Il contesto
Storicamente vi è una forte correlazione fra i valori di produzione industriale ed il prezzo del petrolio. Infatti, le economie in crescita hanno un crescente fabbisogno di energia che si ripercuote sul prezzo del barile. In questo contesto, se confrontiamo nel quadro internazionale l'andamento della produzione industriale con il prezzo del petrolio, nel 2009 quest'ultimo era sceso bruscamente e la produzione industriale aveva rallentato notevolmente. Successivamente entrambi sono andati risalendo. Nel 2011 il prezzo del petrolio ha raggiunto picchi elevati nella prima parte dell'anno per poi tornare a valori decisamente più bassi fino all'autunno e poi risalire. Anche la produzione industriale ha segnato un leggero calo nel 2011 ma meno accentuato rispetto alla volatilità del prezzo del petrolio.
Se osserviamo l'andamento nell'ultimo anno possiamo osservare che il petrolio ha raggiunto il picco in maggio per poi ridursi fino al minimo di ottobre e poi risalire, con fluttuazioni, fino ad oggi. Dall'inizio del 2012 il petrolio è aumentato di quasi 20 Dollari superando i 125 Dollari al barile secondo le quotazioni del Brent scambiato a Londra. Tuttavia, i future sulle consegne a dicembre 2018 hanno indicato un prezzo del Brent a 95 Dollari, 30 in meno rispetto al valore di contrattazione di aprile 2012: secondo alcuni analisti ciò vuol dire che il mercato si aspetta che nei prossimi anni grazie a nuove tecniche di estrazione aumenterà la fornitura di petrolio[1].
Figura 4.1a – Confronto andamento produzione industriale e prezzo del petrolio da aprile 2011 a marzo 2012. Fonte: Wall Street Journal
Figura 4.1b - Confronto andamento produzione industriale e prezzo del petrolio dal 2008 a inizi 2012.
Fonte: Wall Street Journal
Anche tutte le altre materie prime seguono di fatto l'andamento della produzione industriale. A inizi 2012 la produzione industriale (in arancione) segna un aumento mentre la curva sui prezzi complessivi delle materie prime registra una leggera flessione.
Figura 4.2 – Confronto andamento produzione industriale e prezzo delle materie prime. Fonte: Wall Street Journal
Nella prima parte del 2011 il prezzo dell'energia e delle materie prime (commodities) ha segnato aumenti notevoli. Diversi osservatori avevano rilevato che in parte questa crescita dei prezzi è riconducibile a spinte speculative, ma è dovuta anche alla crescita dei paesi emergenti. E di conseguenza restavano questioni aperte rispetto a un legame fra fenomeni inflazionistici, impatto sullo stesso processo di crescita e possibilità di inflazione importata anche nei Paesi non emergenti. Già a partire dal II trimestre 2011, più specificamente da maggio 2011, il prezzo del petrolio ha poi cominciato a ridursi così come hanno cominciato a ridursi i prezzi delle materie prime alimentari e non alimentari. Questa situazione è ascrivibile anche ad una progressiva risoluzione della crisi libica. La riduzione del prezzo del petrolio e dell'energia nel periodo estivo si ricollega al rallentamento dell'economia mondiale registrato a causa di un brusco e generalizzato ridimensionamento dei ritmi di crescita delle economie più avanzate. In particolare, le politiche economiche meno espansive rispetto al passato attuate da Paesi come Stati Uniti e Gran Bretagna si sono combinate con gli effetti dell'interruzione della produzione di beni intermedi a seguito del terremoto in Giappone. A questo si sono aggiunte le politiche macroeconomiche all'insegna del rigore avviate in molti Paesi, fra cui l'Italia, e le tensioni sul debito sovrano in Europa, acuitesi con il peggioramento della crisi greca.
Le figure seguenti (4.3 e 4.4) mostrano, rispettivamente, l'andamento del prezzo del petrolio e dell'indice DJ-UBS Commodity Index, relativo alle altre materie prime nel loro complesso sui mercati internazionali: entrambi i grafici permettono di apprezzare l'andamento descritto di aumento e poi di rallentamento nella crescita dei prezzi per poi risalire verso la fine dell'anno e continuare con la crescita, soprattutto per il petrolio, anche a inizi 2012.
Figura 4.3 - Andamento del prezzo del petrolio (crude oil) sui mercati internazionali. Fonte: Wall Street Journal
Figura 4.4 - Andamento dell'indice DJ-UBSCI sui mercati internazionali. Fonte: Wall Street Journal
La figura 4.5 mostra invece un esempio della situazione registrata nel 2011 legato al prezzo del grano e all'andamento registrato negli ultimi dodici mesi.
