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Uno statuto comunitario per la Valtellina

SEZIONE 4

Uno statuto comunitario per la "Valtellina" la rezia italica nel XXI secolo

statuto

a cura di Alberto Quadrio Curzio.

TITOLO II

PROGETTI dI SVILUPPO

 

ART. 5

Comunità alpina con vocazione Lombardo-europea

La Comunità, radicata nella cultura e nella operosità del territorio, si è venuta articolando nel corso del tempo come Alpina, lombarda, italiana e mitteleuropea. tale identità non può essere confermata nella ricerca di una inattuabile ed inutile ambizione all'autonomia provinciale, che costituzionalmente ha avvantaggiato altre province alpine italoeuropee.
L'identità deve coniugare le legittime esigenze locali con le possibilità offerte da livelli superiori di Governo fondati sul rapporto tra la Regione lombardia e l'Unione europea. Deve così essere valorizzata appieno l'impostazione della istituzione Regionale di riconoscere alla Valtellina uno specifico ruolo territoriale alpino da promuovere anche su scala europea. Così come deve esservi nella Comunità consapevolezza che la lombardia ha una dimensione maggiore di vari Stati europei ed ha una capitale, milano, che si colloca tra le più dinamiche Città europee.
La Comunità deve apprezzare la rilevanza europea della lombardia e di milano per esprimersi in quelle forme di democrazia partecipativa regionale che l'Unione europea promuove.
Lo Statuto auspica un ruolo più forte per le capacità di iniziativa della Provincia di Sondrio, nella consapevolezza che la riforma costituzionale del 2001 ha molto potenziato la tendenza federalista delle Regioni al cui interno altrilivelli di Governo possono meglio esprimersi non per frammentare i centri decisionali, ma per una maggiore efficacia degli stessi.

 

ART. 6

Sviluppo istituzionale

L'istituzione Provinciale e la Comunità Valtellinese hanno il compito di favorire il reperimento e il miglior utilizzo delle risorse per investimenti materiali ed immateriali provenienti dalla Regione e per suo tramite dallo Stato e dalle sue articolazioni funzionali, nonché dall'Unione europea. e' altresì loro compito quello di promuovere iniziative di raccolta di risorse private su specifici progetti di sviluppo. e' compito dell'istituzione Provinciale intrattenere i principali rapporti con la istituzione regionale lombarda.
e' compito delle istituzioni locali coordinarsi tra loro e con l'ente Provincia per assicurare un sistema di Governo della Valtellina improntato a criteri di semplificazione e razionalizzazione istituzionale.
Particolare attenzione sarà rivolta alla facilitazione dei procedimenti amministrativi e alla efficienza delle pubbliche amministrazioni anche attraverso corsi di formazione, l'informatizzazione dei processi e l'accesso agli atti da parte di tutti i soggetti interessati.

 

ART. 7

Sviluppo economico

La Comunità, in attuazione del principio del liberalismo sociale, intende lo sviluppo economico in primo luogo come il portato della responsabile espressione della capacità di intrapresa e di iniziativa dei soggetti singoli o associati che la compongono. Spicca storicamente e nella attualità la tradizione cooperativistica espressa dalla Comunità in vari settori, con particolare successo in quello del credito attraverso le due Banche Popolari Cooperative fondate rispettivamente nel 1871 e nel 1908 che hanno raggiunto una dimensione nazionale ed alta qualificazione mantenendo il proprio centro decisionale e un forte radicamento nella Provincia di Sondrio.
La Comunità rispetta e apprezza il ruolo regolativo e di indirizzo dell'operatore pubblico nelle questioni in cui il perseguimento del bene comune può richiedere un suo intervento.
La Comunità promuove l'armonica valorizzazione delle risorse naturali, umane, fisiche e finanziarie del territorio nonché la convergente iniziativa dei diversi settori economici: dall'agro-alimentare al turismo, all'artigianato e alle molteplici e peculiari vocazioni produttive delle piccole e medie imprese, finalizzata alla costruzione di un'area integrata di qualità.
La Comunità concepisce il suo radicamento nelle tradizionali vocazioni produttive non come un vincolo alla sua capacità di innovazione, ma come una condizione da valorizzare ulteriormente attraverso il miglioramento degli assetti organizzativi e della comunicazione anche internazionale per rafforzare la caratterizzazione di tipicità dei prodotti. la Comunità apprezza e condivide il progetto del Polo per l'innovazione o Polo per la conoscenza innovativa che ha scopo di promuovere sia le vocazioni produttive tradizionali sia quelle con contenuti più moderni.
la Comunità, cosciente del crescente valore della comunicazione quale strumento di valorizzazione della qualità dei prodotti e delle risorse, si propone di promuovere la propria immagine di soggetto integrato attraverso tutti gli strumenti di comunicazione tradizionali e innovativi, facendo prevalere, in sintonia con il principio di solidarietà, il preminente interesse della Comunità intera sui particolarismi locali o settoriali. la Comunità, consapevole che il turismo è un sistema portante dell'economia della Valle anche per i suo raccordi con la agroindustria, l'edilizia, il manifatturiero ed il terziario, esprime la propria consapevolezza che lo stesso può continuare il proprio sviluppo se il carico di presenze e di infrastrutture turistiche non eccede la sostenibilità delle risorse naturali ed ambientali anche a causa di un eccesso di urbanizzazione.

