Anche se per chi conosce la provincia di Sondrio, per chi ci vive, ci lavora o ci viene in vacanza, è un tema noto con cui è necessario fare i conti, è opportuno segnalare quale criticità rappresenti per la Valtellina il tema della mobilità data una dotazione infrastrutturale al di sotto della media e che incide sulla competitività del sistema locale.
E' inoltre opportuno notare come la mobilità si leghi sempre più oggi - ed in particolare in aree territoriali a forte vocazione turistica che fanno del loro paesaggio una delle basi forti per la loro attrattività - al tema della sostenibilità e quindi della tutela di ambiente e territorio, richiedendo soluzioni che favoriscano una mobilità alternativa, che integri ferro e gomma, su vie di collegamento funzionali, ma che nello stesso tempo possano impattare sempre meno sull'ambiente circostante.
Rispetto al ranking a livello nazionale, la provincia di Sondrio anche nel 2011 come nel 2010 mantiene la centoduesima posizione per le infrastrutture[1], mentre, per quanto riguarda l'ecosistema urbano attraverso l'indice di Legambiente, ha guadagnato dal 2010 al 2011 cinque posizioni attestandosi al trentesimo posto a livello nazionale.
Nella Relazione economica relativa all'anno 2010, quando avevamo introdotto una prima attuazione della dimensione comparativa secondo le linee dello Statuto Comunitario approfondendo i confronti con le aree territoriali alpine, avevamo evidenziato che Sondrio si colloca all'ultimo posto per dotazione infrastrutturale stradale con un valore indice che è il 35% di quello di Aosta, al primo posto fra i territori alpini. E anche se ci si confrontava con l'indicatore di comparazione (di fatto una media dei valori indice dei vari territori), il dato di Sondrio era meno della metà. Dal punto di vista dell'indicatore risultava migliore la situazione relativa alla dotazione infrastrutturale riguardante le ferrovie, anche se avevamo evidenziato la necessità di un rafforzamento e miglioramento del materiale rotabile, di un potenziamento del trasporto su ferro e di una maggiore integrazione ferro - gomma anche in vista dell'EXPO 2015.
È opportuno ricordare che, data tale criticità, negli anni, istituzioni, operatori, imprese del territorio hanno sostenuto e portato avanti molteplici iniziative sul fronte delle infrastrutture allo scopo di ridurre questo gap critico per lo sviluppo locale.
I principali accadimenti del 2011
Nei secoli scorsi la provincia di Sondrio ha rappresentato una terra di passaggio, luogo di elezione per traffici, viaggi, battaglie e passata sotto dominazioni diverse proprio per il valore strategico attribuito al territorio. Oggi invece si tratta di aree sempre più considerate come decentrate rispetto alle realtà metropolitane con le quali i collegamenti penalizzano fortemente mobilità di cittadini, imprese, turisti. Le infrastrutture giocano, quindi, un ruolo importante nel creare in un'area l'ambiente più adatto per lo sviluppo di attività economiche, per far ripartire aree in declino, per mantenere tessuti produttivi già consolidati. Accessibilità si configura quindi come fattore di competitività, per le imprese e per una destinazione turistica oltre che per permettere ai cittadini una adeguata qualità della vita.
Nel 2011 è proseguita la realizzazione della nuova Strada Statale 38 che era stata richiesta a più voci proprio in prospettiva di un miglioramento della viabilità e della possibilità di accedere al territorio.
Nel quadro dell'accordo di programma fra Provincia di Sondrio, Camera di Commercio, enti locali, con la Regione Lombardia ed il Ministero per le Infrastrutture "per la realizzazione degli interventi di potenziamento e riqualificazione della viabilità d'accesso alla Valtellina e alla Valchiavenna (S.S. 36 e S.S. 38) e per l'attuazione immediata di un primo stralcio della "S.S. n. 38 dello Stelvio": 1° lotto – variante di Morbegno, dallo svincolo di Fuentes allo svincolo del Tartano (compreso)" sono state realizzate numerose azioni volte alla realizzazione di soluzioni viabilistiche adeguate alle esigenze del territorio. E' continuata così la realizzazione del primo lotto, stralcio A - dallo svicolo del Trivio di Fuentes allo svincolo di Cosio Valtellino.