Figura 4.5: Andamento del prezzo del grano sui mercati internazionali nell'ultimo anno. Fonte: Wall Street Journal
Se osserviamo il mercato dei cambi, da una situazione di incertezza ed instabilità si è passati nel secondo trimestre 2011 ad un cambio stabile. La figura 4.6 mostra il tasso di cambio Euro-Dollaro ed evidenzia un apprezzamento costante da gennaio con leggero deprezzamento nell'ultimo trimestre dell'anno, ma con trend comunque in crescita. Il cambio Euro-Dollaro nel 2011 è stato molto influenzato dalle tensioni sul debito sovrano prima del varo di misure comunitarie per fronteggiare la crisi. Dal punto di vista valutario, l'Euro non è stato mai messo in discussione anche se confrontato a marzo 2012 e marzo 2011 ha complessivamente perso il 5,40%. Diversi osservatori hanno evidenziato che anche durante i periodi più bui della crisi del debito che ha colpito Grecia, Irlanda, Portogallo e poi ha portato vicino al baratro anche l'Italia, l'Euro ha sempre mantenuto un cambio equivalente o anche più alto rispetto al Dollaro. Fra i motivi che hanno contribuito a tenere il valore dell'Euro alto sono stati identificati: 1) il fatto che la Cina ha acquistato debito sovrano dai Paesi Eurozona per una quantità significativa e comparabile a quanto ha fatto la BCE; 2) una veloce ripresa in estate nel cuore dell'Eurozona in Germania con un aumento nell'export e nella produzione manifatturiera (+9% export e +5% aumento nel manifatturiero); 3) l'alto tasso di interesse della BCE rispetto a quello della FED[2].
Figura 4.6 - Cambio Euro/ Dollaro - 1 anno - Fonte: Financial Times
Nel quadro della situazione energetica e dei costi di energia e benzina è importante ricordare come, particolarmente in Italia, a seguito delle misure restrittive adottate dal nuovo governo Monti, ci sia stata nei fatti una corsa all'aumento dei prezzi di benzina e carburanti in particolare. Dai dati ISTAT, infatti, si rileva che a gennaio del 2012 la benzina è aumentata del 17,4% sull'anno e del 4,9% rispetto al mese precedente. Per quanto riguarda, invece, il prezzo del gasolio per i mezzi di trasporto, esso è salito del 25,2% rispetto allo stesso periodo del 2011 e del 4,7% sul piano congiunturale. L'inflazione invece rallenta e passa dal 2,4% di dicembre al 2,3% e - se calcolata al netto dei beni energetici - al 2,2%, per un leggerissimo aumento del prezzo dei beni che però è compensato dal calo del prezzo dei servizi. Di conseguenza, quindi, i costi dell'energia nel 2011 sono stati influenzati in particolar modo dall'incertezza a livello generale e dall'aumento delle accise.
La situazione in provincia di Sondrio
Già nella relazione dello scorso anno avevamo evidenziato l'importanza del tema del rialzo delle materie prime rispetto al quale nel quadro del progetto di attuazione dello Statuto Comunitario per la Valtellina, con l'obiettivo di integrare dati quantitativi e informazioni qualitative erano stati organizzati due workshop tematici presso l'Unione Artigiani e l'Unione Industriali per raccogliere esperienze e punti di vista che potessero completare il quadro di dati disponibile sul tema. Le aziende a inizi 2011 si sono trovate a dover fronteggiare una situazione difficile che le ha messe di fronte alla necessità di considerare e intraprendere una combinazione di azioni per cercare di controbilanciare l'aumento del costo delle materie prime che di per sé ha rischiato di schiacciare i loro margini di profitto. Le azioni adottate variano a seconda del settore, della tipologia di prodotto e dell'incidenza della materia prima nel prodotto rispetto al resto della lavorazione ed erano relative ad una riduzione dei costi di gestione su altri fronti, ad un aumento dei prezzi dei prodotti finiti, ad una ridiscussione parziale dei contratti, a operazioni di innovazione di processo proprio per ottenere lo stesso risultato a costo minore così da "assorbire" il costo maggiore delle materie prime. Fra i temi emersi è risultato particolarmente interessante in ottica di aggregazione e collaborazione la costituzione di gruppi d'acquisto che potrebbero permettere, per determinati settori, di spuntare prezzi più bassi e di limitare l'incidenza dei costi di trasporto come pure la disponibilità ad operare insieme sul fronte di sperimentazione di iniziative per la realizzazione di innovazioni di processo che limitino i consumi energetici.
I consumi di energia
Se ci spostiamo ad osservare la situazione dei consumi energetici in provincia di Sondrio il riferimento è ai dati resi disponibili da Terna spa e relativi al 2010.
Figura 4.7 - Consumi elettrici in provincia di Sondrio e in Lombardia. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Terna spa
La figura 4.7 mette in evidenza la fotografia della situazione dei consumi elettrici a Sondrio e in regione Lombardia ripartiti per settore. Prevalgono nel 2010 come nel 2009 i consumi industriali in regione rispetto a Sondrio (anzi , la percentuale sale dal 51% al 52%). A Sondrio l'industria è prevalente, ma per una quota che anche qui aumenta sull'anno dell'1% ed è pari al 44%. Nella provincia di Sondrio, infatti, ha un peso maggiore rispetto a quello regionale, il consumo del terziario dove rientrano anche i consumi di tutto ciò che si collega al settore del turismo. La quota per il consumo domestico si riduce invece dell'1%.
