notiamo che quasi il 60% delle imprese sono individuali. Le società di persone sono il 22,87% del totale e le società di capitale il 15,42%. Rispetto al 2008 si verifica di fatto stazionarietà nella ripartizione e non si registrano cambiamenti di rilievo (-0,35% imprese individuali a vantaggio di società).

Figura 3.5 - Ripartizione percentuale delle imprese registrate per forma giuridica. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Movimprese

figura 3.5.jpg

Se consideriamo, invece, le imprese attive, si può notare che a fine 2009 le imprese individuali rappresentano quasi il 63% delle imprese secondo un dato pressochè stabile su tutti i trimestri dello stesso 2009 e ridotto di circa lo 0,6% rispetto al dato medio per le imprese individuali del 2008. Si tratta di un dato perfettamente in linea con il valore nazionale: in Italia nel 2009 le imprese individuali erano infatti il 63,18% del totale delle imprese attive, ma molto superiore al dato lombardo, che invece si caratterizza per una presenza media di imprese individuali di poco superiore al 50% (51,22%), proprio per la concentrazione in diverse province lombarde di grandi società di capitali.

Infatti, in Lombardia un'impresa su 4 è una società di capitali, con un dato superiore alla media italiana (17,10%) e ben più alto di Sondrio. Nella nostra provincia, infatti, le imprese sono meno strutturate che nelle altre province lombarde e le società di capitale "pesano" il 13,42% del totale. Il dato relativo alle società di persone è poco più alto della media lombarda e invece sensibilmente più alto del valore medio per l'Italia (21,72% per Sondrio a fronte di 17,42% per l'Italia). Vero è che il dato medio lombardo è fortemente influenzato dalla situazione registrata in provincia di Milano, dove il 43% circa delle imprese è costituito da società di capitali e le imprese individuali sono una su tre. Se si esclude Milano, i dati della provincia di Sondrio risultano essere comunque più allineati con la media delle altre province lombarde.

Osservando poi la forma giuridica delle imprese per settore notiamo in particolare che per le imprese del settore agricoltura ben 2.878 su 3-048 imprese attive sono individuali, pari ad oltre il 94% del totale del settore. Questa ridotta strutturalità (170 imprese non individuali su 2.878 individuali) del settore è riconducibile anche alla presenza di numerose imprese agricole che, in una struttura storica ora in rapida evoluzione, registravano una presenza della componente dopolavoristica delle attività. Questo si nota se osserviamo anche - utilizzando la banca dati "Persone" - le cariche ricoperte nelle imprese agricole. Per il 43% circa siamo nella fascia d'età 50-69 anni, per andare al 15% circa delle persone oltre i 70 anni (con una presenza intorno al 37% per la classe 30-49 e solo 5% da 18 a 30). In questo senso quindi si può rilevare una scarsa presenza di giovani nel settore con presumibili difficoltà legate al ricambio generazionale ed al passaggio d'impresa.

Anche il settore delle costruzioni non è molto strutturato data la presenza di quasi il 70% di imprese individuali, pur dovendo ricordare la presenza di aziende leader del settore. Nel commercio le imprese individuali sono il 60% mentre se consideriamo il settore delle attività manifatturiere, l'incidenza delle imprese individuali scende al 47% mentre aumentano le società di persone (circa il 30%) e le società di capitale (circa il 20%). Osservando poi nei servizi il sub settore informazione e comunicazione arriviamo al 30% di società di capitale.

Le imprese femminili

Nella fotografia delle imprese valtellinesi è rilevante considerare anche il fattore femminile e quindi l'imprenditorialità femminile ad essa associata.

Il tasso di attività femminile a Sondrio risulta più alto della media lombarda. Sondrio è la terza provincia in Lombardia dopo Milano e Cremona. A Sondrio poi si registrano imprese femminili in percentuale maggiore rispetto alla media lombarda e pari al 26,19% del totale, secondo una presenza costante sul totale delle imprese per un valore assoluto pari a circa 4.000 imprese e con poche variazioni dal 2003 al 2009.