E' del 23 marzo 2012, poi, la notizia della approvazione e finanziamento del lotto per la tangenziale morbegnese e, in prospettiva, dell'avvio anche per quella di Tirano. Morbegno e Tirano rappresentano infatti i due nodi del traffico locale e due realtà legate a doppio nodo: la realizzazione della prima tangenziale dovrebbe portare con sé anche la realizzazione dell'altra, come era stato evidenziato anche nel Consiglio Comunale di Tirano tenutosi in via straordinaria il 29 settembre alla presenza dell'Assessore regionale ai trasporti Raffaele Cattaneo e del Presidente della Provincia Massimo Sertori, proprio per parlare del tema delle tangenziali. In quell'incontro erano stati riaffermati intenzioni e propositi per la realizzazione delle due tangenziali oltre che speranze rispetto alla possibilità di sbloccare i 50 milioni di Euro che erano stati promessi dal ministro Matteoli quando era stato in visita al cantiere della nuova Strada.
Figura 5.1 - Importi tangenziale di Morbegno e situazione al 26 settembre 2011 - Fonte: dati presentati in occasione del Consiglio Comunale straordinario del 29 settembre 2011 a Tirano
La situazione al 26 settembre 2011 era quella riportata in figura 5.1. Il 23 marzo 2012 è stato reso noto che per i 280 milioni di Euro che serviranno per realizzare la tangenziale di Morbegno, ai 60 milioni che erano stati nel frattempo confermati dal CIPE, e agli altri che da Regione Lombardia, Provincia di Sondrio, BIM e Camera di Commercio di Sondrio sono stati stanziati, dal CIPE sono stati confermati anche quei 50 milioni di Euro su cui ancora non si poteva concretamente contare. Importante per arrivare a questo risultato è stata la sinergia nell'operato, la coesione fra istituzioni e operatori, sia sul territorio locale sia a Roma, da parlamentari, Istituzioni locali e regionali. Come è stato evidenziato a seguito dell'occasione è opportuno segnalare che il ministro dello Sviluppo Economico Passera e il viceministro Ciaccia hanno apprezzato e colto la determinazione del territorio valtellinese che ha lavorato insieme decidendo di autofinanziare un'opera ritenuta così importante per il proprio sviluppo economico sul fronte più ampio del termine. Dopo la conferma che i fondi per la tangenziale di Morbegno ci sono, l'obiettivo da parte politica, sempre sulla linea della coesione, rimane quello di procedere come è stato programmato con l'impegno a che ci sia in via definitiva anche il finanziamento della tangenziale di Tirano, stimato in 150 milioni di Euro grazie ai ribassi d'asta.
A seguito delle indicazioni contenute nello Statuto Comunitario che afferma nell'articolo 10 che "la Comunità ritiene che accessibilità e connessione debbano essere perseguiti come una priorità di sviluppo, seguendo approcci avanzati di minimo impatto ambientale, con efficienza tecnico-organizzativa e con proporzionalità rispetto alle necessità" e a seguito anche del convegno "Paesaggio ed Economia" del novembre 2008, sono stati elaborati dei progetti per la mitigazione ambientale da parte della Società Stelline, del Consorzio Vivi le Valli in collaborazione con una società di Milano e su sollecitazione della Provincia di Sondrio. L'obiettivo è proprio quello di limitare l'impatto del nuovo tracciato stradale nella Bassa Valle.
Ricordiamo, poi, che a gennaio 2011 era stato presentato, con riferimento al collegamento ritenuto strategico del Mortirolo, lo studio di fattibilità effettuato per il collegamento Edolo-Tirano attraverso il traforo, con due alternative, una ferroviaria ed una stradale, per una iniziativa da finanziare in project financing per un totale di 390 milioni di Euro.
Anche per il traforo della Mesolcina, traforo di 7 km fra Lostallo e Chiavenna, era stato presentato nel corso del 2011 lo studio di fattibilità considerando la possibilità di trasporto di autoveicoli. A questa presentazione, che ha raccolto l'interesse di enti e istituzioni a più livelli, è seguita la realizzazione di un tavolo tecnico per approfondimenti e verifiche rispetto ad alcune criticità emerse nel corso dello studio stesso per valutare se e come l'intervento potrà essere effettuato. Allo stesso modo, anche un'apertura attraverso lo Stelvio potrebbe offrire interessanti prospettive da un punto di vista strategico.