Se ci si confronta con i dati relativi al 2009, Sondrio registra un aumento dei consumi elettrici totali pari al 4,8%. Dopo la riduzione dei consumi nell'industria fra 2008 e 2009, nel 2010 i consumi industriali risalgono del 6,8% anche se non raggiungono il livelli di consumi elettrici pre-crisi. Pressoché stabili i consumi per agricoltura e leggero aumento per il comparto domestico (+1,8%), mentre la quota del terziario continua con il trend di crescita che si attesta nel 2010 al +4%. Nel 2010 si era registrata una prima ripresa che aveva portato a pensare che la crisi potesse essere presto superata, per quanto la provincia di Sondrio meno esposta alle dinamiche internazionali di altri territori avesse agganciato meno rapidamente il traino della ripresa rappresentata dagli scambi con l'estero.
Osservando la serie storica (figura 4.8), il fabbisogno energetico negli anni dal 2000 al 2010, si è modificato.In figura si nota che il fabbisogno elettrico era aumentato dopo il 2002 fino al 2007; poi, aveva segnato una riduzione più leggera nel 2008 e più marcata nel 2009 e una ripresa nel 2010. Sarà importante osservare, quando disponibili, i dati relativi al 2011 proprio per osservare quali effetti ci siano stati sull'economia reale (in particolare su industria e terziario) a seguito della congiuntura economica e dell'incertezza del 2011.
Figura 4.8 – Il fabbisogno di energia elettrica per settore di attività in provincia di Sondrio - anni 2002-2010. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Terna spa
Figura 4.9 – Il fabbisogno di energia elettrica per settore di attività in provincia di Sondrio - anni 2002-2010 in termini relativi. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Terna spa
La figura 4.9 permette di evidenziare il fabbisogno elettrico in termini relativi: avevamo già osservato come negli ultimi dieci anni sia andata diminuendo la quota dell'industria, con una riduzione nel 2008, più forte anche nel 2009, a cui è seguita una certa ripresa nel 2010. La quota relativa al terziario è andata via via aumentando; quella relativa al consumo domestico si era ridotta fino al 2008, ma ha segnato un lieve aumento nel 2009 e 2010.
Ricordiamo che la riduzione dei consumi domestici è ascrivibile anche all'utilizzo della rete del metano e all'uso dell'impianto di teleriscaldamento, ove presente, oltre ad una diffusione sempre maggiore di impianti da fonti rinnovabili. Dalla figura 4.10 possiamo osservare l'aggiornamento dei dati rispetto al 2010, rilevando che per Sondrio la situazione si mantiene costante.
Figura 4.10 – Consumi di metano ad uso domestico e per riscaldamento per i comuni capoluogo di provincia (metri cubi per abitante). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati ISTAT, osservatorio ambientale delle città
La figura 4.11 permette di osservare le principali componenti industriali dei consumi di energia elettrica in provincia di Sondrio in termini relativi negli anni 2009 e 2010 e come la ripartizione è variata sugli ultimi due anni.
Figura 4.11 - Le principali componenti industriali dei consumi di energia elettrica in provincia di Sondrio.
Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Terna Spa
Il grafico evidenzia le variazioni registrate nel periodo 2009-2010 ed in particolare permette di apprezzare le seguenti situazioni:
- la quota dell'industria siderurgica aumenta e risale dal 4,3 al 7,1%;
- la quota dell'industria dei metalli non ferrosi, che aveva registrato un aumento nel 2009 continua a registrare un aumento anche nel 2010, pari all'1,3%;
- la quota dell'industria alimentare che l'anno precedente aveva registrato +2% segna una riduzione pari a 2,4 punti percentuali;
- si registra una riduzione anche per l'industria meccanica, dall'11,6% all'8,8%.
Tali riduzioni risultano ascrivibili all'effetto della crisi sull'economia reale, che, come avevamo evidenziato, nella relazione dello scorso anno, a Sondrio erano stati contenuti nel 2009 ma diventano più evidenti a partire dal 2010, proprio a seguito di quegli elementi (limitata apertura internazionale in particolare) che avevano permesso di contenere i dati negativi nel 2009.
Nel quadro della riduzione dei consumi e dell'efficienza energetica di edifici privati ed industriali è particolarmente importante ricordare l'impegno di operatori ed istituzioni su questo fronte, secondo una molteplicità di buone pratiche di enti ed associazioni per promuovere l'utilizzo delle energie rinnovabili nelle costruzioni. Come esempio ricordiamo anche il Bando "Innovazione ed efficienza energetica" che negli anni scorsi aveva permesso l'assegnazione di contributi per l'acquisto di macchinari nuovi, tecnologicamente avanzati che garantiscano miglioramenti sul fronte dell'efficienza energetica.