Figura 3.6 - Imprese femminili attive in provincia di Sondrio - 2009. Fonte: Movimprese

Totale Imprese attive

Imprese

femminili *

%

Agricoltura caccia e pesca

3.048

1.287

42,00%

Industria manifatturiera

1.586

230

14,38%

Costruzioni

2.792

128

4,57%

Commercio

3.210

920

28,71%

Alberghi e attività servizi di ristorazione

1.628

557

34,11%

Altre attività terziarie

3.135

927

29,53%

Imprese non classificate

88

18

20,69%

TOTALE

15.487

4.067

26,19%

* Il dato delle imprese femminili si riferisce al primo semestre 2009 (dati provvisori).

I settori con la maggior partecipazione femminile sono l'agricoltura, le altre attività terziarie e il commercio; quelli con la minor partecipazione femminile le costruzioni ed altre imprese non classificate.

Come già sottolineato nelle precedenti edizioni della relazione economica, è necessario ricordare che la forte componente agricola delle imprese femminili valtellinesi si lega alla struttura storica del settore, che mostra oggi significative evoluzioni, ma che in passato mostrava una forte presenza di attività che erano svolte in forma dopolavoristica e che presentavano un'intestazione alla componente femminile.

Se osserviamo la dinamica a partire dal 2003 si rileva la situazione seguente, mostrata nella figura 3.7, con una costante riduzione delle imprese femminili agricole ed un aumento nel settore terziario (altre attività) ed una presenza costante delle donne nel settore del commercio e degli alberghi, in linea con la tendenza generale rilevata sul totale delle imprese valtellinesi.

Figura 3.7 - Imprese femminili in provincia di Sondrio - 2003-2009. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Movimprese

figura 3.7.jpg

Dal punto di vista della forma giuridica, l'81%[3] circa delle imprese femminili è costituita da imprese individuali.

A fine 2009 vengono rilevate 7.779 figure femminili all'interno della banca dati Persone di Stock View. La tabella seguente mostra la situazione specifica relativa alle donne imprenditrici per le quali si evidenzia una sostanziale stabilità rispetto all'anno precedente per cui le donne imprenditrici sono il 28,7% del totale, con un lieve aumento nel terziario, pari all'1,89% ed una riduzione del 4% nell'agricoltura e dell'8% nell'industria.

Figura 3.8 - Donne Imprenditrici in provincia di Sondrio - 2008 -2009. Fonte: Stock View persone

 

Agricol-tura

Industria

Terziario

non classif.

Totale

% donne su totale imprend.

2008

1.414

1.035

4.978

424

7.851

28,7

2009

1.357

951

5.072

399

7.779

28,5

Riguardo alle cariche si registra una sostanziale stabilità nelle presenze femminili rispetto al 2008, con una riduzione complessiva dell'1%, leggermente superiore (-1,77%) per le cariche di titolare e leggermente inferiore per quelle di socio e amministratore (- 0,76% e -0,65%). Si registra un aumento per "altre cariche" poco sotto il 3%. Osservando, infine, la presenza femminile per tipologia di società, si registra un aumento del 3% in società di capitale dando conto crescita di responsabilità gestionale assunto dalla componente femminile.

Gli imprenditori stranieri

Per quanto riguarda la presenza di imprenditori stranieri, se confrontiamo la fotografia della situazione a fine 2009 rispetto a quella di fine 2008, rileviamo un aumento totale delle attività di cui il titolare è imprenditore straniero pari al 5%. Se consideriamo il dettaglio settoriale notiamo un aumento delle attività di alloggio e ristorazione (con un incremento del 90%), a fronte di una netta riduzione di attività legate a servizi di informazione e comunicazione (-73%), di trasporti, (-33%) e attività manifatturiere (-31%)[4].

Il totale dei titolari extracomunitari è pari a 491, con un aumento dell'8% rispetto alla fine del 2008.

Se consideriamo la nazionalità dei titolari d'impresa, considerando le maggiori osserviamo che per il 31% si tratta di titolari provenienti dal Marocco, per il 23% dalla Svizzera e per l'8% dalla Cina (quest'ultima con un aumento del 2% rispetto a fine 2008). Da un punto di vista di genere, abbiamo osservato anche che la presenza femminile nelle cariche per imprese straniere riflette quella di titolari italiani, per un valore pari al 28% del totale.

Osservando i dati relativi alla presenza di titolari extracomunitari si evidenzia anche la crescita di imprese di stranieri nell'arco di dieci anni. Nel 2000 i titolari d'impresa stranieri erano 207; a fine 2009 sono quasi 500.