In Valchiavenna come nel 2010 sono stati realizzati lavori per il miglioramento della viabilità.
Rispetto all'accessibilità complessiva di Valtellina e Valchiavenna, poi, possono essere menzionate le azioni di miglioramento della viabilità in corso a Monza che hanno l'obiettivo di velocizzare anche la mobilità verso la provincia di Sondrio. Sul fronte delle infrastrutture non strettamente stradali ma sciistiche è possibile segnalare l'interesse del Comune di Madesimo di realizzare un tunnel per raggiungere la Val di Lei, tunnel da realizzarsi anche con il supporto finanziario dei proprietari di seconde case in zona, per un investimento di circa 50 milioni di Euro complessivi. Ulteriore collegamento ritenuto di notevole importanza è quello fra Pontresina e Livigno, su cui entrambi i Comuni si sono detti favorevoli e che potrebbe creare un comprensorio unico, per un investimento che complessivamente arriverebbe però a circa 150 milioni di Euro.
Se ci spostiamo, poi, a considerare la situazione ferroviaria, è opportuno ricordare come la provincia di Sondrio si trovi ancora in una situazione di inadeguatezza per quanto riguarda i collegamenti su ferro anche se nell'arco dell'anno sono da evidenziare alcuni eventi degni di nota. A partire dalla proposta 3V - Valtellina Vettori Veloci - nata dal Prof. Alberto Quadrio Curzio nel quadro dello Statuto Comunitario e orientata a migliorare i collegamenti ferroviari della Valtellina con Milano e anche con la Svizzera e i Grigioni, si è rafforzata un'atmosfera di collaborazione fra istituzioni ed operatori che ha portato anche alla possibilità di rinnovare sei treni, di cui il primo è stato presentato alla fine di settembre 2011 a Tirano, alla presenza di Giuseppe Biesuz, amministratore delegato di Trenord, Walter Finkbohner, del Gruppo di lavoro di Interreg, Massimo Sertori, Presidente della Provincia di Sondrio, Pierpaolo Corradini, Vicepresidente della Provincia di Sondrio con delega ai Trasporti, Cassiano Luminati, Presidente Valposchiavo, Raffaele Cattaneo, Assessore alle infrastrutture e mobilità della Regione Lombardia.
L'investimento complessivo è stato di 857 milioni di Euro di cui 250mila finanziati all'interno del progetto Interreg dai Monti ai laghi senz'auto e il resto da Trenord. Il progetto Interreg ha infatti previsto interventi su tutte le prime classi delle 6 composizioni che prestano servizio sulla Milano - Tirano con l'obiettivo di fare un passo avanti sul fronte del decoro e dell'efficienza. Con Trenord è stato possibile anche procedere ad una importante revisione anche di oltre 40 carrozze di seconda classe, con interventi su parti meccaniche ed elettriche, sostituzione di rivestimenti rifacimento delle toilettes e impianti di climatizzazione. Nell'ottica di una migliore collaborazione ed integrazione con il servizio di collegamento con Sankt Moritz l'obiettivo ha voluto quindi essere quello di migliorare la qualità. Un passo importante per migliorare la qualità, per una mobilità più sostenibile che si intende continuare a rafforzare in maniera integrata anche in vista del vicino EXPO del 2015.
Pensando infatti a questo appuntamento tema dei collegamenti ferroviari è chiave per la connessione con Milano, da una parte, e per il raccordo con il Trenino Rosso del Bernina, dall'altra. Un rafforzamento della ferrovia sul fronte della riqualificazione dei servizi e della rete dall'altro è ancora strategico[2].
Figura 5.2 – Rapporto di mortalità e lesività. Indice di pericolosità stradale al 31/12/2010. Fonte: ACI
Sempre all'ordine del giorno nella nostra provincia sono i temi di congestione e pericolosità, rispetto alla quale possiamo proporre i dati aggiornati relativi al 2010 (figura 5.2).
