Il settore delle costruzioni, che come già più volte rilevato anche in passato è uno dei settori trainanti dell’economia locale, conta, a fine 2012, 2.684 imprese registrate presso la Camera di Commercio di Sondrio, corrispondenti al 17,1% del totale delle imprese (quota stabile rispetto all’anno precedente). Se, invece, si considerano le imprese attive, queste sono 2.595 in contrazione rispetto all’anno precedente del 3,8%. Complessivamente le imprese attive di costruzioni sono il 17,5% del totale, in contrazione dello 0,9%, come peso sul totale delle imprese rispetto al 2011. In valore assoluto le imprese sono ulteriormente calate di 103 unità: già nel 2011 c’era stata una riduzione di 73 unità; è pertanto facile osservare come questo settore in due anni abbia avuto una riduzione pari a circa il 7% delle imprese attive. Se si prosegue nell’analisi, si nota come il numero di imprese attive oggi sia simile alle imprese attive a fine 2004. Ciò è indicativo della sofferenza in cui questo settore versa ormai da anni in seguito alla crisi; ciò richiede interventi di riorganizzazione, ristrutturazione e superamento di una crisi che per questo settore è stata particolarmente impattante, non solo in provincia di Sondrio ma in tutto il Paese.
Le imprese artigiane rappresentano sempre una quota importante delle imprese del settore costruzioni; nello specifico, nel 2012, sono l’83,7% (quota praticamente invariata rispetto al 2011). La figura 11.1 permette di osservare la forma giuridica delle imprese edili: il 67% delle imprese attive di questo settore è composto da imprese individuali, a conferma del fatto che questo settore, tradizionalmente, è meno strutturato di altri e anche per questo più vulnerabile a crisi come quella attuale. Le Società di persone e le Società di capitali sono presenti in quote simili (16%) rispetto al totale. Residuale è la concentrazione di imprese che adottano un’altra forma giuridica (1%).
Figura 11.1 – Ripartizione delle imprese del settore costruzioni per forma giuridica. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Stockview
Anche per il settore delle costruzioni, così come per quasi tutti gli altri settori in provincia di Sondrio, come rilevato anche nel capitolo 3, il numero di iscrizioni nel 2012 è stato superato dal numero delle cessazioni. Infatti, nel 2012 le iscrizioni per questo settore economico sono state 118 a fronte di 201 cessazioni.
Attraverso le informazioni della Banca Dati SMAIL (Sistema di Monitoraggio Annuale delle Imprese e del Lavoro) è possibile avere un quadro analitico di informazioni riguardanti l’occupazione del settore delle Costruzioni. Queste, pur risalendo al 2011, permettono di registrare la distribuzione degli imprenditori del settore in base all’età anagrafica. In questo modo possiamo osservare come la maggioranza dei 3.093 imprenditori (in diminuzione del 2,2% rispetto alla rilevazione precedente), e nello specifico il 64%, ha un’età compresa tra 35 e 54 anni. Il 18% è relativo a giovani sotto i 35 anni, con una diminuzione rispetto al 2011 dell’11,7%. Al contrario, gli imprenditori con età superiore ai 55 anni sono aumentati del 2,9% arrivando ad una quota sul totale pari al 18%. Questo aspetto è indicativo del fatto che il settore si trova in un momento di contrazione in cui gli imprenditori più anziani aumentano mentre quelli più giovani diminuiscono fortemente a causa delle difficoltà economiche contingenti. Questa analisi è confermata ulteriormente dal fatto che a fronte di una diminuzione dell’11,5% di imprenditori nella fascia di età tra 25 e 34 anni non c’è un aumento di quella appena superiore (quella tra 35 e 54 anni) ma al contrario anche questa diminuisce di circa l’1%.
