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La mobilità rappresenta un tema chiave, sia per le imprese sia per i cittadini e le infrastrutture sono un imprescindibile presupposto perché l'economia possa funzionare bene e perché ci si possa spostare, costituendo perciò un fattore di competitività per l'economia locale. Il tema delle infrastrutture è poi strettamente collegato alla tutela dell'ambiente e del territorio e impatta fortemente su uno sviluppo in senso sostenibile.
Una rete di trasporti adeguata ed una buona accessibilità sono importanti non solo per i cittadini, che chiedono buoni collegamenti per raggiungere diverse destinazioni per lavoro o per tempo libero e vacanza, ma anche per le imprese, le quali possono ridurre i costi di trasporto e la necessità di tenere più scorte a magazzino, oltre a permettere di rivolgersi ad un bacino più ampio quando si tratta di ricercare determinati profili professionali o fornitori. Buoni collegamenti sono importanti perché permettono di pensare anche all'ingresso su nuovi mercati. Di fondamentale importanza poi sono la qualità e il buon funzionamento dei trasporti nel garantire a una destinazione turistica un adeguato successo.
Nel 2009 si era sottolineato come una delle criticità per lo sviluppo locale fosse legato alle infrastrutture e nel 2010 molti sono stati gli accadimenti che hanno fatto perno intorno al tema centrale dei collegamenti. Infatti, nel 2010 Sondrio nella graduatoria del Sole 24 Ore legata alla qualità della vita ha mantenuto la propria terza posizione, ma per quanto riguarda la presenza di infrastrutture il posizionamento è il 102 posto, mentre per la pagella ecologica Sondrio si posiziona al 35mo posto. Pur negli elementi controversi che graduatorie di questo tipo possono presentare, è comunque evidente che ci siano ampi spazi di miglioramento e che iniziative importanti in questo senso vadano incentivate e monitorate.
I fatti principali del 2010
Se andiamo ad osservare l'indice di dotazione infrastrutturale per la provincia di Sondrio relativo al 2009, rileviamo che, mentre per la Lombardia è 114,4 per Sondrio è 41,4, a livello complessivo. Se andiamo a distinguere fra rete stradale e ferroviaria, possiamo osservare che per Sondrio l'indice relativo alla rete stradale è 37,4 mentre il valore lombardo è di 85,4. Per la rete ferroviaria invece, il valore valtellinese è 75,1 a fronte di un valore lombardo di 87,1. Rispetto al 2008 l'indicatore segna un peggioramento: si passa infatti da 59,1 a 41,4 per la strada e da 135,9 a 75,1 per la ferrovia. Posto che il dato provinciale per la ferrovia non rifletteva la realtà del territorio, è comunque evidente che la situazione a livello locale non permetta di porre le basi per una duratura competitività, vista la forte penalizzazione per le connessioni stradali e ferroviarie e connessioni garantite a pendolari turisti e imprese per una situazione geomorfologica che vede la Valtellina in posizione marginale e decentrata rispetto ai grandi flussi e ai grandi centri.
Dal punto di vista dei collegamenti è opportuno notare che la provincia di Sondrio negli anni ha presentato uno sviluppo sul territorio che ha portato ad una vera e propria urbanizzazione diffusa lungo la Strada Statale 38, tale da rendere il trasporto su gomma, per le merci e per le persone quello che è stato sempre preferito, ma che negli anni presenta il rischio di portare a marginalità e congestionamento, a fronte invece di uno sviluppo ferroviario più sostenibile ma che negli anni non ha ancora avuto sufficiente potenziamento[1]. Intanto negli anni la difficile viabilità non è certo stata aiutata dalla condizione della rete stradale né dalla mancanza delle piazzole di sosta, che gli autotrasportatori sottolineano essere critica per permettere di effettuare le previste soste. Inoltre l'inadeguatezza della rete stradale rende necessaria una bassa velocità di percorrenza, ancora più compromessa da rotonde e incroci che se nati con l'obiettivo di migliorare la sicurezza su una strada particolarmente pericolosa (vedi indice di pericolosità), da alcuni vengono visti come elementi che creano ulteriori colli di bottiglia e rallentamenti. Gli stessi autotrasportatori nello specifico, ma in realtà tutti gli utenti della nostra arteria stradale, in particolare a seguito delle numerose nevicate e gelate invernali, e dei conseguenti incidenti, hanno lamentato la scarsa manutenzione e mancanza di sicurezza della rete viaria provinciale.