Inoltre, si è giunti di recente alla firma del protocollo per l'efficienza energetica, come evidenziato anche nel capitolo 11: la sottoscrizione del Protocollo d'intesa per la realizzazione di un percorso per la realizzazione di un "Polo per l'efficienza energetica in Valtellina", effettuata da Provincia di Sondrio, Camera di Commercio e Associazioni di categoria (Confartigianato Imprese Sondrio, Confindustria Sondrio, Unione del Commercio Sondrio e Coldiretti Sondrio) a febbraio 2012 ha avviato la fase di start up. L'obiettivo è il consolidamento di un Polo per l'efficienza energetica, capace di catalizzare le iniziative provinciali volte al risparmio energetico ed all'uso delle energie rinnovabili ed in questo senso si rivolge sia all'edilizia privata sia a quella industriale sia, in prospettiva, ad iniziative per una razionalizzazione dei consumi industriali.
Si ritiene particolarmente importante sottolineare i risultati rappresentati da questa attività sotto due profili. Un primo aspetto è collegato a questo risultato rispetto alla tematica di riferimento, l'energia tema chiave per uno sviluppo "green" e di progressiva implementazione delle indicazioni comunitarie "20-20-20". Un secondo aspetto degno di nota è quello del metodo secondo cui si è giunti alla sottoscrizione di tale protocollo: attraverso l'aggregazione delle associazioni che ha permesso di mettere insieme prospettive e interessi diversi verso un progetto condiviso dal duplice obiettivo: il tema è, infatti, quello dell'efficienza energetica unito a quello dell'utilizzo dei materiali locali, pietra e legno. Di particolare interesse è la forte collaborazione con Regione Lombardia sul tema ed in particolare con il consigliere Parolo, che è stato relatore della legge sul Piano Casa, dove è stato inserito un comma che riconosce all'art 19 che "la Regione promuove e sostiene lo sviluppo di protocolli volontari di certificazione energetica, con particolare attenzione all'ambito montano".
Sono stati favoriti anche interventi di audit tecnologico e valutazione del consumo energetico delle imprese. Più iniziative, istituzioni, strutture e associazioni operano quindi con l'obiettivo di uno sviluppo sostenibile, secondo il quadro fornito anche dallo Statuto Comunitario, che mira alla realizzazione di uno sviluppo di qualità per la provincia basato sulla sostenibilità. Efficienza energetica e costruzioni ecocompatibili sono temi strettamente legati come già evidenziato e come sviluppato sul fronte dell'edilizia specificamente nel capitolo 11 del presente lavoro.
Nel contesto energetico provinciale ruolo importante gioca il Consorzio Valtel che come già rilevato in precedenza, è stato costituito nel 2000[3], e che oggi raggruppa 54 soci (5 in più rispetto allo scorso anno), per un totale di circa 255 milioni kwh/anno: si tratta circa della metà dei consumi elettrici a fini produttivi in provincia. Ricordiamo anche la costituzione, a partire dal 2003 in avanti, di un Gruppo di acquisto per utenti di minori dimensioni (ad oggi 57 aderenti -3 in più dello scorso anno- per complessivi 22 milioni di kwh/anno). In totale, quindi, sono oltre 110 le aziende che hanno modo di accedere al libero mercato elettrico con condizioni di favore.
Il tema dell'aggregazione e i vantaggi dell'operare insieme facendo massa critica erano già stati evidenziati e possono essere sintetizzati in forza contrattuale, competizione fra i diversi traders per le forniture, possibilità di avere prezzi più adatti alle esigenze produttive e agli orari e servizi amministrativi di supporto. Tramite il Consorzio, il cui compito fondamentale è di contenere i costi energetici delle imprese aderenti, i costi medi dell'energia nel 2011 hanno superato di meno dell'1% quelli del 2010. Nel 2011 i costi energetici sono cresciuti a forte velocità, trainati dalle quotazioni sui mercati internazionali delle commodities energetiche e dal cambio Euro/Dollaro, come evidenziato nella prima parte del presente capitolo e nel quadro introduttivo (capitolo 2). Le scelte operate dal Consorzio (prezzo fisso ed invariabile) hanno protetto in maniera pressoché totale le imprese da tali dinamiche. Un dato che dimostra questo fatto è evidenziato dal fatto che le stime di costo medio ove si fosse optato per una struttura tariffaria indicizzata avrebbero portato a un costo medio più alto del 28,9% rispetto al 2010 e a circa 5,4 milioni di Euro di maggior monte spese. Dal 2009 il Consorzio opera anche sul mercato del gas naturale. Ad oggi 4 aziende consorziate, che cumulano consumi per circa 5 milioni di mc/anno, hanno in essere una fornitura di gas alle condizioni di favore spuntate grazie al Consorzio[4].
Osservando i consumi industriali in provincia di Sondrio per il periodo 2006-2011, possiamo fare riferimento alla figura 4.12. Il numero di soci è andato via via aumentando passando da 34 nel 2006, a 49 nel 2010, a 57 nel 2011.