Figura 11.2 – Ripartizione degli imprenditori del settore costruzioni per età. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati SMAIL Sondrio
Per proseguire nell’analisi, si può registrare come i titolari di impresa1 nel 2012 siano stati 1.745 in calo del 4,5% rispetto all’anno prima. La figura 11.3, permette di osservare come la quasi totalità degli imprenditori sia di nazionalità italiana (il 92%). Questa quota rimane stabile nel confronto con il 2011 anche se si ha una riduzione sempre rispetto al 2011 del 4% nel loro numero (per una diminuzione di 66 unità). Diversamente da quanto avvenuto in passato, anche il numero di titolari stranieri diminuisce; infatti, quelli Comunitari si contraggono del 10,5% mentre quelli Extra Comunitari del 10,3%.
Figura 11.3 – Ripartizione degli imprenditori del settore costruzioni per nazionalità. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Persone - StockView
Grazie alla banca dati Stockview di Infocamere è possibile analizzare anche le classi di età dei titolari del settore in esame. La figura seguente mostra, infatti, come il 62% dei titolari di impresa abbia un’età compresa tra 30 e 49 anni. Questa quota risulta essere in contrazione rispetto all’anno passato di poco più di un punto percentuale, mentre nel 2011 si era registrata una variazione negativa di circa 4 punti percentuali sull’anno precedente. Se si considera il valore assoluto, e non la quota sul totale, si ha una riduzione di 71 unità. Continuando con l’analisi è possibile osservare come tutte le classi di età mostrino riduzioni nel loro numero, non tanto per uno spostamento fra le classi di età prese in esame ma proprio per una riduzione degli imprenditori nel loro complesso.
Figura 11.4 – Ripartizione dei titolari del settore costruzioni per classe d’età. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Persone - StockView
La localizzazione delle imprese e gli addetti nel settore delle costruzioni
Passando ora ad analizzare la localizzazione delle imprese e degli addetti nel settore delle costruzioni, i dati di SMAIL, al 31 dicembre 2011 permettono di dare una fotografia della concentrazione di unità locali in provincia.
Figura 11.5 – Localizzazione degli addetti delle unità locali – dicembre 2011. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati SMAIL Sondrio
Dalla figura 11.5 si nota come, anche per il 2011, la concentrazione maggiore di comuni con un numero molto alto di addetti del settore costruzioni sia nella zona dell’Alta Valtellina. Nei comuni di Livigno, Valdidentro, Valdisotto e Bormio sono concentrati circa il 12,7% degli addetti del settore; la percentuale aumenterebbe di molto se prendessimo in considerazione anche altri comuni limitrofi dove si nota una presenza di addetti comunque alta rispetto alla media (Grosio e Valfurva). A prescindere da queste considerazioni, il comune con la quota maggiore di addetti è sempre Sondrio con circa il 12,5% degli addetti ovvero 930 in valore assoluto. Rispetto al 2011 si registra qui una diminuzione del 7,7%; si tratta di una riduzione molto simile a quella registrata anche a Morbegno, secondo comune per densità di addetti del settore. Qui, infatti, rispetto al 2010 si registra una diminuzione del 6,9% del numero di addetti arrivando a quota 431 (circa il 6% a livello provinciale). A Livigno, che si colloca dopo Morbegno come numero di addetti, si assiste ad un aumento degli addetti del 9,3%. Considerando i dati per Comunità Montana si nota un andamento simile a quello descritto sopra; infatti Sondrio è il mandamento con il maggior numero di addetti del settore, 2.419. Subito dopo vi è Morbegno con 2.221 addetti seguito dall’Alta Valtellina (1.175), dal tiranese (866) e dal mandamento di Chiavenna (753), quest’ultimo con variazioni decisamente inferiori rispetto a quanto verificatosi per i comuni di Sondrio e Morbegno. La diminuzione in questi due mandamenti sono state del 3,2% e del 3,1% rispettivamente. La figura seguente mostra la ripartizione degli addetti per mandamento e per attività economica di impiego. La sezione arancio degli istogrammi in figura 11.6 permette di osservare gli addetti delle costruzioni.
Figura 11.6 - Addetti a dicembre 2011. Concentrazione per mandamento. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati SMAIL Sondrio
A fine 2011 gli addetti delle imprese edili in provincia di Sondrio erano 7.434 in diminuzione del 2,1% rispetto all’anno precedente. E’ utile sottolineare come la stessa diminuzione a livello tendenziale sia stata registrata consecutivamente negli ultimi 3 anni.