Relativamente alle attività connesse alla viabilità e alle infrastrutture nel 2010 possiamo rilevare innanzitutto che sono proseguite - nel quadro dell'accordo di programma fra Provincia di Sondrio, Camera di Commercio, Enti locali, con la Regione Lombardia ed il Ministero per le Infrastrutture - le attività legate a "interventi di riqualificazione e potenziamento delle connessioni stradali in provincia". In particolare dopo l'avvio nel 2009 anche nel 2010 è proseguita la costruzione della nuova Statale 38 richiesta da anni da più parti per migliorare la viabilità locale e l'accessibilità del territorio.
Nel 2010 sono continuate anche le azioni per proseguire sulla via delle tangenziali di Morbegno e Tirano, per cui - ricordiamo - la Camera di Commercio di Sondrio già nel 2008 aveva deliberato di partecipare al finanziamento degli oneri di progettazione e realizzazione per un totale di 5 milioni di Euro a partire dal 2013.
Il 2010 è stato caratterizzato da preoccupazioni in merito alla reale disponibilità di fondi per completare le tangenziali di Morbegno e di Tirano legate anche ai tempi con cui questi fondi possono essere resi disponibili. In merito a tale preoccupazione sono recentemente giunte le rassicurazioni dello stesso ministro Matteoli in visita al cantiere con la previsione di non avere soluzione di continuità fra i cantieri in corso, quantomeno quelli connessi all'attraversamento di Morbegno. Nel quadro dei fondi per le infrastrutture si inserisce sempre la possibilità di pensare a forme innovative di finanziamento legate al "project financing", che testimonia la possibilità di conciliare il perseguimento dell'interesse pubblico nel miglioramento del patrimonio infrastrutturale con l'intervento di soggetti privati orientati a valorizzare la propria attività d'impresa.
Tema importante sull'agenda politica nel 2010 è stato quello legato al traforo del Mortirolo, per cui si sono svolti diversi incontri di carattere tecnico politico fra le Province di Sondrio e di Brescia con i rispettivi Presidenti ed Assessori alle Infrastrutture. A gennaio 2011 è stato presentato lo studio di fattibilità effettuato per il collegamento Edolo-Tirano attraverso il traforo del Mortirolo, con la proposta di due alternative, una ferroviaria ed una stradale, per una iniziativa che si prevede da finanziarsi con l'intervento di capitali privati a sostegno dell'iniziativa, per un investimento stimato totale di 390 milioni di Euro, con previsione di inserimento di pedaggi.
A gennaio 2011 è stato presentato anche lo studio di fattibilità realizzato per il traforo della Mesolcina, traforo di 7 km fra Lostallo e Chiavenna con possibilità di trasporto di autoveicoli leggeri, pesanti e merci, che potrebbe avvicinare la nostra provincia non solo alla Svizzera-grigionese ma anche al Canton Ticino favorendo la chiusura di un anello di comunicazione e congiunzione.
Spostandosi a considerare la situazione ferroviaria, nel 2010 ci sono stati da un lato sempre lamentele per i disservizi da parte di studenti e pendolari ma d'altro canto risultano degne di nota alcune migliorie da tempo attese e migliori servizi di pulizia.
Se si osserva l'affidabilità del servizio ferroviario negli ultimi 30 giorni del 2010, quello che ne esce è un quadro poco positivo, con una percentuale di treni che attraversano la Valtellina al 6,28 tra ritardi e soppressioni. Sul totale lombardo la Regione boccia 25 delle 31 linee presenti sul territorio lombardo, con un dato che continua a peggiorare (erano 15 nel 2008 e 11 nel 2009)[2].