Da un punto di vista settoriale possiamo osservare come la prevalenza sia in attività legate al commercio: infatti ben il 45% dei titolari d'impresa extracomunitari ha questo tipo di attività; seguono le attività di costruzioni per il 23% circa, alloggi e ristorazione per l'8,3% e l'agricoltura per circa il 5%.

Figura 3.9 - Persone - Sondrio 2009 - . Fonte: Stock View

 PROVENIENZA

Titolare

Socio

Amministratore

Altre cariche

TOTALE

Comunitaria

64

26

79

13

182

Extra Comunitaria

491

75

292

31

889

Italiana

9.197

2.887

11.883

1.812

25.779

Non Classificata

3

21

41

75

140

TOTALE

9.755

3.009

12.295

1.931

26.990

Se confrontiamo la presenza di "persone" - titolari soci od amministratori - in Valtellina e Valchiavenna di origine comunitaria osserviamo che i valori sono bassissimi. A parte la Svizzera, che è ben rappresentata, probabilmente anche per motivi di vicinanza geografica e per aver condiviso secoli di storia, sono pochissimi i titolari o soci o amministratori provenienti da Paesi Europei o extra-europei più industrializzati (64), considerando poi che la stessa persona può ricoprire più cariche[5].

Riguardo alla presenza straniera nella provincia di Sondrio, possiamo rilevare tuttavia che, mentre il sistema si riduce e si ha una contrazione delle imprese attive, la presenza degli stranieri titolari aumenta dell'8% rispetto al 2008. Se osserviamo i dati di "stock" relativi alla popolazione straniera residente, rileviamo una presenza di stranieri pari al 3,8% della popolazione residente[6], a fronte di un dato corrispondente per la Lombardia e per l'Italia che è pari, rispettivamente al 9,34% ed al 6,67%. Nella provincia di Brescia gli stranieri sono il 12% della popolazione, a Mantova l'11,44% a Milano rappresentano un decimo della popolazione. Sondrio, invece, si colloca come fanalino di coda in Lombardia, con un dato molto inferiore rispetto a quello delle altre province: seguono Como e Monza e Brianza dove gli stranieri sono presenti però in una percentuale quasi doppia rispetto a quella di Sondrio.

Accanto alle problematiche di accessibilità ed attrattività del territorio cui si lega la minor presenza di stranieri in provincia di Sondrio, è opportuno rilevare però che una ridotta percentuale di stranieri in un momento di difficile congiuntura economica può aver attenuato le tensioni sociali.

La situazione nelle comunità montane

Abbiamo già evidenziato sopra, nel quadro riassuntivo, la composizione imprenditoriale per Comunità Montana, per cercare di evidenziare le specializzazioni e localizzazioni per mandamento.
Possiamo ancora rilevare che la maggior concentrazione di società di capitali si ha nella Comunità Montana di Sondrio, mentre la maggior concentrazione di imprese individuali è nella Comunità montana di Tirano e in quella di Bormio. A Sondrio, infatti, sono concentrate le attività della finanza e delle professioni; a Tirano si concentrano le attività agricole e a Bormio, oltre all'alloggio e ristorazione, particolarmente sviluppato è il commercio legato al turismo. Infatti, possiamo osservare che il più basso indice di strutturalità si registra in Valchiavenna (0,50) e a Tirano (0,54) mentre quello più alto a Sondrio (0,85) per una media dei diversi mandamenti pari a 0,69.

Figura 3.10 - Forma giuridica delle imprese per Comunità Montana. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Stock View

figura 3.10.jpg

Se osserviamo poi la dinamicità delle Comunità Montane, calcolato sulla base sia del numero di iscrizioni, sia del saldo fra iscrizioni e cessazioni, notiamo che in tutte le Comunità Montane il saldo fra iscritte e cessate è negativo, tranne nel mandamento di Morbegno dove il saldo è di 14 unità. Il saldo più negativo è a Sondrio con -97 unità, ma è a Sondrio che si registra anche il maggior numero di imprese iscritte, 292.

Infatti, osservando la variazione delle imprese attive sul 2008, Morbegno è l'unico mandamento con dinamica positiva (+0,69%) mentre gli altri mandamenti si mantengono tutti intorno ad una riduzione dello 0,5% mentre a Sondrio la riduzione delle imprese attive è del 2% circa.