A livello complessivo la figura seguente, 11.7, permette di riassumere la variazione totale dal 2007 al 2011 per il settore in esame. Come detto poco sopra, la variazione degli addetti a livello tendenziale negli ultimi tre anni è stata pari al -2% annuo. Complessivamente dal 2007 si è assistito ad una contrazione dell’8,8%. Se si scompone questo dato2 si nota come la concentrazione abbia colpito soprattutto i dipendenti (-11,9%) e in parte minore gli imprenditori (-3,8%). Anche le unità locali sul territorio sono diminuite rispetto al 2007, per una percentuale simile a quella degli imprenditori: il 3,8%.
La componente artigiana è una parte importantissima all’interno del settore edile. Infatti, il 64,3% del totale degli addetti del settore presta la propria opera in un’impresa artigiana. Rispetto al 2010 gli addetti artigiani hanno visto rimanere di fatto invariata la loro percentuale sul totale degli addetti edili (64,8%) ma il loro numero si è contratto del 2,8% passando dalle 4.922 unità del 2010 alle 4.782 del 2011 (la riduzione in valore assoluto ha riguardato 140 addetti). Questo risultato è ancora più importante se considerato alla luce della variazione di addetti non artigiani che è stata soltanto dello -0,6% (circa un quinto rispetto alla componente artigiana).
I dati della Cassa Integrazione mostrano ancora di più la grave situazione in cui questo settore si trova. Infatti, se nel 2011 si era registrata una diminuzione del numero di ore autorizzate, e quindi richieste dalle imprese, nel 2012 non possiamo non sottolineare l’aumento vertiginoso delle ore che passano da 384 mila a 538 mila. Si tratta di un aumento di circa il 40%. Questo dato non è di certo mitigato dal fatto che quest’anno le ore autorizzate per imprese del settore rappresentano il 25% del totale, percentuale in diminuzione rispetto alla scorsa rilevazione di circa due punti. Rispetto alla tipologia di ore richieste si rileva come il 73,7% del totale ore autorizzate per l’edilizia siano ore di Cassa Integrazione Ordinaria: nello specifico le ore richieste sono state 396.419 in aumento del 30,1%. Le ore di Cassa Integrazione Straordinaria continuano ad aumentare dal 2010: dalle zero ore registrate in quell’anno si è passati a circa 54.000 nel 2011 fino ad arrivare alle 109.951 del 2012 con un aumento percentuale del 102,7%. Se si considera che la CIGS rappresenta lo strumento amministrativo più indicativo di uno stato di crisi e che le ore totali rappresentano ora il 20,4% del totale monte ore, si può facilmente notare come questa variazione rappresenti un forte segnale d’allarme per tutto il settore edile provinciale. Infine, le ore di Cassa Integrazione in Deroga hanno rappresentato il 6% circa del totale arrivando a quota 31.703 ore. Rispetto all’anno precedente si registra anche per questo tipo di ore richieste un aumento consistente, ovvero del 23,8%3.
Di fatto quindi, se si esegue un confronto con gli anni precedenti, sono diminuite le imprese attive e anche le nuove nascite tra le aziende, si è ridotto il numero degli occupati nel settore e anche quello di chi entra nel mondo dell’edilizia. Sono diminuite le ore lavorate del 13,5% e i salari, e si sono impennate le ore di cassa integrazione, per far registrare al settore di fatto un marcato rallentamento4.
Il protocollo per l’efficienza energetica
Lo Statuto Comunitario per la Valtellina mette in luce all’articolo 7 le molteplici vocazioni produttive del territorio e ribadisce come siano nello stesso tempo un radicamento identitario e una condizione da valorizzare ulteriormente. In questo quadro rientra anche il settore delle costruzioni, pilastro del sistema e settore direttamente collegato a turismo, energia, valorizzazione del territorio e collegamenti infrastrutturali. In un contesto di crisi del settore edile, di riorganizzazione e di integrazione fra costruzioni e tutela dell’ambiente, diventa sempre più strategico agire in ottica di sviluppo sostenibile e quindi riduzione dell’inquinamento, efficienza energetica, mobilità sostenibile, temi evidenziati nello Statuto stesso e negli studi e progetti che hanno fatto seguito allo Statuto stesso.