Nel 2010 si sono tenute anche le celebrazioni per il centenario del Trenino del Bernina, che nel 2008 ha avuto il riconoscimento quale patrimonio dell'Umanità dell'Unesco, e che viene definito nel francobollo celebrativo realizzato per l'evento dal Prof. Quadrio Curzio come "opera di alta ingegneria, di ambientalismo, di mobilità sostenibile", come esemplare caso di "treno delle Alpi e delle Valli". La Ferrovia retica rappresenta infatti un esempio di perfetta combinazione di investimenti in conoscenza e innovazione, di valorizzazione del territorio e delle infrastrutture. Essendo collegamento transfrontaliero può rappresentare un importante volano di crescita anche per la Valtellina. Migliori collegamenti fra le due ferrovie potrebbero aprire grandi potenzialità per il sistema ferroviario in Valtellina, anche in vista dell'appuntamento con EXPO 2015 pur richiedendo investimenti rilevanti che necessitano del coinvolgimento di tutti gli attori del territorio.
Rileviamo come nel 2010, anche a seguito della presentazione della proposta 3V da parte del Prof. Quadrio Curzio nel 2009, ci sia stata la realizzazione di un progetto pilota - Treno della Montagna - che ha effettuato le proprie corse nei week end invernali a partire dal dicembre 2010. Il progetto è nato dalla collaborazione con l'Amministrazione provinciale, Trenitalia Le Nord, il Multiconsorzio "Valtellina c'è più gusto!" (ora distretto Agroalimentare di Qualità), la Camera di Commercio e le banche locali, con l'obiettivo di favorire l'accesso dei turisti alle località sciistiche. Nello specifico, la partecipazione camerale è stata finalizzata a favorire la collaborazione della rete dei "corner Valtellina" all'iniziativa e, in via generale, a promuovere il brand della rete "Entra in Valtellina". L'esperienza del primo anno di questo progetto ha portato all'individuazione di alcune aree di miglioramento da ricercarsi, a titolo di esempio in una maggiore connessione fra e con i diversi settori anche in ottica promozionale, da un lato, e nell'individuazione di modalità per estendere il progetto su tutti i giorni della settimana anche per lavoratori e studenti pendolari, dall'altro.
La necessità, poi, di un miglioramento dei collegamenti con Milano si accompagna alla necessità di migliorare e potenziare i collegamenti intraprovinciali soprattutto in una sempre più attenta integrazione treno - bus e disponibilità di corse. A questo proposito ricordiamo che da settembre 2010 TLN ha integrato il numero di corse locali ferroviarie verso Sondrio.
Ricordiamo anche, come evidenziato già nella precedente edizione della Relazione sull'Andamento Economico, quanto strategici siano i temi legati alla mobilità con un ulteriore dato: quasi il 75% degli studenti iscritti a scuole secondarie superiori è pendolare. Di questi, il 65% è pendolare su autobus, mentre il 21% è pendolare su treno.
Altri temi che non possono essere dimenticati considerando la situazione della nostra provincia, sono quelli della congestione e pericolosità, elementi tipici delle connessioni stradali in provincia di Sondrio. A questo proposito riproponiamo la tabella seguente.
Figura 5.1 - Rapporto di mortalità e lesività. Indice di pericolosità stradale al 31/12/2008. Fonte: ACI
Considerando i dati resi disponibili da ACI, possiamo notare che a livello nazionale il numero di autovetture nel 2008 era pari a 36.105.183 (425.085 unità in più rispetto al 2007), mentre il numero di veicoli è 47.936.938 (805.591 unità in più rispetto al 2007). Nella sola Lombardia circolavano 7.512.400 veicoli di cui 5.709.004 autovetture. Sondrio, insieme a Mantova e Como, registra un elevato rapporto tra il numero di veicoli e la popolazione, con valori rispettivamente pari a 818,2 - 816,1 - 804,9 per 1000 abitanti. Rilevati dall'Istat, i dati dell'incidentalità sono frutto di un'indagine cui partecipa l'ACI e la rilevazione può fornire preziose indicazioni anche in relazione ai dati sul traffico veicolare appena descritti. A questo proposito possiamo osservare che complessivamente in Italia il numero di incidenti stradali è calato nel 2008 rispetto al 2007 di -5,16 punti percentuali, in calo anche il numero di morti (-7,8%) e feriti (-4,64%). In Lombardia la riduzione registrata è stata ancora più forte: -6,4% incidenti, -12,14% morti, -5,93% feriti, anche se è in Lombardia che si concentra il maggior numero di incidenti sul territorio (19,10% del totale nazionale).