Per quanto riguarda la variazione per settore nei vari mandamenti, possiamo osservare che le attività manifatturiere si riducono soprattutto a Sondrio (-16,2%) mentre si registra una situazione meno negativa in Valchiavenna (-8,29%), con valori intermedi di Morbegno (-11,17%) e quelli di Tirano (-13,88%) e Alta Valtellina (-13,2%).

Il settore delle costruzioni, in crescita dell'1,09% a livello complessivo, cresce in particolar modo a Morbegno (3,37%), ma registra variazioni positive anche a Sondrio e a Tirano (0,99% e 0,57% rispettivamente), mentre segna variazioni negative a Valchiavenna e in Alta Valtellina. Il commercio segna variazioni negative soprattutto in Alta Valtellina con una riduzione del 5% delle imprese attive.

Alberghi e ristoranti risultano in crescita ovunque[7] e in particolare a Morbegno e a Tirano, che registrano dati sopra la media. Anche gli altri servizi sono in crescita ovunque tranne che in Valchiavenna (-0,76%) con le crescite più forti registrate a Sondrio (+5,64%) e a Morbegno (+5,06%).

La dimensione delle imprese

Come già rilevato in precedenti edizioni della relazione sull'andamento economico, altro dato importante per la struttura imprenditoriale è quello relativo alla dimensione delle imprese dal punto di vista occupazionale.

Il registro ASIA permette di affermare, relativamente alla realtà locale valtellinese che le unità locali comprese fra 1 e 9 addetti sono il 95,5% del totale; quelle fra 10 e 19 il 2,89% del totale, quelle fra 20 e 49 addetti l'1,19% del totale e quelle con più di 50 dipendenti lo 0,38% del totale. In Lombardia le imprese con più di 50 addetti rappresentano lo 0,91% del totale, mentre quelle fra 1 e 9 addetti sono il 94,11% del totale. A livello nazionale i dati corrispondenti sono 0,5% e 95,66%.

Figura 3.11 - Ripartizione percentuale degli addetti e delle unità locali - anno 2007-. Fonte: Istat - ASIA

Anno 2007

% Addetti

% Unità locali

Attività manifatturiere

24,79%

10,52%

Commercio all'ingrosso e al dettaglio; Riparaz. di autoveicoli, motocicli, beni personali e per la casa

19,29%

23,77%

Costruzioni

15,06%

17,26%

Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese

12,12%

20,72%

Alberghi e ristoranti

11,53%

10,75%

Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni

5,27%

4,58%

Attività finanziarie

3,79%

2,26%

Altri servizi pubblici, sociali e personali

3,45%

5,22%

Sanità e assistenza sociale

2,61%

3,97%

Produzione e distribuz. di energia elettrica, gas e acqua

1,11%

0,32%

Estrazione di minerali

0,58%

0,30%

Istruzione

0,41%

0,31%

Totale

100,00%

100,00%

Dalla figura qui sopra possiamo vedere come le attività manifatturiere occupino circa il 25% degli addetti; a seguire il commercio con quasi il 20% degli addetti e con il numero maggiore di unità locali (pari a quasi il 24% del totale). Seguono poi le costruzioni con il 15% degli addetti ed il 17% delle unità locali, le altre attività del terziario e gli alberghi e ristoranti a dimostrazione del forte peso che il settore del terziario - incluso il commercio già menzionato - anche direttamente ed indirettamente legato al turismo - riveste nella nostra provincia.

 

*

NOTE

  • [1] Terna - Rete Elettrica Nazionale SpA è il principale proprietario della Rete di Trasmissione Nazionale di energia elettrica ad alta tensione. E' anche responsabile della trasmissione e del dispacciamento dell'energia sull'intero territorio nazionale

    [2] Infatti confrontando il dato a livello regionale e nazionale si rileverebbe un variazione rispettivamente di +17,79% e +19,44%. Queste variazioni risultano quindi essere influenzate anche dai nuovi criteri di classificazione.

    [3] Dato primo semestre 2009

    [4] Dati Stock View

    [5] Per approfondimenti legati alla problematica dell'attrattività del territorio e della presenza di capitale umano qualificato si rimanda al capitolo 6 specifico sul capitale umano

    [6] Dati 2008

    [7] Si ricorda che questo dato è particolarmente influenzato anche dalle modifiche dovute alla nuova classificazione attività economiche ATECO.