Figura 4.12 – Consumi industriali in provincia di Sondrio – totali (dati mensili 2009 -2011). Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Consorzio Valtel
I dati evidenziano una forte stagionalità con cali di consumo nel periodo estivo. La linea tratteggiata evidenzia la serie storica dei consumi elettrici depurata della componente stagionale. Se si osserva tale linea di trend si nota come un calo dei consumi si sia verificato a partire dagli ultimi mesi del 2008. Osserviamo poi che dopo una sia pur limitata ripresa nei consumi, riconducibile ad una certa ripresa delle attività (rispetto all'utilizzo degli impianti), si registra nei dati trimestrali puntuali un rallentamento verso fine 2011 con un trend che, in corrispondenza di tali periodi, si mantiene costante.
La produzione di energia da fonti rinnovabili
Consideriamo qui la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in provincia di Sondrio. Il tema dell'utilizzo delle fonti rinnovabili e della necessità di ridurre la dipendenza da combustibili fossili è un tema presente sulle agende di tutti i governi e territori, in linea con le direttive a livello internazionale ed europeo, in particolare con l'iniziativa europea "20 20 20"[5]. Da rilevare è che Sondrio è la seconda provincia in Italia per la produzione di energia da fonti rinnovabili con una quota pari al 7,4%, seconda solo alla provincia di Bolzano che ha invece il 17,6% del totale.
Il tema dell'importanza della produzione di energia e del legame fra energia, ambiente e sostenibilità è evidenziato anche nello Statuto Comunitario, il cui articolo 9 afferma che "la Comunità tutela il paesaggio quale elemento fondante dell'identità, promuove la salvaguardia dell'ambiente e l'uso sostenibile delle risorse territoriali". Il tema della sostenibilità delle risorse si lega all'identità, cui componente è anche il paesaggio, e ad un maggiore utilizzo delle energie rinnovabili e, in particolare, all'utilizzo dell'acqua. Ricordiamo a questo proposito che alcuni studi che si inquadrano come declinazione concreta dello Statuto Comunitario (Innovare con le imprese nella collana socioeconomica del Credito Valtellinese "Valtellina profili di sviluppo" e la sua prosecuzione) considerano proprio l'acqua come possibile volano di sviluppo per il territorio. Nel quadro dello Statuto, ricordiamo, in particolare, la proposta "Energie Endogene Efficienti" avanzata dal Prof. Alberto Quadrio Curzio per creare una società per azioni provinciale che accorpi tutte le società energetiche e elettriche locali e che tratti con le grandi aziende energetiche presenti in provincia per rafforzare il patrimonio energetico e il revenue corrispondente allo sfruttamento delle risorse.
Il settore idroelettrico
Alla fine del 2010 la Lombardia produce il 22,3% del totale nazionale di energia da fonte idroelettrica (era il 27,9% nel 2009). Seguono le province di Bolzano e di Sondrio con rispettivamente l'11,9% e l'11,1% di produzione sul totale nazionale. A livello di potenza installata Sondrio si colloca in pole position rispetto alle aree alpine con una potenza installata che equivale al 12,4% del totale relativo all'energia idroelettrica in Italia. Il dato di Sondrio, quindi, si mantiene costante per potenza installata e per produzione: Sondrio anche nel 2010 conserva il primato che aveva nel 2008 e 2009 su questo fronte con una potenza di 12 KW pro-capite e avendo oltre il 12% della potenza installata a livello nazionale.
Sul fronte della produzione di energia idroelettrica, il primato nazionale in termini di produzione è ancora in mano alla provincia di Bolzano, con una quota del 11,9% (0,1% in più rispetto al 2009). Seguono le province di Sondrio e Trento, con quote rispettivamente dell'11,1% (-0,3% rispetto al 2009) e dell'8,5% (-0,1%), come mostrato nella figura seguente, che raccoglie i dati relativi a tutte le province alpine. Sondrio rappresenta il 50% circa della produzione idroelettrica di tutta la Lombardia (quota in leggerissimo calo rispetto al dato 2009)[6].
Figura 4.13 – Produzione di energia da fonte idroelettrica. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati GSE
E' noto come i margini di miglioramento possano essere solo teorici e relativi dato l'incanalamento di gran parte delle acque - che abbiamo già rilevato in precedenza - e la necessità di monitoraggio per collegati rischi idrogeologici da tenere attentamente sotto controllo anche attraverso innovazioni che garantiscano verifiche più efficienti.
Il tema delle acque è un tema molto sentito in provincia di Sondrio. Su questo fronte da più parti è stato sottolineato lo squilibrio fra produzione di energia da fonte idroelettrica e costi dell'energia. In particolare le aziende del territorio sottolineano come si trovino ad operare nella patria dell'idroelettrico, ma con costi dell'energia pari a quelli sostenuti da aziende di altri territori, pur con costi di distribuzione inferiori, vista la vicinanza alle centrali di produzione. Di conseguenza i prezzi dell'energia vengono considerati come sempre più critici da parte delle imprese valtellinesi in vista anche di possibili rincari previsti per il 2012.