Nel 2008, il numero di incidenti stradali è diminuito in tutte le province lombarde, tranne a Lodi. Rileviamo +35% e il +42,31% di incidenti mortali nelle province di Varese e Como, insieme al -17,56% a Sondrio e -16,25% a Cremona per quanto concerne gli incidenti con feriti. Per l'indice di lesività si registra una riduzione a Sondrio del -11,6% (indice di lesività per incidente stradale nel 2008 pari a 147,1).
Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale
Ricordiamo poi che a inizi del 2010 è stato approvato il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, PTCP, che ha avuto un percorso di formazione complesso, che si propone come obiettivo generale "la conservazione, la tutela ed il rafforzamento della qualità ambientale totale del territorio della provincia quale peculiarità e garanzia di un equilibrato sviluppo socioeconomico del territorio" e che ha avuto efficacia dalla sua pubblicazione sul BURL del 7 aprile 2010.
La tutela dell'ambiente e le energie rinnovabili
Per l'ambiente possiamo osservare i dati registrati da ARPA Sondrio relativi alle concentrazioni di inquinanti atmosferici. In particolare, per quanto riguarda le concentrazioni di PM10 e polveri sottili, anche a Sondrio come in moltissime altre città e regioni d'Italia, ci sono stati giorni in cui il valore è salito oltre a quello ammesso dalla normativa. Tuttavia, il dato medio indica concentrazioni abbastanza modeste, sostanzialmente stabili, anche se in leggerissimo aumento, per alcuni valori, rispetto all'anno precedente.
Figura 5.2 - Indicatori ambientali dell'aria. Fonte: ARPA Sondrio - media annua stazioni fisse
Relativamente al tema delle energie rinnovabili, nel capitolo 4 abbiamo già evidenziato potenzialità ed iniziative volte allo sviluppo dell'energia rinnovabile in Valtellina. Sono chiare le strette connessioni esistenti fra sfruttamento del rinnovabile e ricadute positive sull'ambiente, patrimonio ancora più importante in una realtà dove il turismo è uno dei settori trainanti in un'ottica di sviluppo di questo settore sempre più integrato nell'ambiente e territorio, con l'importante aspetto legato ai prodotti tipici e al turismo enogastronomico, elemento chiave per l'attrattività del nostro territorio.
La ricchezza di acqua della nostra provincia e l'abbondanza di biomasse rappresentano elementi importanti su cui puntare per procedere sulla via del rinnovabile. L'attenzione al tema sul territorio, presente ma ancora da potenziare, potrebbe beneficiare della vicinanza con Svizzera e Trentino Alto Adige, aree con cui sarebbe importante sviluppare azioni di collaborazione congiunta favorendo iniziative sinergiche sul fronte del rinnovabile e dell'edilizia ecosostenibile, acquisendo best practices che possono essere utilizzate ed adattate al contesto locale. Agire in rete diventa sempre più importante e spingere su una mobilità sostenibile che combini sostenibilità e tutela dell'ambiente una strada sempre più irrinunciabile per il territorio, così da poter agire sul piano internazionale[3].
I riferimenti nello Statuto Comunitario e qualche confronto con le province alpine
Lo Statuto Comunitario tratta della tutela dell'ambiente e del tema delle infrastrutture rispettivamente agli articoli 9 e 10. In sintesi, il paesaggio è considerato elemento fondante dell'identità di cui viene promossa salvaguardia e utilizzo sostenibile per le risorse territoriali, secondo anche gli orientamenti proposti dalla Convenzione delle Alpi. In questo contesto quindi si collega anche alle tematiche del rinnovabile, edilizia sostenibile[4] e infrastrutture.
Riguardo alle infrastrutture si fa riferimento al tema dell'accessibilità e connessione, fondamentali per tutti i territori ed in particolare per quelli che rischiano di essere marginali, e nel quadro dello Statuto è stata avanzata la proposta 3V per il potenziamento delle Ferrovie.