In questo ambito e anche sulla linea di quanto proposto nello Statuto, sono stati avviati numerosi progetti, come, a partire dalla primavera del 2011, “RACEM - Rete Artigiana per la Casa Efficiente in Montagna”, che ha coinvolto imprese della filiera casa, progettisti e studenti con l’obiettivo di approfondire gli aspetti dell’abitare sostenibile, come analisi di policy, le opportunità offerte dalla green economy alle PMI e ai territori e gli effettivi risparmi che gli interventi di costruzione/risanamento degli edifici possono apportare, puntando su uno sviluppo di tipo sostenibile.
Nell’ambito del progetto, che si è concluso nel 2012, è stato raccolto anche il contributo di tecnici (quali Politecnico di Milano e Lecco) sulle modalità con le quali oggi si può rispondere al tema dell’energia sostenibile, operando sull’involucro, guardando ad una casa energeticamente efficiente.
Di notevole importanza è rilevare la sottoscrizione del Protocollo d’intesa per la realizzazione di un percorso per un “Polo per l’efficienza energetica in Valtellina”, effettuata da Provincia di Sondrio, Camera di Commercio e Associazioni di categoria (Confartigianato Imprese Sondrio, Confindustria Sondrio, Unione del Commercio Sondrio e Coldiretti Sondrio), per la costituzione di un soggetto giuridico ad hoc, Valtellina EcoEnergy, con funzioni di coordinamento, gestione e centro di spesa per le attività progettuali.
Obiettivo è il consolidamento di un Polo per l’efficienza energetica, capace di catalizzare le iniziative provinciali volte al risparmio energetico ed all’uso delle energie rinnovabili, appoggiandosi al Polo dell’innovazione della Valtellina per procedere verso la via della Green economy.
Particolarmente importanti sono stati i risultati raggiunti nel 2012 su più livelli: da un lato nell’interlocuzione con Regione Lombardia sul tema dell’efficienza energetica all’interno del “Piano Casa”. Su testo predisposto dalla Camera di Commercio e condiviso dalla competente commissione consiliare regionale, all’interno della Legge Regionale n° 4 del 2012, è stato inserito un articolo (il 19) che recita: “La Regione promuove e sostiene lo sviluppo di protocolli volontari di certificazione energetica, incrementativi rispetto al sistema di Certificazione ENergetica degli EDifici (CENED) e che assumano l’obiettivo di coniugare i temi dell’efficienza energetica rispetto all’impiego dei materiali locali, pietra e legno, con attenzione particolare all’ambito montano.” Tale articolo ha quindi costituito la piattaforma normativa su cui sviluppare il protocollo “Valtellina EcoEnergy”, con il cofinanziamento di Provincia e Camera di Commercio, da parte dell’associazione “Valtellina EcoEnergy”, con il supporto di Politec e Politecnico di Milano. Con questi obiettivi il 3 maggio è stato sottoscritto il protocollo per la certificazione energetica degli edifici dall’amministrazione provinciale, la Camera di Commercio, le quattro principali associazioni di categoria del territorio (Confindustria, Confartigianato, Confcommercio e Coldiretti), e Politec, oltre gli ordini professionali provinciali (architetti e ingegneri) che hanno lavorato al progetto.
Il protocollo è stato finanziato con 80mila Euro ciascuno da Provincia e Camera di Commercio e con 40mila Euro investiti dalle associazioni di categoria per un totale di 200mila Euro: le associazioni di categoria hanno poi costituito l’associazione Valtellina EcoEnergy e nell’ambito di questa, grazie anche al contributo di Politec, sarà creato uno sportello a cui privati e imprese potranno rivolgersi per richiedere informazioni. Il marchio e la certificazione Valtellina EcoEnergy sono, come accennato sopra, paralleli alla certificazione energetica CENED.