A livello istituzionale è opportuno ricordare che a partire dal 2010 era stato avviato un proficuo confronto con istituzioni e operatori che ha portato anche alla proposta di legge regionale per la disciplina del rinnovo delle grandi derivazioni idriche con prospettive legate ad un riconoscimento del diritto alla compartecipazione e alla gestione delle acque che scorrono in un determinato territorio. La norma era stata bloccata dal Governo e poi la sentenza del Corte Costituzionale n. 205/2011, depositata il 13 luglio 2011, ha portato notizie negative per il territorio dichiarando incostituzionale la parte di normativa che prevedeva la proroga delle concessioni idroelettriche e che porta alla necessità di attendere il giudizio rispetto alla norma regionale che il Governo aveva bloccato giudicando una violazione delle competenze. E' opportuno tuttavia menzionare che a seguito dell'attuazione di parte delle normative avanzate negli ultimi anni, è stato riconosciuto un maggiore contributo al BIM (Bacino Imbrifero Montano) e anche una dotazione maggiore sul bilancio della Provincia attraverso i contributi per il demanio idrico che permette alla Provincia di Sondrio di intervenire su grandi progetti per il territorio come quello della nuova strada Statale (per un fondo complessivo di 17 milioni di Euro che verranno destinati alla SS38, fondo composto oltre che dall'avanzo di bilancio 2011 dai contributi incassati dal demanio idrico che per il 2012 è di circa 3 milioni di Euro e per il 2013 e 2014 sarà di circa 4 milioni all'anno).
Nel contesto dell'energia ricordiamo, poi, che, grazie in particolare all'azione di sintesi a livello provinciale, si è giunti all'inizio del 2011 alla costituzione e operatività di due aziende multi-utility di valle per servizi idrici integrati e per la gestione del ciclo dei rifiuti (SECAM) e per i servizi legati all'energia elettrica, al gas, alle farmacie, al trasporto pubblico locale e all'illuminazione pubblica (AEVV), sempre in un'ottica di semplificazione, sinergia, aggregazione, efficienza ed efficacia.
Biomasse, rifiuti solidi urbani biodegradabili, biogas e bioliquidi
E' noto che le biomasse rappresentino energie rinnovabili importanti e di interesse per il nostro territorio. La presenza di impianti di teleriscaldamento a biomassa permette una maggiore indipendenza dal petrolio e una riduzione delle emissioni in atmosfera in linea anche con le richieste europee. In provincia di Sondrio funzionano i centri di teleriscaldamento alimentati a biomassa di Tirano, Sondalo e Santa Caterina. Sono modelli efficienti di produzione di energia pulita, presentati anche come best practices a livello internazionale (per esempio al convegno sull'energia da biomassa di Wels in Austria a inizi marzo 2012) dove il complesso delle energie rinnovabili viene presentato come distretto agrobioenergetico.
Sotto questo profilo giova notare che nella classifica del Sole24Ore - rapporto Comuni rinnovabili di Legambiente di marzo 2012 - il Comune di Tirano rientra fra i 23 Comuni italiani totalmente rinnovabili. Unico in provincia di Sondrio, entra in tale classifica insieme a diversi Comuni della provincia di Bolzano, ad un paio di Comuni della provincia di Aosta e ad un Comune della provincia di Brescia come da tabella che segue.
Figura 4.14 – I 23 Comuni 100% rinnovabili 2012 -Rapporto Legambiente - Sole 24Ore
Possiamo ricordare come il tema della filiera bosco legno sia particolarmente importante per la provincia di Sondrio per quanto riguarda anche il fronte dell'utilizzo delle energie rinnovabili, la tutela del paesaggio e la manutenzione dei boschi. Ricordiamo infatti che una gestione ancor più razionale delle superfici boschive potrebbe permettere di ridurre la dipendenza dall'estero, ed in particolare dalla Svizzera, per l'importazione di legname (che è stato pari ad un importo di oltre 13 milioni di Euro nel 2011).
La produzione di energia elettrica da biomassa, bioliquidi e biogas in provincia di Sondrio rappresenta lo 0,2% del totale nazionale (quota che si mantiene costante rispetto agli anni precedenti anche nel 2010). Parte del distretto, oltre ai tre centri di teleriscaldamento, è anche l'impianto di biogas di Villa di Tirano, attraverso la digestione anaerobica a caldo delle deiezioni animali, totalmente conferite dalle aziende zootecniche della zona, insieme ad altri prodotti dell'attività agricola quali l'insilato di mais e le mele di scarto della lavorazione, è prodotto il biogas, che è utilizzato da un motore a combustione interna della potenza nominale di 625 Kwe per la produzione di energia elettrica "pulita", che nel 2011 è stata di 4.100.000 Kwe. Le aziende zootecniche hanno fornito 19.660 tonnellate di reflui zootecnici e nel mese di ottobre hanno stoccato nelle due trincee oltre 30.000 quintali di insilato di mais di propria produzione. Oltre all'energia elettrica e termica (che a tutt'oggi è utilizzata solo in minima parte), l'impianto, dopo la digestione anaerobica, produce "il digestato", in gran parte come frazione liquida, che viene ritirato e distribuito sui prati dagli allevatori. E' un ottimo concime, stabilizzato e assolutamente inodore.