Andando a confrontare la situazione della provincia di Sondrio con quella delle altre province, se osserviamo la dotazione, della rete stradale possiamo osservare che Sondrio si colloca come fanalino di coda rispetto alle altre province alpine.
Figura 5.3 - Indice di dotazione infrastrutturale (n.i. Italia = 100) - rete stradale nelle sei province alpine (2008). Fonte: Istituto Guglielmo Tagliacarne
Considerando invece le infrastrutture ferroviarie, la situazione è riportata nella figura seguente, con Sondrio in una posizione comunque modesta. In altre province si registrano esperienze interessanti come il Trenino Merano - Malles che rappresenta una best practice di interesse per il nostro territorio, realizzata grazie a forti investimenti per favorire il turismo sostenibile attraverso la predisposizione di appositi vani per biciclette sugli ATR 100 e di ampi parcheggi in prossimità delle stazioni insieme ad un servizio integrato ferro-gomma proprio per garantire ed agevolare una maggiore intermodalità e fruizione del servizio[5].
Figura 5.4 - Indice di dotazione infrastrutturale (n.i.Italia = 100) - rete ferroviaria - nelle sei province alpine (2008). Fonte: Istituto Guglielmo Tagliacarne
L'indice di dotazione infrastrutturale nasce allo scopo di valutare in che misura le infrastrutture di ciascuna provincia soddisfano la relativa domanda di trasporto, stimata in base a superficie, popolazione e numero di occupati. La figura 5.4 presenta la situazione nelle varie province alpine e mostra come Sondrio si posizioni all'ultimo posto, con un valore che è sotto al 50% della media nazionale.
Per tutte le province alpine, dati modesti sono in parte imputabili alla conformazione montana, che limita lo sviluppo delle infrastrutture, ma anche ad aspetti qualitativi, legati ad esempio alla mancanza di un vero e proprio scalo aeroportuale, a treni ad alta velocità o a strade ad alta percorrenza a più corsie.
Figura 5.5 - Indice di dotazione infrastrutturale (n.i. Italia = 100) nelle sei province alpine (2008). Fonte: Istituto Guglielmo Tagliacarne
Per quanto riguarda invece la tutela dell'ambiente, è utile l'indice ecosistema di Legambiente, che sintetizza i dati su 125 parametri ambientali - raccolti sulla base di questionari e interviste ai 103 comuni capoluogo di provincia e di altre fonti statistiche - a loro volta sintetizzati in 25 indicatori di qualità ambientale, riconducibili a tre macroclassi. Si tratta di indicatori "di pressione", che misurano il carico generato sull'ambiente dalle attività umane (perdite di rete idrica, consumi di acqua potabile, produzione di rifiuti solidi urbani, tasso di motorizzazione, consumi elettrici e di carburanti); poi quelli "di stato", relativi alla qualità dell'ambiente fisico (smog, verde urbano); infine, quelli "di risposta", riguardanti la qualità delle politiche dell'amministrazione pubblica (depurazione, raccolta differenziata, trasporto pubblico, indice mobilità sostenibile, isole pedonali e zone a traffico limitato, piste ciclabili, gestione ambientale nelle imprese e nella pubblica amministrazione, sviluppo di politiche energetiche, diffusione delle rinnovabili, monitoraggi e rilevamenti della qualità ambientale)[6].
La fotografia che ci viene restituita da questo indicatore di sintesi, utilizzato nella classifica del Sole 24 Ore, vede quasi tutte le province alpine ai primissimi posti, Aosta al 17mo e Sondrio invece - ultimo capoluogo dei sei considerati - al 35mo posto.
Figura 5.6 - La pagella ecologica. Indice Legambiente Ecosistema - 2010. Fonte: elaborazioni Sole 24 Ore su dati Legambiente
*
[1] Cfr. "Valtellina Vettori Veloci: per una nuova centralità con Milano" - Quaderno CRANEC 2010
[2] Dati Regione Lombardia
[3] Cfr. "Innovare con le imprese, Valtellina profili di Sviluppo"; op.cit; capitolo 4
[4] Cfr. capitolo 11
[5] Cfr. "Valtellina Vettori Veloci: per una nuova centralità con Milano"op.cit; pag. 72
[6] Cfr. www.Legambiente.it