Si tratta di un momento evolutivo importante che aggiunge ancora un altro tassello, verso uno sviluppo sostenibile di qualità a quell’innovazione di sistema che nel quadro dello Statuto viene vista come possibile volano di sviluppo per il sistema economico locale, per la concreta realizzazione del Polo di eccellenza per l’efficienza energetica che si sviluppi promuovendo e sostenendo le iniziative sul tema, facendo da punto di incontro fra strategie di lungo periodo e progetti concreti da implementare, per formare ed informare. In questo quadro Politec ha il ruolo di punto di riferimento per tutte le attività in campo energetico ed ambientale con momenti di formazione e ricerca e sviluppo (anche in collaborazione con RSE spa). In questo ambito rientra anche la realizzazione della prima edizione di un corso di formazione per Energy management che unisca informazioni tecniche e valutative a sviluppo di relazioni, contatti e azioni concrete per qualificarsi “Esperto in Gestione dell’Energia” secondo la normativa più recente.
Lavori pubblici
Come di consueto ormai all’interno della Relazione sull’andamento economico, andiamo ad analizzare i dati raccolti dall’Osservatorio SITAR di Regione Lombardia in modo da avere un quadro di riferimento per quanto riguarda i lavori pubblici aggiudicati in provincia. Nel 20125 tali lavori sono stati complessivamente 204 per un importo totale di poco superiore a 44,6 milioni di Euro. Nel confronto con il 2011 si nota una riduzione sia per quanto riguarda il numero di appalti aggiudicati sia per quanto riguarda gli importi erogati dello 0,7%. E’ utile sottolineare come gli appalti pubblici aggiudicati in provincia di Sondrio nel 2011 e nel 2012 raggiungano un numero e un valore di molto inferiore rispetto al 2009 (anno in cui avevano già raggiunto il minimo a causa della crisi finanziaria cominciata nel biennio precedente). Infatti, se ci si confronta con quell’anno la riduzione rispetto al 2012 è del -24,4% per il numero di appalti aggiudicati e del -22,4% per il loro importo.
Figura 11.8 - Appalti pubblici in provincia di Sondrio. Numero di appalti aggiudicati e importo totale in milioni di Euro. Fonte: Regione Lombardia - Osservatorio SITAR
La figura 11.8 mostra il numero di appalti aggiudicati e il loro importo complessivo, per gli anni dal 2007 al 2012.
Come accennato, nel 2012, pur essendo i dati relativi agli appalti solo provvisori, si è raggiunto un numero di poco inferiore rispetto a quanto osservato nel 2011 toccando così il minimo dal 2007 (ultimo anno per il quale sono disponibili dati confrontabili). Se si considera il valore medio di fondi aggiudicati per singolo appalto si nota come si sia passati dai 197.120 Euro del 2011 ai 218.836 Euro del 2012 per un incremento di poco superiore all’11%.
Passando ad analizzare la tipologia di appalti aggiudicati, si nota come la categoria che nel 2012 ha visto la maggiore erogazione di fondi verso la nostra provincia sia quella delle Costruzioni con quasi 22,5 milioni di Euro erogati. Rispetto al 2011 si registra un aumento dei fondi pari al 7,2%, aspetto ancora più importante se si tiene conto del fatto che questa categoria rappresenta circa il 50,3% del totale degli appalti aggiudicati in provincia. Al secondo posto si trova la categoria Altro che ha visto un importo finanziato di quasi 10 milioni di Euro in notevole contrazione rispetto all’anno precedente (-21,8%). Subito dopo vi è la Manutenzione Straordinaria con circa 8,3 milioni di Euro ed un incremento sostanziale, pari al 45,7%. Le Ristrutturazioni hanno visto dimezzarsi i fondi concessi nel 2012 (-48,5%) arrivando ad una quota di poco superiore ai 2 milioni di Euro.