Considerando i dati resi disponibili da ACI, possiamo notare che a livello nazionale l'indice complessivo di mortalità e lesività - che era 144,1 nel 2008 - è salito a 145,1 nel 2010. La situazione di Sondrio è invece migliorata: nel 2008 Sondrio si collocava ad un livello ben più alto della media nazionale (151,7), mentre nel 2010 il valore indice è sceso ben sotto quello medio, registrando un valore indice di 136,6, più basso anche del valore medio regionale. L'indice di mortalità complessivo è passato da 4,6 a 0,8; la pericolosità invece ha mantenuto valore costante: 0,6 nel 2008 e nel 2010. A livello complessivo, possiamo osservare che l'obiettivo di voler dimezzare gli incidenti stradali dal 2001 è stato quasi raggiunto, dato che si è arrivati a -47,3%. Ciò aveva affermato il Presidente Formigoni alla presentazione del rapporto ACI-ISTAT nel novembre 2011. Sondrio ha già segnato il -55,3%, Lodi (-68%), Brescia (-55,7%), Monza e Brianza (-55,4%) e Como (-52,1%), grazie anche a campagne di sensibilizzazione e informazione soprattutto rivolti ai giovani.
A livello italiano il rapporto ACI -ISTAT sul 2010, registra che diminuiscono gli incidenti, morti e feriti sulle strade italiane: incidenti (211.404; -1,9%), morti (4.090; -3,5%) e feriti (302.735; -1,5%) verbalizzati dalle Forze dell'Ordine. Il picco è rappresentato dal mese di luglio; se si osservano i giorni, il giorno nero è il sabato e l'orario più critico quello dell'uscita dagli uffici.
In provincia di Sondrio nel 2010 si sono registrati 434 incidenti di cui 17 mortali.
Figura 5.3 - Totale incidenti per provincia alpina e Lombardia (compreso singole province). Fonte : ACI 2010
La tutela dell'ambiente e le energie rinnovabili
Riguardo all'ambiente possiamo considerare, come di consueto, i dati registrati da ARPA relativi alla concentrazione di inquinanti atmosferici e quindi alla qualità dell'aria. In particolare il livello di PM 10 e polveri sottili ha registrato degli aumenti rispetto al 2010 come evidenziato nella tabella in figura 5.4, con dati più alti a Morbegno rispetto a Sondrio. Se si osserva invece la concentrazione di biossido d'azoto, si rileva che dal 2010 al 201 le concentrazioni aumentano a Morbegno, Tirano, Chiavenna e Bormio, mentre sono stabili a Sondrio. La concentrazione di monossido di carbonio segna invece delle riduzioni in tutti i mandamenti (stabile senza riduzioni solo a Morbegno).
Figura 5.4 - Indicatori ambientali dell'aria. Fonte ARPA Sondrio
Rispetto allo sviluppo territoriale, ambiente e paesaggio, è opportuno ricordare che nel corso del 2011 è stato realizzato a livello provinciale un documento unitario relativamente alla Proposta di Piano Territoriale Regionale d'Area (PTRA) per la Media e Alta Valtellina.
Data la dimensione strategica del documento, per cui si prefigura valenza trentennale, e dei suoi molteplici riflessi sulla programmazione, la Camera di Commercio si è fatta carico di raccordare le esigenze espresse favorendo una partecipazione attiva al processo di consultazione raccogliendo e discutendo considerazioni e spunti. Ciò ha permesso di giungere alla presentazione di un documento unitario – agendo come sistema delle imprese e voce comune di tutte le categorie, soggetti ed associazioni coinvolte - risultando così maggiormente incisivi e d'impatto.
Dalla proposta PTRA le principali linee di indirizzo sono sintetizzabili in:
- sviluppo connessioni ferroviarie come modello di sviluppo territoriale;
- riqualificazione domini sciabili e maggiore competitività;
- Greenway dell'Adda –come dorsale che permette di riqualificare anche le aree degradate;
- sviluppo rete ecologica;
- valorizzazione paesaggio storico (riqualificazione e recupero invece di nuova edificazione; paesaggi del silenzio; tutela aree alto interesse ambientale);
- realizzazione e sviluppo di modello di servizi adatta al territorio montano.
A fine 2011 il Piano d'area per la Media e Alta Valtellina, PTRA, è stato approvato tenendo conto delle osservazioni pervenute a seguito delle quali si era aperta una fase istruttoria aggiuntiva.