L'evento più rilevante che ha caratterizzato l'anno 2011 è stato il cambio di titolarità nella gestione e nella proprietà dell'impianto di cogenerazione di Villa di Tirano: a dicembre 2011 con atto notarile di fusione per incorporazione, Biovalt società cooperativa agricola è subentrata alla BioenergiaVilla srl, concretizzando una interessante realtà di filiera agricola. Le dieci aziende zootecniche associate in Biovalt forniscono infatti la materia prima e nel contempo chiudono il ciclo agricolo: infatti, da un lato, attraverso lo spargimento finale nei propri terreni di concime a seguito del passaggio nella vasca di stoccaggio si garantisce il riutilizzo del materiale, e, dall'altro, nell'impianto si mantiene una buona produzione di energia elettrica pulita.
Da sottolineare quindi la collaborazione fra le imprese che evidenzia una sinergia importante per migliorare la produzione di energia da fonti rinnovabili da un lato e chiudere il ciclo di produzione dall'allevamento alla produzione di energia dall'altra: innovazione e sostenibilità come opportunità per una maggiore protezione dell'ambiente, patrimonio strategico per la provincia di Sondrio.
Solare Fotovoltaico
Se ci spostiamo a considerare la produzione di energia elettrica tramite impianti solari fotovoltaici, nel 2010 la potenza installata in Lombardia è pari al 10,7% del totale nazionale ed è aumentata in modo significativo dal 2009 passando da 126,3MW a 371,29 MW (aumento di 3 volte).
Come rileva lo stesso GSE - Atlasole, al marzo 2012, ci sono in provincia di Sondrio 2157 impianti per una potenza di 29.141 kW (a titolo di raffronto ricordiamo che erano 413 nel 2009, per un aumento di 5 volte). Dei 2157 impianti 1953 - il 90% del totale - sono sotto i 20 kW di potenza, 72 fra 20 e 50kW. A livello lombardo si registrano 50.049 impianti per 1.353.780 kW di potenza installata. Sondrio come numero di impianti installati rappresenta quindi il 4,3% del totale lombardo e il 2,15% per potenza installata e ciò è indicativo della sotto-dimensione degli impianti presenti in provincia. La quota del totale prodotto a livello provinciale corrisponde allo 0,22% del totale nazionale dato che si mantiene costante (-0,08%) rispetto a quanto registrato nel periodo precedente.
Lo sviluppo del rinnovabile e la green economy rappresentano una strategia di sbocco interessante per superare una crisi che sembra protrarsi più a lungo di quanto ci si aspettasse e che richiede significativi cambiamenti di paradigma. Negli ultimi anni si è registrato un forte interesse non solo a livello internazionale e nazionale ma anche locale su questo fronte, certo sotto la spinta delle necessità climatiche ma anche come opportunità: rispetto a ciò basti notare che da una recente indagine di Unioncamere risulta che la provincia di Sondrio è ai primi posti per investimenti nella green economy: il 29,4% delle imprese negli ultimi anni ha fatto investimenti su questo fronte e le prospettive risultano interessanti[7].
Riferimenti nello Statuto Comunitario e confronti con le province alpine
Ricordiamo che lo Statuto Comunitario all’articolo 9 afferma:
(...) la Comunità tutela il paesaggio quale elemento fondante dell’identità, promuove la salvaguardia dell’ambiente e l’uso sostenibile delle risorse territoriali. la specificità del paesaggio della Comunità dovrà connotarsi anche in futuro con l’equilibrato rapporto fra gli ambiti sommitali delle montagne, i versanti segnati dai terrazzamenti, i fondivalle alluvionali ed il cospicuo, qualificato e diffuso patrimonio di beni culturali civili e religiosi. La Comunità ritiene che i principi di ‘continuità patrimoniale’ che animavano la gestione delle risorse naturali delle antiche comunità debbano essere recuperati, rafforzati e reinterpretati nel nuovo contesto di domande e di minacce per le risorse. La Comunità ritiene che la gestione integrata ad uso multiplo dell’acqua sia prioritaria. le diverse domande di utilizzo (idroelettrico, agricolo, naturalistico, ricreativo, industria- le, civile) possono trovare un crescente equilibrio, anche attraverso forme di programmazione negoziata e patto comunitario costruttivamente improntati. la presenza in Valle di una società energetica di dimensioni nazionali ed internazionali, ma radicata in Lombardia, rappresenta un interessante fattore per una gestione dell’energia e del territorio sempre più caratterizzata da criteri innovativi (...).