Tutte le altre tipologie di appalto non hanno superano l’importo totale di 1 milione di Euro anche se in due casi su tre c’è stato un aumento deciso rispetto al 2011. Infatti, la categoria Restauro ha avuto un aumento fondi del 333% passando dai 160.000 Euro a poco sopra i 700.000 Euro. Decisamente più contenuta ma comunque rilevante risulta essere la variazione per la categoria Recupero che passa dai 570.000 Euro circa del 2011 ai 641.000 Euro del 2012 per un aumento del 12%. Infine la categoria Manutenzione Ordinaria ha visto diminuire la quota di fondi del 37,4% facendo arrivare in provincia circa 530.000 Euro.
Figura 11.9 - Appalti pubblici in provincia di Sondrio. Tipologia di appalti aggiudicati per importo totale in milioni di Euro. Fonte: Regione Lombardia - Osservatorio SITAR
Infine, considerando le categorie di intervento si nota come circa 12,5 milioni di Euro dei fondi stanziati in provincia siano andati a favore di interventi “Stradali”, questa categoria aumenta la propria quota del 13,3%. Stessa variazione ma di segno opposto riguarda la seconda categoria “Difesa del suolo” che supera di poco i 5 milioni di Euro. E’ da sottolineare come quest’anno in provincia di Sondrio ci sia al terzo posto la categoria di intervento riguardante la “Produzione e distribuzione di energia elettrica”. Nel 2012, infatti, per questa particolare categoria sono stati stanziati 4,3 milioni di Euro con un incremento rispetto al 2011 (dove la quota era di soli 270.000 Euro) del 1.659%. E’ facilmente comprensibile come questo aspetto risulti essere di notevole importanza soprattutto con riferimento alle energie rinnovabili (in particolare con l’installazione di pannelli fotovoltaici) ed è quindi da tenere monitorato nei prossimi anni, in un contesto di normative che sono in continua evoluzione ed aggiornamento con modifiche agli incentivi. L’”Edilizia residenziale pubblica” e l’”Edilizia sociale e scolastica” hanno assorbito fondi per 3 milioni di Euro circa rispettivamente facendo registrare un incremento rispetto al 2011 del 16,2% e del 28,6%.
Il mercato immobiliare
Il Numero di Transazioni Normalizzate6 e gli Indici di Intensità Immobiliare7 permettono di analizzare il mercato immobiliare in modo da meglio definire le dinamiche in atto nel settore delle costruzioni. L’analisi attraverso questi due indicatori permette di osservare il settore edilizio da un altro punto di vista, ovvero quello della dinamicità del mercato e quindi della domanda di fabbricati per ogni genere di utilizzo.
Osservando il primo indicatore (il Numero di Transazioni Normalizzate), si nota come nel 2012 in provincia di Sondrio ci siano state 1.518 transazioni residenziali. Rispetto all’anno precedente, quando le transazioni erano state 2.177, si ha una riduzione particolarmente marcata, pari al -30,3%. In altre parole nel 2012 si sono perse circa un terzo delle transazioni avvenute nel 2011. E’ comunque da notare come rispetto al 2008 la perdita del numero di transazioni risulti essere simile rispetto a quella registrata tra 2012 e 2011, con una variazione che, infatti, è stata del -34%.
Purtroppo il 2012, come anticipato nella precedente Relazione, ha rappresentato l’anno in cui la crisi economica ha colpito maggiormente, e in particolare ne hanno risentito settori come quello edile, come dimostra anche la perdita di transazioni che è avvenuta durante l’anno. Ciò si è realizzato proprio dopo il 2010 e 2011 anni in cui (almeno in provincia di Sondrio) i dati mostravano una certa ripresa.
Se si considerano i dati a livello regionale e nazionale si nota anche qui una caduta delle transazioni rilevate. Infatti, rispetto al 2011 registriamo una diminuzione delle transazioni per altro meno marcato rispetto al dato provinciale (-24,9% per la Lombardia e -25,8% per l’Italia). Questa contrazione dei volumi, però, non è una novità in quanto anche nel confronto tra 2011 e 2010 vi erano stati i primi segni di una diminuzione dei livelli di transazioni residenziali. Dai dati qui riportati non si prefigura una ripresa del settore nel breve termine anche se politiche di incentivazione del settore potrebbero fare la differenza nel prossimo futuro.