Lo sviluppo delle energie rinnovabili con un'attenzione sempre più forte alle tematiche della green economy rappresenta una delle strategie per territori e imprese per guardare oltre la crisi. A questo proposito particolarmente interessante è un'indagine di Unioncamere a livello italiano in cui si evidenzia che circa 370.000 imprese con dipendenti dell'industria e servizi hanno investito in prodotti e tecnologie green fra 2008 e 2011; quasi un quarto del totale. Da rilevare è anche che Sondrio si colloca al terzo posto, con il 29,4% del totale delle imprese che hanno investito in questo ambito, dopo Trento (30,9%) e Mantova (29,5%). Pertanto, la green economy rappresenta, come già accennato, uno strumento importante per lo sviluppo dei territori, in ottica di competitività, di crescita e anche verso una maggior tutela dell'ambiente particolarmente per quelle aree, come la provincia di Sondrio, dove la tutela del paesaggio ha un valore particolare. In questi territori anche la mobilità deve tendere ad essere sempre più sostenibile per permettere accessibilità e connessione senza rinunciare ad un utilizzo in senso sostenibile delle risorse territoriali. Queste sono anche le indicazioni fornite dallo Statuto Comunitario per la Valtellina. Il paesaggio è base dell'identità da promuovere e salvaguardare favorendo un'edilizia sostenibile, uno sfruttamento delle energie rinnovabili e una mobilità alternativa, secondo quanto contenuto anche nella proposta 3V, citata in precedenza.
Riferimenti nello Statuto Comunitario e confronti con le province alpine
Lo Statuto Comunitario, come già rilevato, ha considerato con attenzione la tutela dell'ambiente e le infrastrutture negli articoli 9 e 10. In modo specifico sul fronte delle infrastrutture l'articolo 10 rileva come la Comunità abbia sofferto di un sistema di infrastrutture deboli che hanno portato alla percezione di un certo isolamento strutturale che però è stato controbilanciato da un traffico straordinario su gomma, con grossi rischi di isolamento e congestione da contenere attraverso lo sviluppo di una mobilità più sostenibile con il rafforzamento, in particolare, delle connessioni ferroviarie. Sotto questo profilo, per quanto riguarda il confronto nella dotazione infrastrutturale ferroviaria rileviamo che nel tempo la situazione di Sondrio - già caratterizzata da una limitata valorizzazione delle connessioni su ferro - è andata peggiorando. Infatti rispetto al 2009 Sondrio, che era già in una posizione modesta, peggiora il proprio valore indice (passando da 75 a 66,8) anche se questo succede in tutti i territori e paradossalmente migliora la propria posizione rispetto agli altri territori alpini (se il confronto viene fatto limitatamente ai territori alpini e non con la Lombardia).
Figura 5.a - Indice di dotazione infrastrutturale (n.i Italia 100) ferrovia (2011) nelle sei province alpine Fonte: Istituto Guglielmo Tagliacarne.
Riguardo alla dotazione infrastrutturale stradale, indice elaborato con l'obiettivo di valutare come è possibile soddisfare la domanda di trasporto del territorio su gomma, i valori confermano una situazione dove Sondrio si colloca ancora all'ultimo posto rispetto ai territori alpini e addirittura con un valore indice che peggiora rispetto a quello registrato nel 2009 ed è a circa un terzo rispetto al livello nazionale pari a 100. A questo riguardo è da considerare la costruzione della nuova SS38 che intende contribuire a migliorare la situazione dei collegamenti da e verso la provincia di Sondrio.
Figura 5.b - Indice di dotazione infrastrutturale (n.i Italia 100) stradale (2011) nelle sei province alpine - Fonte: Istituto Guglielmo Tagliacarne.
Relativamente alla tutela dell'ambiente, possiamo proporre l'aggiornamento dell'indicatore di Legambiente che sintetizza oltre 120 parametri valutando la situazione della qualità ambientale in tutti i comuni italiani capoluogo di provincia. Rispetto all'aggiornamento dei dati al 2011, risulta che Sondrio si colloca al 29 posto, guadagnando comunque sei posizioni rispetto alla rilevazione del 2010. Belluno resta ancora in prima posizione, così come il Verbano-Cusio-Ossola al secondo. Anche Trento mantiene una posizione costante, mentre Bolzano guadagna due posizioni, passando dal quinto al terzo posto. Di conseguenza, a Sondrio la tutela dell'ambiente può ancora migliorare, anche se il percorso sembra procedere nella giusta direzione stando all'evoluzione dei dati negli ultimi anni.
Figura 5.c -La pagella ecologica di Legambiente delle sei province alpine 2011 -- Fonte: Legambiente - Istituto Guglielmo Tagliacarne.