 

ART. 8

Sviluppo socio-culturale

La Comunità identifica nell'educazione, processo in cui si integrano l'istruzione con la trasmissione di valori umani ed etico-civili, il presupposto fondamentale per l'affermazione dei doveri e dei diritti di cittadinanza e delle professionalità necessarie al conseguimento di un sostenibile sviluppo socio-economico.
Ritiene prioritario che siano preservati e sviluppati gli elevati standard qualitativi che hanno da lungo tempo caratterizzato le istituzioni scolastiche insediate nel suo territorio. Ritiene inoltre che debba essere favorita l'iniziativa associativa dei soggetti del non-profit, in tutti i settori e in particolare in quelli assistenziale, mutualistico, culturale, sportivo non solo per la qualità dei servizi erogabili alla Comunità, ma anche per il loro valore formativo e solidaristico. in tal modo si creano anche quei "capitali" che nelle moderne scienze sociali vengono definiti come capitale umano e sociale.
La Comunità deve essere adeguatamente informata, anche con iniziative formative specifiche, sulla Convenzione delle Alpi, che definisce un nuovo quadro di riferimento per la conservazione e gestione delle risorse.

 

ART. 9

Sostenibilità ambientale e territoriale

La Comunità ritiene che l'orientamento protettivo della Convenzione delle Alpi e dei suoi Protocolli attuativi, pur configurandosi come un vincolo allo sviluppo nel brevemedio periodo, rappresenti nel medio-lungo periodo un'opportunità per strategie di sviluppo che promuovano la qualità e, ad essa connesso, un durevole flusso di valore aggiunto.
La Comunità tutela il paesaggio quale elemento fondante dell'identità, promuove la salvaguardia dell'ambiente e l'uso sostenibile delle risorse territoriali. La specificità del paesaggio della Comunità dovrà connotarsi anche in futuro con l'equilibrato rapporto fra gli ambiti sommitali delle montagne, i versanti segnati dai terrazzamenti, i fondivalle alluvionali ed il cospicuo, qualificato e diffuso patrimonio di beni culturali civili e religiosi.
La Comunità ritiene che i principi di 'continuità patrimoniale' che animavano la gestione delle risorse naturali delle antiche comunità debbano essere recuperati, rafforzati e reinterpretati nel nuovo contesto di domande e di minacce per le risorse. la Comunità ritiene che la gestione integrata ad uso multiplo dell'acqua sia prioritaria. le diverse domande di utilizzo (idroelettrico, agricolo, naturalistico, ricreativo, industriale, civile) possono trovare un crescente equilibrio, anche attraverso forme di programmazione negoziata e patto comunitario costruttivamente improntati. la presenza in Valle di una società energetica di dimensioni nazionali ed internazionali, ma radicata in lombardia, rappresenta un interessante fattore per una gestione dell'energia e del territorio sempre più caratterizzata da criteri innovativi.
I territori della Comunità sono storicamente soggetti a instabilità idrogeologica e la percezione del rischio territoriale è elevata. la Comunità ritiene che le attività che aumentano tali rischi debbano essere limitate per evitare costi collettivi, mentre debbano crescere le iniziative di messa in sicurezza e prevenzione, anche sostenendo attività private, ad esempio agro-silvo-pastorali, che contribuiscano oggettivamente a tale scopo.
I ghiacciai e la criosfera, da tempo in arretramento, devono assumere priorità nelle strategie di gestione del territorio. Gli ecosistemi forestali della Comunità si sono rafforzati negli ultimi decenni, con un aumento notevole della biodiversità e dei territori protetti. le gestione di tali ecosistemi è tuttavia diminuita, con conseguenze negative. la Comunità ritiene che la ripresa di una corretta 'gestione naturalistica' del patrimonio forestale e pascolivo, anche con utilizzazioni sostenibili del ricco patrimonio legnoso, possa comportare ricadute positive sull'ambiente e sulla manutenzione complessiva del territorio.
La Comunità, consapevole che gli agglomerati produttivi del fondo valle lo hanno caratterizzato in modo esteticamente negativo, si impegna a promuovere riqualificazioni paesistiche urbane ed extraurbane per integrarlo con la natura circostante.