Utilizzo delle fonti rinnovabili di energia, sfruttamento delle acque in modo collaborativo per guardare al futuro (ricordiamo la proposta del Prof. Quadrio Curzio 3E - Energie Endogene Efficienti - per una Società provinciale che accorpi le società energetiche ed elettriche locali) sviluppo sostenibile di qualità e limitazione delle attività che aumentano il rischio idrogeologico: ecco le linee principali proposte dallo Statuto sul fronte dell’energia da un lato, che si accompagna ad una tutela e promozione del paesaggio come base dell’identità.
Volendo considerare l’evoluzione nel tempo rispetto ai dati analizzati nella scorsa edizione della Relazione, per offrire qualche confronto con la situazione riscontrata nelle altre province alpine, possiamo osservare che Sondrio si colloca al primo posto per la produzione di energia da fonte idroelettrica per Km di superficie.
Figura 4.a Produzione di energia idroelettrica per Km di superficie. Fonte: GSE 2009
Considerando il numero di impianti alimentati da fonti rinnovabili, possiamo osservare che gli impianti fotovoltaici all’aprile 2012 in provincia di Sondrio sono 2.175 per una potenza di 29.310 kW (a titolo di raffronto ricordiamo che erano 413 nel 2009, per un aumento di 5 volte). Dei 2157 impianti 1953 - il 90% del totale - sono sotto i 20 kW di potenza, 72 fra 20 e 50kW. Se osserviamo l’evoluzione nelle altre province alpine, possiamo notare che dal 2011 al 2012 non si è modificata la graduatoria: al primo posto resta Trento come numero di impianti e Bolzano per potenza installata (181.223 kw).
A Trento il numero di impianti era 5.452 ed è ora 9.040, con un aumento del 65%; a Bolzano gli impianti erano 3.862 ed oggi sono 6.045, con un aumento del 56,5%. Sia pur fanalino di coda, anche Verbania ha raddoppiato il numero di impianti rispetto al 2011, da 278 a 566, quasi quadruplicando invece la potenza installata.
Figura 4.b Numero impianti fotovoltaici. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Atlasole - aprile 201 1
Figura 4.c Potenza installata impianti fotovoltaici. Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Atlasole - Aprile 2012
Bolzano e Trento confermano la forte attenzione ai temi del rinnovabile e politiche volte al rafforzamento dello sfruttamento di energie da fonte rinnovabile.
Interessante ricordare, sotto questo profilo, il già citato protocollo per l’efficienza energetica che da un lavoro di analisi approfondito sui protocolli esistenti e sulle best practices raccolte nelle diverse realtà (fra cui CasaClima di Bolzano e Habitech di Trento) si intende sviluppare un protocollo “Valtellina” che combini efficienza energetica e utilizzo dei materiali locali nelle costruzioni, verso un rafforzamento dell’edilizia sostenibile. Nell’ambito delle attività svolte per esempio dal progetto RACEM, sono state presentate sul territorio esperienze molteplici da Cened Lombardia, a CasaClima di Bolzano, a Habitech di Trento a Coa Energia della Val d’Aosta con l’obiettivo di rafforzare e mutuare esperienze e individuare ambiti di collaborazione e soluzioni comuni, come auspicato nel framework rappresentato dal progetto di benchmarking congiunto avviato fra i diversi territori alpini, grazie allo stimolo dello Statuto Comunitario e all’operato delle diverse Camere di Commercio Alpino su iniziativa di Sondrio.
In questo ambito, è interessante anche rilevare i dati relativi all’interesse alla green economy da parte delle imprese, intesa anche come volontà delle imprese di investire in prodotti e tecnologie green.
Dall’indagine effettuata da Unioncamere emerge quindi che a Sondrio il 29,4% delle imprese ha effettuato nel periodo 2008-2010 investimenti di questo tipo per la maggior parte dei casi orientati ad una riduzione dei consumi di materie prime (il 71% degli investimenti).
Se confrontiamo questo dato con quello delle altre province alpine rileviamo che Sondrio si colloca ai primi posti, subito dopo Trento per quota di imprese che hanno investito in tecnologie green al di sopra della media delle province e sopra i valori percentuali di Bolzano, Aosta, Verbania e Belluno. In valore assoluto le imprese che hanno investito nel green a Sondrio sono più di quelle di Aosta, Belluno e Verbania.Si collocano dopo il dato in valore assoluto di Trento e Bolzano, che hanno, come già rilevato un sistema imprenditoriale con numeri maggiori. In tutti i territori e non solo a Sondrio, gli investimenti si concentrano per la maggior parte dei casi su riduzione dei consumi di materie prime (fino al 78% di Bolzano), seguiti da investimenti orientati alla sostenibilità del processo produttivo (fino al 20% di Trento) e successivamente da investimenti nel green per il prodotto o servizio offerto (fino al 13% del totale per Aosta).
Figura 4d - Imprese che hanno investito o programmato di investire in prodotti e tecnologie green, in % sul totale delle imprese1 . Fonte: elaborazione CCIAA Sondrio su dati Unioncamere Ministero del lavoro