Muovendo ad osservare i dati aggregati per classi di superficie dell’immobile si nota una variazione negativa generalizzata per tutti gli insiemi e per tutti i livelli territoriali. A Sondrio la variazione rispetto al 2011 maggiormente negativa è stata registrata per gli immobili “Non Classificati”: -37,8%, ovvero 317 transazioni nel 2012 rispetto alle 510 dell’anno precedente. Gli immobili di “Grandi dimensioni” e i “Monolocali”, segnano rispettivamente -31,2% e -31%. I primi passano da 102 transazioni a 70 mentre i secondi passano da 302 a 208. Dal -25% al -28,5% le altre tre classi di superficie, nello specifico troviamo in ordine la Piccola (-28,5%), la Medio-Piccola (-26%) e la Media (-25%).
L’Indice di Intensità Immobiliare (IMI)8 mostra come le transazioni nel 2012 abbiano riguardato lo 0,89% del totale degli immobili presenti sul territorio a fronte di un dato regionale pari all’1,65% e nazionale pari all’1,34%. L’unica classe di superficie che per Sondrio presenta un indice IMI maggiore rispetto al dato medio è quella degli immobili Non Classificabili dove il valore è pari al 20,9%. Ciò sta ad indicare come circa il ventuno percento del totale degli immobili non classificabili ha subito una transazione nel 2012.
Il mercato non residenziale nel 2012 ha sofferto in modo analogo rispetto a quello residenziale anche se con alcune notevoli eccezioni. In provincia di Sondrio in totale sono stati compravenduti circa 1.993 immobili che, rispetto al 2011, hanno fatto registrare una contrazione del mercato pari al 30,8%. Rispetto alla variazione registrata a livello regionale e nazionale il dato di Sondrio rappresenta ancora quello più negativo, infatti, in Lombardia la contrazione è stata del 24% mentre in Italia del 24,3%. Se consideriamo le variazioni fatte registrare tra 2012 e 2008 notiamo però che a Sondrio il mercato immobiliare non residenziale si è contratto meno che in regione (le variazioni sono rispettivamente del -33% e del -38%). Ciò è senza dubbio dovuto al fatto che in Lombardia la lieve ripresa delle compravendite avvenuta tra 2010 e 2011 non si è presentata così come lo ha fatto in provincia. Questo piccolo miglioramento del mercato ha senza dubbio causato la differenza tra le due variazioni.
Gli indici del mercato immobiliare per ogni singola categoria di immobile non residenziale sono riassunti nella figura seguente. Nella stessa è riportato anche il confronto tra gli indici della nostra provincia, della nostra regione e dell’Italia. Come si può notare in quasi tutte le categorie il risultato di Sondrio è inferiore rispetto agli altri due ambiti territoriali.
Figura 11.11 - Indice di intensità del mercato immobiliare non residenziale per il 2012. Confronto Sondrio – Lombardia - Italia. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Agenzia del Territorio
Unica eccezione è rappresentata dagli immobili a destinazione alberghiera che nel confronto con la Lombardia sono stati più dinamici in provincia (0,4% a fronte di uno 0,5% provinciale). Questo dato deve comunque essere riconsiderato in virtù del fatto che nel 2012 gli immobili compravenduti per questa categoria sono stati 3, ovvero lo 0,15% del totale degli immobili che hanno subito una transazione. Come al solito, la maggioranza degli immobili compravenduti ha rappresentato Magazzini, Box e Posti auto, infatti, queste due categorie insieme rappresentano per Sondrio il 93,7% del totale degli immobili (l’89,5% e l’88,5% rispettivamente per Lombardia e Italia). Rispetto al 2011 queste due categorie hanno subito una forte contrazione nel volume di immobili sottoposti a transazione: la prima si è contratta del 21% mentre la seconda del 39,%.