 

ART. 10

Sostenibilità infrastrutturale e collegamenti

La Comunità ha sofferto in misura crescente di un debole sistema di infrastrutture fisiche, fino alla percezione di un isolamento strutturale che è stato tuttavia rotto dalla straordinaria intensificazione di traffico turistico e commerciale su gomma.
Tale situazione comporta un doppio costo sociale: quello dell'isolamento e quello della congestione.
La Comunità ritiene che accessibilità e connessione debbano essere perseguiti come una priorità di sviluppo, seguendo approcci avanzati di minimo impatto ambientale, con efficienza tecnico-organizzativa e con proporzionalità rispetto alle necessità. in tale ambito rientra anche la possibilità di tariffazione, realizzabile con l'impiego di sistemi di rilevazione, nella movimentazione di autotreni ed autoveicoli per fasce orarie e per giorni della settimana, al fine di distribuire meglio il traffico sulla rete stradale e per reperire finanze utili agli investimenti.
Particolare ed urgente attenzione deve essere posta alle circonvallazioni dei centri abitati che rischiano di perdere la loro natura di luoghi del convivere per gli eccessi di traffico anche sfruttando infrastrutture esistenti ed attualmente destinate ad altri fini.
Deve essere perseguito il potenziamento della connessione ferroviaria, anche tramite specifici accordi con le Ferrovie Retiche e le Ferrovie Regionali, al fine di alleggerire il carico di movimento stradale e favorire la messa in rete del sistema turistico. la scelta ferroviaria, che in Provincia di Sondrio fu realizzata autonomamente nel 1902, deve essere rivalutata anche nei trasporti merci, attraverso sistemi di intermodalità e soluzioni innovative di movimentazione e logistica. la mobilità, specie turistica, intra-valliva deve essere innovata con veicoli ad uso comune e a basso inquinamento.
La Comunità ritiene che il Protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi, sebbene offra un quadro di garanzia ambientale plasmato sulle grandi direttrici di transito interalpino, possa indirizzare anche le scelte strategiche delle Comunità stessa verso leggerezza, efficienza organizzativa, nuove tecnologie.
La Comunità ritiene che i collegamenti intervallivi possano essere valorizzati anche con piccole gallerie del tipo già in esercizio per la connessione con la Svizzera. La Comunità ritiene che l'ammodernamento del sistema di infrastrutture per il turismo invernale, più che la sua estensione quantitativa, sia un requisito essenziale di competitività che nel contempo mantenga leggerezza di impatti, caratterizzando l'offerta turistica come ambientalmente sostenibile e di alto valore aggiunto.
Le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione hanno consentito di raggiungere una connettività immateriale di grande portata. Gli investimenti di cablaggio a banda larga e connettività internet hanno permesso di disporre di un sistema di comunicazione e informazione moderno, che offre significative opportunità. la Comunità ritiene che tali opportunità vadano sviluppate con ulteriori e continui investimenti.

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NOTE

  • Nessuna